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Accessibilità dei Siti Web nella Pubblica Amministrazione: Principi, Norme e Buone Pratiche

Alla base dello sviluppo del diritto antidiscriminatorio comunitario per i disabili, c'è il passaggio da un'idea paternalistica di assistenza sociale, verso un approccio alternativo che mette al centro la dignità della persona e la considerazione delle sue capacità, in una società tecnologica e multiculturale. Le norme antidiscriminatorie recepite dall'ordinamento italiano non hanno ancora prodotto un cambiamento di mentalità tangibile, nei comportamenti dei destinatari delle norme e di quelli che sono chiamati ad applicarle. Assodata la scelta politica per la quale la PA deve utilizzare Internet per realizzare la comunicazione con i cittadini, i servizi pubblici digitali devono essere, per legge, raggiungibili attraverso molteplici canali sensoriali, e questo si traduce nella necessità di produrre software accessibile e di qualità.

In questo lavoro viene preso in considerazione il diritto di interagire con la PA in modalità digitale, e viene descritta la situazione attuale dal punto di vista di chi ha responsabilità gestionali sul Sistema Informativo pubblico, mettendo in evidenza alcune contraddizioni nell'organizzazione interna. Il completamento del disegno riformatore risulterebbe più coerente attingendo alle varie possibilità offerte dalla tecnologia di Internet, sia per adesione alla normativa sia per questioni di efficienza economica.

Vengono qui illustrati gli strumenti che la classe dirigente può utilizzare per affrontare l'impegno di realizzare software per un'Italia digitale non discriminatoria: quelli normativi, l'organizzazione del lavoro, la partecipazione e il controllo. Gli strumenti normativi di base sono la legge Stanca con i relativi decreti attuativi, il Codice dell'Amministrazione digitale, le specifiche tecniche emesse da organi appartenenti alla Governance di Internet. L'organizzazione del lavoro riguarda l'utilizzo delle Risorse Umane e la logica collettiva/partecipativa che caratterizza la natura di Internet; la scelta dei Fornitori e il contenuto del contratti per l'acquisizione di beni e servizi informatici con clausole specifiche; la tecnologia assistiva e il relativo mercato. La partecipazione e il controllo si esplicano attraverso le forme previste dalla normativa (che presenta qualche grado di criticità sugli aspetti sanzionatori), ma anche adottando concetti di crowdsourcing, nonché rispolverando quelli di etica professionale, applicata in particolare al lavoro dell'informatico nel contesto pubblico.

Le impressioni personali dell'Utente, sullo stato dell'arte della qualità dei siti della PA centrale, sono state raccolte tramite un sondaggio pubblico creato ad hoc, a cui hanno partecipato a titolo volontario disabili e anziani. Gli utenti hanno veramente fame di servizi digitali, che potrebbero semplificare vari aspetti della loro vita e dei rapporti con la PA centrale e locale, e desiderano prima di ogni altra cosa che questi servizi siano di utilizzo semplice. La semplicità è possibile, ma essa è frutto di studi e ricerche, e quindi è realizzabile solo se si dà spazio e riconoscimento alle professionalità specialistiche ed al lavoro di gruppo multidisciplinare. Le aziende che si sono affermate nella new economy, hanno rivoluzionato il loro rapporto con il Cliente, modificando di conseguenza il loro Sistema Informativo, in modo che fosse funzionale al confronto di idee e al contributo proveniente dallo scambio tra pari. Sarebbe auspicabile che anche la PA, considerando il cittadino una risorsa e accogliendo il suo contributo, riformasse in questo senso i processi interni laddove possibile.

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Fiorella Ragni - Accessibilità dei Siti Web nella Pubblica Amministrazione: Principi, Norme e Buone Pratiche ________________________________________________________________________________ 3 Introduzione Nel campo della produzione del software, uno dei principi - cardine, non smentito dalle più avanzate tendenze e tecnologie sviluppatesi con l’affermazione di Internet, risiede nel fatto che, se in sede di progettazione vengono previste determinate funzioni, i costi di manutenzione evolutiva successiva possono essere decisamente diminuiti. E’ evidente che oggi tutti i Sistemi Informativi, aziendali o pubblici, inglobano alcune facilities offerte dai servizi disponibili su Internet, nel campo amministrativo come in quello della produzione e delle vendite. Pensiamo, ad esempio, ad alcuni dei principali servizi di Internet, come i motori di ricerca o la Posta elettronica. Sui luoghi di lavoro, l’utilizzo di questi due servizi è ormai quotidiano, e si possono ritenere integrati a pieno titolo nel S.I. aziendale, per affrontare in modo efficiente tanto le finalità aziendali quanto i bisogni individuali di conoscenza e di comunicazione. Gli enti pubblici devono utilizzare il loro “sito istituzionale” per comunicare con i cittadini, per tutte le procedure che prevedono una forma di pubblicità. Infatti, la normativa prevede che le notizie, a cui va data pubblicità, debbano essere sistemate in una posizione predefinita del proprio sito, dalla denominazione standardizzata di “Amministrazione trasparente”. Le relazioni e i servizi che si concretizzano con modalità web non vengono più, come un tempo, chiamati “virtuali” (in contrapposizione a “reali”). Oggi realtà digitale e realtà analogica si alimentano vicendevolmente, e talvolta i servizi digitali rappresentano l’unico ed esclusivo modo, per entrare in relazione con il fornitore prescelto. Prima di Internet, con le reti chiuse e proprietarie, questo non accadeva. La produzione del software applicativo aziendale si è, di conseguenza, conformata all’architettura e alla struttura di Internet. Ciò è avvenuto per questioni di economicità, nonché per le nuove opportunità che le masse di dati, prodotte dal traffico dei messaggi generato su internet, hanno reso possibili. Ugualmente per il software destinato ai servizi in rete della Pubblica Amministrazione: non si può più prescindere né dalle nuove tecnologie, né dai nuovi bisogni sociali e dalle abitudini dei cittadini, ormai consolidati nelle pratiche quotidiane di uso comune. Non attingere al pozzo di idee inesauribili disponibili in rete sarebbe antieconomico, come ostinarsi a produrre beni senza robot, quando nemmeno i paesi emergenti, dove la manodopera è più a buon mercato, ne fanno ormai a meno. O come trasportare merci con grossi tir: economie di scala che non producono più vantaggi, che non hanno più alcun senso nella struttura economica e produttiva che la società e le abitudini dei consumatori stanno assumendo.

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Informazioni tesi

  Autore: Fiorella Ragni
  Tipo: Tesi di Master
Master in Internet Ecosystem: Governance e Diritti
Anno: 2017
Docente/Relatore: Marina Buzzi
Istituito da: Università degli Studi di Pisa
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 42

FAQ

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Parole chiave

comunicazione pubblica
accessibilità
tecnologie assistive
norme antidiscriminatorie
etica professionale
siti web pubblici

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