I materiali locali nella tradizione costruttiva dell'Italia meridionale
Informazioni tesi
Autore: | Crescenzo De Simone |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria edile |
Relatore: | Domenico Caputo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 157 |
La tradizione costruttiva locale nell'Italia meridionale può vantare un’ampia varietà di materiali, classificabili in naturali e artificiali. Essi costituiscono un ricco patrimonio non solo architettonico, ma anche storico-culturale. Interi Centri Storici sono stati edificati con materiali da costruzione locali, i quali hanno sempre identificato i Paesi di origine, utilizzati secondo la logica millenaria (ma anche economica) di impiegare i materiali disponibili in loco. Oggi trovano largo impiego negli interventi di riqualificazione di aree urbane, usati come la tradizione insegna, diventando anche oggetto di ricerca nel campo della bioarchitettura per produrre materiali ecosostenibili a partire dalla tradizione costruttiva. L'architettura del Mediterraneo è rimasta un punto di riferimento anche per le moderne tecniche costruttive che, spesso e volentieri, si rifanno ai caratteri tipologici presenti negli edifici di questa area geografica.
Nell'ambito del CITTAM è stata avviata una ricerca sui materiali da costruzione e sulle tecniche costruttive appartenenti alle diverse tradizioni dei paesi dell’area mediterranea. In questo lavoro di tesi, che si pone all’interno di tale progetto, è stato effettuato un censimento dei materiali dalla tradizione costruttiva del Sud Italia, definendo così un’area geografica più ristretta, per poterli catalogare secondo la tipologia, le caratteristiche, l’impiego tradizionale e le possibili innovazioni tecnologiche legate al settore della bioedilizia. Nello specifico, sono stati censiti materiali e tecniche costruttive presenti nella tradizione di tre Regioni dell’Italia meridionale: Campania, Puglia e Sardegna.
La scelta di queste Regioni come oggetto di studio è motivata dal fatto che pur essendo confinanti, presentano delle differenze notevoli nei confronti sia delle tecniche costruttive locali sia della natura dei materiali stessi, con prevalenza di materiali di origine vulcanica in Campania e prevalenza di materiali calcarei in Puglia. In Sardegna, invece, considerata la sua condizione di “isola”, il materiale che ha trovato il può vasto impiego in edilizia è la terra cruda, conseguenza anche della necessità di dover utilizzare materie prime disponibili localmente. In tali contesti, anche per i materiali complementari quali le malte per murature ed intonaci sono stati utilizzati materiali locali; in Campania la malta di calce e pozzolana, in Puglia la malta di calce e tufina, in Sardegna la malta a base di terra argillosa.
Dai censimenti così effettuati, riportati all’interno del Capitolo 3 ed elencati in tabelle, nel Capitolo 5 i risultati sono stati schedati per regione e per tipologia di materiale, anche se per alcuni di essi la letteratura specialistica non offre dati esaurienti e completi.
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Autore: | Crescenzo De Simone |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
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Corso: | Ingegneria edile |
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