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Il turismo crocieristico dalle origini ai giorni nostri: il caso del Porto di Salerno e la sua collocazione nel contesto mediterraneo

La comprensione del fenomeno crocieristico passa per l'intendimento delle dinamiche in atto nell'economia mondiale e turistica. Nell'ultimo trentennio questa tipologia di turismo ha assunto connotati tali da riuscire ad uscire indenne da conflitti, crisi economiche e tragici eventi che in un modo o nell'altro avrebbero potuto condizionarne lo sviluppo. Pur essendo ancora oggi una voce di minore importanza all'interno dell'economia turistica, il turismo crocieristico è destinato ad un positivo avvenire, anche in considerazione della crescita esponenziale registrata a partire dalla sua nascita, negli anni Sessanta.
Questa costante ed a tratti imprevedibile evoluzione ha attirato l'attenzione di investitori privati, decisori pubblici, stampa, studiosi e turisti. Il progressivo allargamento della domanda si è verificato per la sempre maggiore attenzione al mercato dei cruise operator che, grazie all'innalzamento del reddito pro capite dei paesi mercato, hanno operato prevalentemente in ottica “generalista”, adottando una serie di strategie finalizzate al miglioramento dell'accessibilità del prodotto, come i pacchetti fly&cruise per il collegamento fra città di provenienza e porto di imbarco, o le politiche di pricing al ribasso in particolari periodi dell'anno per incrementare l'occupazione media e destagionalizzare i flussi.
La domanda italiana si evoluta nel corso del tempo sulla scia di quella globale, con politiche di marketing che hanno permesso un cambiamento di immagine del prodotto crociera agli occhi del mass market, rendendolo più accessibile. Nella penisola italiana la distribuzione del prodotto è stata affidata quasi unicamente a network di agenzie di viaggio o singole agenzie. Solo negli ultimi anni, con l'avvento delle nuove tecnologie, è iniziata la vendita tramite le OTA (Online Travel Agencies).

Il Porto di Salerno svolge un ruolo strategico al servizio degli scambi commerciali e del sistema dei trasporti dell'Italia centro-meridionale. La struttura guarda dal mare una delle città più belle del Mediterraneo, in una posizione a metà tra la costiera Amalfitana e Cilentana. La forte e agevole interazione tra lo scalo marittimo, le reti ferroviarie, aeroportuali ed autostradali costituisce un importante aspetto che favorisce e semplifica le attività di import ed export.
Relativamente al comparto crocieristico, il Porto di Salerno fa parte dal 2007 del circuito delle più importanti e prestigiose compagnie di navigazione di rilievo internazionale.
Salerno ed il suo porto sono immerse in un territorio ricco di luoghi suggestivi, coste indimenticabili e preziosi siti archeologici (scavi di Paestum, Pompei ed Ercolano in primis), potendo vantare bellezze naturali a portata di mano, facilmente raggiungibili grazie agli ottimi collegamenti.
Nell'ambito del costante spostamento delle crociere dalla zona caraibica all'area mediterranea molti scali europei, tra cui quello salernitano, sono stati interessati per la prima volta dal fenomeno crocieristico per la loro importanza strategica. Il grande interesso suscitato da Salerno e dal suo porto è testimoniato sia dall'aumento delle imprese crocieristiche che richiedono di attraccarvi che dal crescente numero di scali delle compagnie già presenti.
Nel contesto Mediterraneo i porti più in concorrenza con il Porto di Salerno sono quelli che si ritrovano in una fase simile a quella che sta attraversando lo scalo salernitano, vale a dire porti emergenti che offrono un servizio similare ed appartenenti alla stessa area. Considerando questi due criteri insieme con quello delle rotte servite potremmo citare in primis Marsiglia, che sempre più spesso si ritrova nella geografia degli itinerari crocieristici predisposti dalle compagnie in competizione con lo scalo salernitano.
Concentrando invece l'attenzione sul territorio nazionale, in una visione più allargata la concorrenza è con porti dai grandi volumi di traffico come gli home port di Venezia, Civitavecchia e Genova. Un altro porto che sta seguendo le orme di questi ultimi è quello di Catania, divenuto home port ed in fortissima crescita, così come quello di Livorno, che in prospettiva futura risulta essere ancora più temibile e con il quale potrebbe accendersi una concorrenza più serrata in virtù dell'ampio ventaglio di risorse e fattori di attrattiva.
Discorso a parte ed analisi ben più approfondita merita il Porto di Napoli. La vicinanza, che può essere interpretata sia come opportunità di integrazione e possibilità di sinergie che come agguerrita concorrenza, è sicuramente un fattore da tenere in grande considerazione, anche perché ci riferiamo alle uniche due realtà portuali in Campania a presentare due Autorità Portuali geograficamente fin troppo vicine, che dovrebbero essere considerate come un unico complesso portuale, secondo uno studio sulla portualità italiana pubblicato dal CNEL.

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1 INTRODUZIONE Situato nell’omonimo golfo del Mar Tirreno, il Porto di Salerno è uno dei maggiori porti presenti sul territorio nazionale e riveste un ruolo molto importante nel contesto industriale e commerciale del Mezzogiorno d’Italia, oltre che dell’area Mediterranea 1 . Localizzato ai confini della città, la sua posizione baricentrica, a metà tra la costiera Amalfitana e Cilentana, gli consente di assumere un ruolo strategico nell’economia marittima italiana, anche grazie all’efficiente rete di collegamento con l’entroterra. Fig.1.0: Ubicazione del Porto di Salerno Lo scalo salernitano, però, prima di conoscere la grandissima fase di sviluppo dell’ultima decade, ha vissuto vicende alterne nel corso dei secoli, a partire dai secoli successivi al XIII quando conobbe la prima fase di ampliamento disposta da Manfredi di Svevia. La sua immagine, che per diverso tempo è stata offuscata dal porto di Napoli, ha cominciato a rafforzarsi dagli anni Settanta in avanti, quando finalmente a Salerno venne costruito il primo porto commerciale degno di nota, opera che permetterà al Porto di Salerno di diventare anno dopo anno una delle realtà produttive più importanti nel contesto dapprima italiano e poi Mediterraneo. In quegli anni, inoltre, il Porto venne dotato di un collegamento all’autostrada A3 Napoli-Salerno-Reggio Calabria mediante il raccordo di Via Alfonso Gatto (un altro raccordo permetterà anche il collegamento all’A30 Salerno-Nola-Caserta), in pratica un viadotto che 1 La Legge n.84 del 28/01/1994 (Legge sul «Riordino della legislazione in materia portuale») stabilisce una distinzione dei porti in due categorie: una prima che comprende i porti destinati alla difesa militare ed alla sicurezza dello Stato ed una seconda che comprende tutti gli altri porti di rilevanza almeno regionale. Nell’ambito della II categoria distinguiamo tre classi: I classe: porti internazionali; II classe: porti nazionali; III classe: porti regionali ed interregionali. Il porto di Salerno è iscritto nella II categoria dei porti marittimi, I classe. Secondo la suddetta legge all’art.4 a questa categoria appartengono ―porti, o specifiche aree portuali, di rilevanza economica internazionale‖.

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Informazioni tesi

  Autore: Antonio Navarra
  Tipo: Tesi di Master
Master in Master in Economia e Gestione del Turismo
Anno: 2012
Docente/Relatore: Michele Tamma
Istituito da: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 139

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Parole chiave

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turismo crocieristico
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porto di salerno
evoluzione del turismo crocieristico
il ruolo dei porti nel turismo crocieristico
traffico passeggeri nel turismo crocieristico
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