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Heinrich Ignaz Franz Biber von Bibern e le sue Sonate del Rosario

In questo lavoro ho analizzato la figura del musicista boemo, con riferimento anche agli aspetti inerenti la sua investitura nobiliare, attraverso l'ampio uso nelle sue opere del simbolismo e delle caratteristiche psicagogiche e mimetiche della musica che trovano il loro apice nell'uso della scordatura dello strumento. Nello specifico ho analizzato le Sonate del Rosario quale summa dell'uso simbolico-mimetico-allegorico della scordatura con particolare attenzione all'undicesima Sonata "Resurrezione", emblematica per l'adozione portata all'estremo dei concetti oggetto di analisi

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INTRODUZIONE Nulla ha il potere di rappresentare altro da sé come la musica, l’arte che ontologicamente è votata a e contemporaneamente strutturata su continue rappresentazioni simboliche, allegoriche, numeriche ed etiche. La musica nel corso della sua storia e del suo sviluppo teorico e pratico ha visto attribuirsi e rappresentato una serie infinita di elementi altri da sé, che però per mezzo di essa hanno preso la forma tanto fisica quanto effimera di suono in una sorta di trasfigurazione, a volte onomatopeica, altre volte in forme più intellettualizzate e sovrastrutturali, ma sempre riferite ad una rappresentazione allegorico-sonora dell’essenza dell’oggetto rappresentato. Uno dei casi più affascinanti e oscuri di uso della musica come rappresentazione sonora di un soggetto didascalico altro da sé è costituito dalle Sonate del Rosario di Biber, un’opera nella quale sono racchiusi una miriade di significati nascosti nel suono prodotto da un violino e da un basso continuo, volti alla rappresentazione allegorica dei Misteri del Rosario. In questo lavoro ho cercato di cogliere l’uso fatto da Biber dell’essenza della musica, per altro esemplificata per sommi capi nella prima appendice di questa tesi, nelle Sonate del Rosario ed in modo particolare nella sonata Resurrezione: uno dei più caratteristici, se non il più caratteristico ed esemplare cammeo della rappresentazione allegorica e simbolica per violino con l’uso della scordatura che ci è pervenuto in tanti secoli di storia della musica occidentale. Nel secondo capitolo di questo lavoro, a seguito di una breve e compilativa esplicazione sul Rosario, si apre il sipario sulle sonate in esame attraverso la loro contestualizzazione stilistica, storica e culturale, che prelude ad una panoramica generale dell’opera attraverso i punti salienti delle sonate che la costituiscono; infine ho preso in esame la sonata Resurrezione che costituisce la summa di tutto il discorso filosofico sulla simbologia che è stato affrontato nelle pagine precedenti del capitolo. Anche attraverso l’ausilio di una trascrizione di questa sonata, inclusa nella tesi come seconda appendice, ho tentato di sviscerarne i tratti didascalici più rilevanti e significativi, mostrando in modo più chiaro possibile come tutto appaia come non è. Nel tentativo di attribuire un senso allegorico alle sonate non si è potuto fare a meno di elaborare ed argomentare ipotesi, che tali sono inevitabilmente rimaste in assenza di una inequivocabile chiave di lettura dell’opera. Le ipotesi sono più o meno plausibili, ma hanno lo scopo di tentare di svelare quale sia un senso quantomeno possibile delle varie sonate, pertanto costituiscono una necessità senza la quale qualsiasi indagine ulteriore non potrebbe venire alla luce. Il primo capitolo di questa tesi invece tratta la figura di Biber, tanto emblematica e insolita 3

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Informazioni tesi

  Autore: Gianluca Dai Prà
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2014-15
  Università: Conservatorio di Musica "A.Pedrollo" Vicenza
  Facoltà: Discipline musicali
  Corso: Violino Barocco-Classico
  Relatore: Stefano Lorenzetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 102

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