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Lavoro e Linguaggio

L'impresa si è fatta 'flessibile' e richiede ai lavoratori di diventare anch'essi 'flessibili', di operare con sempre minori certezze e di convivere con la precarietà, di lavorare in gruppo, comunicare e condividere le conoscenze, di far fronte alle contingenze modulando le soluzioni più adatte nella specifica situazione, di integrare tempo-spazio lavoro con tempo-spazio privato. In questo quadro, le competenze tecnico-professionali lasciano sempre più spazio alle capacità comportamentali e relazionali.
Il primo capitolo introduce alle trasformazioni indotte dal nuovo modello postfordista e associa al rinnovato repertorio delle capacità dei lavoratori la loro facoltà di linguaggio, in quanto essa caratterizza la dotazione biologica tipica ed esclusiva dell’essere umano, ed è potenzialità ad assumere innumerevoli forme attuative, di generare, secondo la formula di von Humboldt, ‘usi infiniti a partire da mezzi (regole) finiti’.
Il secondo capitolo si propone di richiamare alcuni temi del pensiero filosofico che trattano specificatamente del linguaggio e che possono costituire utili coordinate teoriche di riferimento per illuminarne i collegamenti con il lavoro e chiarire le relative dinamiche. Viene quindi effettuata una ricognizione di quanto hanno espresso Saussure, Chomsky e Wittgenstein sul linguaggio; l’analisi si concentra su due temi chiave: (i) atto e potenza, (ii) regola e creatività. L'esposizione è preceduta da cenni al pensiero aristotelico sulla specificità del linguaggio umano, nonché alla compresenza del modello noètico di conoscenza e di quello dianoètico. E' seguita da un richiamo ad alcune connessioni tra il pensiero del 'secondo' Wittgenstein e quello di Gramsci a riguardo del concetto di praxis - forma di vita - gioco linguistico.
Il terzo e ultimo capitolo riporta l'esito di interviste effettuate nella primavera del 2012 con strutture aziendali responsabili dei processi di reclutamento e selezione del personale in tre imprese appartenenti a settori diversi, e di dimensioni differenti. Le interviste confermano che nei colloqui di assunzione le competenze dei candidati su cui si focalizza l'attenzione dell'impresa sono più quelle attinenti la sfera comportamentale-attitudinale, che quelle tecnico-professionali.

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5 SOMMARIO Per chi si è affacciato al mondo del lavoro all'inizio degli anni '70 del secolo scorso, il dizionario delle parole impiegate nelle fabbriche e negli uffici è cambiato più e più volte. Carta carbone, telex, stenografia, mansionario, tempi e metodi, sono parole che non si usano più, o che non hanno più un riferimento concreto. Al loro posto c'è stato un fiorire di termini -in italiano o in inglese- nati, usati e poi gettati quando spuntati o fuori moda, per indicare le novità che, via via e con sempre maggiore rapidità, si affermavano in campo tecnologico e organizza- tivo: fax, personal computer, lean organization, outsourcing, delocalizzazione, just in time, total quality, business process re-engineering, ecc, ecc. Non sono però cambiate solo le parole. L'impresa si è fatta 'flessibile' e richiede ai lavoratori di diventare an- ch'essi 'flessibili', di operare con sempre minori certezze e di convivere con la precarietà, di lavorare in gruppo, comunicare e condividere le conoscenze, di far fronte alle contingenze modulando le soluzioni più adatte nella specifica situazione, di integrare tempo-spazio lavoro con tempo-spazio privato. In questo quadro, le competenze tecnico-professionali lasciano sem- pre più spazio alle capacità comportamentali e relazionali. Il primo capitolo introduce alle trasformazioni indotte dal nuovo modello postfordista e associa al trasformato repertorio delle capacità dei lavoratori la loro facoltà di linguaggio, in quanto essa caratterizza la dotazione biologica tipica ed esclusiva dell’essere umano, ed è potenzialità ad assumere innume- revoli forme attuative, di generare, secondo la formula di von Humboldt, ‘usi infiniti a partire da mezzi (regole) finiti’. Il carattere linguistico del lavoro è approfondito nei paragrafi conclusivi del capitolo, limitando l’analisi ad alcuni

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Zirulia
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filosofia
  Relatore: Paolo Virno
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 73

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