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Analisi da un punto di vista sociologico e comunicativo del regime di Kim Jong-un

In questa relazione c'è il tentativo di proporre un'analisi dal punto di vista sociologico e comunicativo della dittatura di Kim Jong-un. Si partirà, nel primo capitolo, con i cenni storici di formazione della nazione, la nascita e lo sviluppo dello stato asiatico a partire dalla forte divisione con la Corea del Sud, giungendo fino ai primi mesi del 2018. In seguito si tratterà dei rapporti, complessi, con gli esteri. Il primo punto sarà connesso all'Italia (in particolar modo dall'ottica della stampa) e gli altri due alla Cina e agli Stati Uniti. Infine, la parte conclusiva sarà dedicata ai delicati aspetti sociologici con i dati di Amnesty International a testimoniare la bassa qualità della vita, le restringenti pene dei tribunali, la privazione della libertà e il problema della censura.

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1 Introduzione Suryong. Juche. Songun. Il grande leader, il sistema politico comunista e patriottico, l’esercito prima di tutto. No, non siamo tornati improvvisamente nel passato, non stiamo vivendo le epoche dei regimi storici, Mussolini in Italia, Franco in Spagna, Hitler in Germania. Siamo nel 2018 e questi termini, per quanto riguarda la Corea del Nord, risultano attuali e capisaldi dell’ideologia politica, sociale, economica, militare. Un sistema volutamente immobile e autarchico, nonché autoreferenziale, che di pari passo con la politica del byungjin ha contribuito, dal 1950 ad oggi, a costituire la questione coreana. In questa relazione ci sarà il tentativo di affrontare uno dei temi più noti degli ultimi 7 anni, ponendosi l’obiettivo di proporre un’analisi dal punto di vista sociologico e comunicativo della dittatura di Kim Jong-un. Si partirà, nel primo capitolo, con i cenni storici di formazione della nazione, la nascita e lo sviluppo dello stato asiatico a partire dalla forte divisione con la Corea del Sud e la contrapposizione tra Pyongyang e Seoul. La digressione storica, ovviamente, arriverà a percorrere fino ai giorni più recenti, discorrendo del governo attuale. In seguito, per sottolineare quanto la Corea del Nord sia un nodo irrisolto nelle relazioni internazionali, si tratterà dei rapporti, complessi, con gli esteri. Il primo punto sarà connesso all’Italia, basandosi su articoli dei giornali nazionali e facendo una divisione dei periodi in cui è stato più o meno trattato l’argomento Corea dalla stampa. Vi sarà poi un punto di vista dalla Cina e uno sull’asse Washington – Pyongyang, dunque con gli Stati Uniti d’America. La parte conclusiva sarà invece interamente dedicata ai delicati aspetti sociologici con i dati di Amnesty International a testimoniare la bassa qualità di vita della popolazione, le restringenti pene dei tribunali, la privazione della libertà, il problema della censura. Sommando ogni caso, tutto si ricondurrà all’ostile obbligo del cittadino di essere al servizio di un comandante absolutus e di appartenere a uno stato in cui traspare poco o nulla, una vera e propria nazione segreta. Persino l’occhio del mondo, internet, è all’oscuro di gran parte delle attività “pubbliche” coreane. Fugare qualsiasi dubbio o perplessità è semplice. Una città come Pyongyang, con oltre 3 milioni di abitanti, presenta su TripAdvisor la cifra irrisoria di soli 8 ristoranti. Allo

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Informazioni tesi

  Autore: Simone Pradelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Antonella Mascio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 41

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Parole chiave

libertà
diritti dell'uomo
pena di morte
censura
diritti civili
campi di concentramento
corea del nord
kim jong-un

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