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Progetto di recupero e valorizzazione dell’area degli ex mulino e macello di Lonigo (VI). Dialogo tra opifici storici e residenze moderne attraverso un nuovo itinerario ciclopedonale

Oggetto del presente elaborato è un’area urbana ai margini della città di Lonigo, a sud ovest di Vicenza. Essa presenta tracce storiche costituite da opifici in parte dismessi e abbandonati, in parte riconvertiti ad altre funzioni, assieme ad una porzione di tessuto semi-residenziale. In particolare, quest’area è compresa tra due zone della città molto diverse tra loro: da una parte, il centro storico e, dall’altra, la nuova espansione residenziale nei pressi della tangenziale. A creare ulteriore separazione, vi è la presenza di un corso d’acqua, il fiume Guà, valicabile a monte rispetto all’area di intervento.
Intento progettuale è quello di ricomprendere tale tessuto periferico nell’ambito urbano e valorizzarlo, destinandolo ad attività ricreative e turistiche, inserendolo in un più ampio intervento a livello nazionale, tramite la realizzazione di un nuovo percorso ciclo-pedonale per raggiungere la limitrofa ex linea ferroviaria Treviso-Ostiglia (MN).
In aggiunta a ciò, si è sentita la necessità di destinare la parte più suggestiva dell’area a residenze, che fossero “ai confini” della città ma ben relazionate con essa.
In pratica, a partire da un vecchio macello comunale abbandonato, un mulino non più in grado di conservare memoria dell’operosità passata, vecchi magazzini speculativamente destinati a residenze, e una dismessa attività artigianale (opportunamente collegati con percorsi a misura d’uomo, funzionali agli spostamenti cittadini), si sono ricavate alcune attività commerciali di ristorazione, un’attività alberghiera che permette di vivere pienamente la città, un’attività dedicata al benessere e “un luogo della memoria” dedicato a museo e spazio espositivo per rivivere i fasti dell’antica operosità leonicena; il tutto integrato e bilanciato da residenze confortevoli, caratterizzate da un punto di vista privilegiato su uno degli elementi naturali più caratteristici di Lonigo: il Guà.
Dal punto di vista compositivo, si è ritenuto necessario mantenere ed esaltare l’immagine del mulino e del macello, liberandoli dalle superfetazioni e aggiungendo un tocco di contemporaneità, rileggendo le trasformazioni storiche alla luce delle esigenze moderne e inserendo elementi funzionali alle nuove destinazioni d’uso. Grazie alle sue qualità architettoniche rilevanti, il macello è divenuto, quindi, il fulcro del percorso ciclo-pedonale alla base dell’intero lavoro, ma anche il modulo planimetrico per la definizione dei nuovi volumi abitativi che lo fronteggiano, tanto che l’orientamento dell’intero progetto si muove secondo i suoi assi.

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C CO ON NT TE ES ST TO O: : P Pr ro of fi il lo o G Ge eo og gr ra af fi ic co o 3 3 1.1. PROFILO GEOGRAFICO 1.1.1. COLLI BERICI Il sito su cui è sorta e si è sviluppata la città di Lonigo ha un importante ruolo per lo sviluppo della stessa: ci si trova nelle propaggini sud occidentali dei Colli Berici, con parte di terreno collinare che,in tempi antichi,offriva l’opportunità di ripararsi dalle scorrerie di barbari e nemici;inoltre, vi era la presenza di un fiume allora navigabile che scorreva fino al mare Adriatico nonché di una vasta area di campagna solcata da numerosi rii e ricca di sorgive. I Colli Berici formano infatti, un sistema collinare compatto lungo circa 13 chilometri, distinto dalla catena Alpina e dagli Euganei. Hanno la forma di un parallelogramma di quasi 200 chilometri quadrati, con asse maggiore orientato sudest-nordovest. Il gruppo collinare è molto frastagliato nella parte settentrionale mentre è più regolare a sud, verso la bassa pianura. La morfologia è fortemente condizionata dalla situazione litostratigrafica, che comprende un complesso calcareo-marnoso molto erodibile ed estesamente affiorante nel settore occidentale,oltre a un complesso calcareo a volte massiccio, che costituisce buona parte del settore orientale. Il profilo è relativamente uniforme, con pendii dolci e altitudini modeste (raramente si superano i 400 metri sul livello del mare). Sorti dall’antico golfo Adriatico, prima dei Colli Euganei e subito dopo le Prealpi, di cui costituiscono la naturale prosecuzione geologica, presentano un’ossatura fondamentalmente calcarea, analoga a quella delle Prealpi, dalle quali si diversificano la pietra tenera di Costozza, già nota ai Romani e ancor oggi oggetto di estrazioni, e la scaglia, calcare marnoso comune anche a certe zone degli Euganei. La componente calcarea è predominante e da qui ha origine il profondo carsismo. Inoltre, i Berici, pur incisi da valli relativamente larghe, hanno corsi d’acqua insignificanti che prendono una certa forma e continuità solo alla base dei rilievi, più sotto forma di sorgenti che di veri e propri percorsi d’acqua. Oltre alle doline 1 , sono frequenti le grotte naturali, di notevole importanza perché,nei secoli,hanno ospitato popolamenti umani, grazie anche alla loro collocazione in situazioni climaticamente favorevoli. 1 Doline:depressioni del territorio a forma di imbuto, caratteristiche delle regioni carsiche.

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Informazioni tesi

  Autore: Marisa Estella Trevisan
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria Edile
  Relatore: Enrico Pietrogrande
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 194

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Parole chiave

recupero
recupero urbano
recupero edilizio
lonigo
macello
mulino
ciclopedonale

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