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Virtual set. Percorsi fra teatro e tecnologie

Il teatro è entrato a contatto con le nuove tecnologie e i nuovi media, e ciò a comportato molte riflessioni sulle conseguenze di questo incontro. Una delle questioni più grandi è capire come il teatro si è modificato tramite le tecnologie e se è riuscito o meno a mantenere le sue caratteristiche fondamentali o ha rischiato, in alcuni casi, uno snaturamento.
Con questo lavoro abbiamo cercato di analizzare questo rapporto ancora così poco definito.
Con questo percorso tracciato, non solamente si vuole cercare di proseguire quell’analisi sulle forme espresse da questa nuova scena che, da tempo, sta cercando di definirne sempre meglio i contorni, ma si cerca anche di evidenziare la funzione positiva che la tecnologia ha avuto, ha e può avere: se usata con buonsenso e oculatezza, essa può diventare un nuovo linguaggio vicino alle sensibilità quotidiane e può continuare a costruire una nuova società artistica basata sulla relazione, sulla ricerca, sulla riflessione e sul tentativo di superare i propri limiti, permettendo così di ridonare al teatro la sua funzione guida e di esempio per la società intera.

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Introduzione Il punto di partenza di ogni riflessione è sempre un’ immersione nel tempo presente, un’interrogazione volta a ciò che ci circonda. Se, quindi, rivolgiamo lo sguardo al XXI secolo, subito ne cogliamo un aspetto fondamentale: siamo una civiltà tecnologizzata. L’avvento del computer ha rivoluzionato le nostre vite, il nostro modo di organizzare il tempo e lo spazio, senza contare le nuove forme di relazione che ne sono scaturite. Non soltanto con la cibernetica, il digitale ha sostituito le cariche a molla, gli ingranaggi meccanici, dei nostri utensili quotidiani, ma la nascita del web, l’utilizzo sempre più diffuso di cellulari, hanno portato ad un cambiamento radicale del nostro modo di intendere le relazioni, nello spazio e nel tempo. Oggi, infatti, sappiamo che un amico distante centinaia di chilometri è raggiungibile e visibile con un solo click del mouse, in qualsiasi momento della giornata. I nostro telefoni cellulari, oltre a darti la possibilità di metterti in contatto con gli altri sempre e da ogni punto geografico, sono, in realtà dei microcomputer che hanno la facoltà di svolgere miriade di funzioni in poco tempo. Si è costantemente connessi con il mondo e così facendo, il mondo, a poco a poco, ha modificato la sua essenza e il suo linguaggio. Anche il teatro è entrato a contatto con le nuove tecnologie e i nuovi media, e ciò a comportato molte riflessioni sulle conseguenze di questo incontro. Una delle questioni più grandi è capire come il teatro si è modificato tramite le tecnologie e se è riuscito o meno a mantenere le sue caratteristiche fondamentali o ha rischiato, in alcuni casi, uno snaturamento. Con questo lavoro abbiamo cercato di analizzare questo rapporto ancora così poco definito. Come prima cosa, abbiamo fornito una panoramica storica e concettuale 1 del percorso compiuto dal teatro tradizionale dopo il suo incontro con i nuovi media, televisione e cinema e il set virtuale, cioè l’ambiente tecnologico che va ad abbracciare ed accogliere il gesto performativo. A livello cronologico, notiamo come alcune sperimentazioni tecnologiche siano state svolte proprio in ambito teatrale, di come alcuni software e dispositivi oggi di uso comune, siano, in realtà, stati originariamente usati dalla danza e dal teatro: penso in primo 1 Cfr. A. Balzola, La scena tecnologica, Roma, Dino Audino, 2011. 4

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Informazioni tesi

  Autore: Caterina Mancinelli
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: DAMS - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
  Relatore: Enrico Pitozzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 129

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