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La trasformazione delle relazioni economiche e geopolitiche internazionali. Possibili scenari

L’obiettivo dell'analisi era quello di comprendere ed evidenziare le possibili conformazioni future dell’ordine economico mondiale sulla base di relazioni di potere in costante mutamento ed adattamento e di nuovi equilibri e partnership che si stanno delineando tra Paesi un tempo molto distanti tra loro.
Partendo da uno degli eventi economici più importanti ed attuali, la guerra commerciale sino-americana, si è brevemente ripercorso il cammino che ha portata alla formazione dell’odierna struttura economica internazionale per poi analizzare come essa stia cambiando in conseguenza dell’ascesa di nuove potenze mondiali, delle decisioni statunitensi in tema di politica estera e di eventi geopolitici che stanno portando alla nascita di nuove alleanze.
Il liberismo economico, l’impostazione democratica, le norme comuni ed il rispetto della sovranità nazionale sono i pilastri su cui poggia l’attuale sistema, che, tuttavia, negli ultimi anni appare essere entrato in crisi. Le difficoltà che esso sta attraversando non sono rintracciabili in un'unica causa ma ascrivibili a diversi fattori, tra cui la globalizzazione, il progresso tecnologico e l’inadeguatezza delle politiche economiche e dei sistemi di protezione sociale che hanno ancora oggi profonde conseguenze sul livello e sulla redistribuzione dei redditi. Tale crisi impatterà, plasmando e modificando lo scenario attuale e le relazioni internazionali tra i Paesi.
Parallelamente al fenomeno di globalizzazione, la scena internazionale ha visto la nascita di istituzioni ed organizzazioni mondiali che hanno acquisito un’importanza sempre maggiore e i cui poteri spesso invadono il campo di scelta dei singoli Stati. Con riferimento a questo tema è stato riproposto il pensiero di Dani Rodrik, economista turco e voce critica dell’assetto internazionale vigente, ed il quale evidenzia come il sistema politico-economico mondiale si trovi in uno stallo che egli definisce “il trilemma politico dell’economia mondiale”.
Sembra ormai essere opinione comune l’idea che gli Stati debbano prima raggiungere la prosperità in autonomia e che, solo successivamente, possano inserirsi all’interno di reti e relazioni internazionali. Questa idea, avvalorata dalla diffusione dei nazionalismi, dalla tendenza protezionistica di numerose economie, dalla diminuzione dei flussi commerciali e dall’aumento del debito pubblico di diversi Paesi, presagisce la crisi del multilateralismo che rischia sempre di più di essere rimpiazzato da accordi bilaterali o da regionalismi.
Le trasformazioni che l’ordine economico attuale sta attraversando non sono dovute solo al cambiamento nel ruolo statunitense, che si declina nella delineazione di nuovi tratti e nell’alterazione di una parte degli elementi chiavi che lo hanno fin qui caratterizzato, ma anche all’ascesa di un nuovo colosso sia economico che militare, la Cina. Il Paese asiatico si è assicurato un potere sempre maggiore nel contesto mondiale e ha oggi le risorse necessarie per contendersi il ruolo di leader con la stessa potenza fondatrice, grazie soprattutto alle politiche economiche attuate e all’implementazione della Belt and Road Initiative.
La Cina non è però l’unico Paese emergente sulla scena mondiale, ma ad esso si affiancano la Russia e l’India, entrambe potenze che stanno ridefinendo il proprio ruolo. L’importanza militare e nucleare della Russia, che poco più di venti anni fa usciva sconfitta dalla guerra fredda, hanno reso il Paese adatto a divenire il terzo polo di un mondo tripolare; affianco ad essa, il ruolo dell’India come uno dei principali motori dell’economia mondiale è avvalorato dai dati statistici ed apre al Paese la strada per divenire la seconda economia globale nel giro di pochi anni.
Si è quindi approfondita l’evoluzione di questi Paesi e si sono individuate quelle che potrebbero divenire le nuove alleanze dello scenario globale: l’asse sino-russo, ad esempio, è una possibilità non solo teorica e l’avvicinamento dell’India agli Stati Uniti, in ottica di contenimento cinese, è avvalorato dalla sottoscrizione del Quadrilateral Security Dialogue (Quad). È stato analizzato anche il ruolo dell’Unione europea e sono stati evidenziati i numerosi problemi, sia interni che esterni, che affliggono il costrutto: il flusso migratorio, la nascita di correnti populiste e la presenza di turbolenze in Paesi vicini ma soprattutto la mancanza di un ruolo definito sulla scena mondiale. Risulta quindi importante capire come essa ridefinirà il proprio ruolo sia nell’ambito delle relazioni internazionali sia per quanto attiene alla sua struttura.
Infine, per fornire una visione il più completa possibile su questi temi, sono stati riportati i dati emerse da un’analisi statistica che si è preposta di studiare le percezioni dei soggetti e portata avanti per mezzo di un apposito questionario.

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5 INTRODUZIONE In questo elaborato ho affrontato il complesso tema delle relazioni internazionali sotto il duplice punto di vista economico e geopolitico. Il mondo odierno sta subendo la pressione di due macro-eventi, la guerra commerciale sino-americana e l’ascesa di nuove potenze sullo scacchiere internazionale, a fronte dei quali si verificano mutamenti nell’ordine mondiale, si stabiliscono nuove gerarchie di potere, viene sancita la fine di vecchie alleanze e ne vengono delineate di nuove. Ho scelto di approfondire questo tema partendo dall’interesse in me suscitato dalla decisione statunitense di intraprendere una guerra commerciale, una decisione che mi sembrava ancorata ad idee del passato e certamente non coerente agli ideali ed alle modalità di agire della prima potenza mondiale. Mossa dalla curiosità di comprendere quali eventi avessero spinto l’amministrazione americana a compiere un tale passo e quali conseguenze ne sarebbero derivate in termini di mutamenti sulla scena internazionale, mi sono addentrata nel complesso ed affascinante mondo delle relazioni internazionali. Ho deciso di rendere questo tema il centro del mio elaborato approfondendolo non solo da un punto di vista economico ma anche geopolitico ed analizzandolo in relazione sia all’introduzione di misure tariffarie, che potrebbero provocare più svantaggi che benefici alla potenza leader del sistema o costarle addirittura la perdita di tale posizione, sia all’ascesa di nuove potenze sullo scenario internazionale ed alla conseguente redistribuzione del potere all’interno della governance mondiale. Se è possibile affermare che tutti si siano ormai resi conto della grandezza della Cina e di come essa venga considerata una potenza al pari degli Stati Uniti, non è altrettanto possibile fare la stessa considerazione con altri Paesi emergenti, tra cui la Russia e l’India in primis, ma anche l’Arabia Saudita e l’Indonesia.

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Informazioni tesi

  Autore: Laura Dominoni
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Management internazionale
  Relatore: Maria Giuseppina Lucia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 198

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Parole chiave

geopolitica
economia internazionale
politica internazionale
relazioni internazionali
ordine mondiale
belt and road initiative
guerra commerciale
posizionamento unione europea
asse sino-russo
configurazione tripolare

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