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La Cronaca nera raccontata da un giornalista - scrittore: il caso della ''Belva friulana'' (1946)

L’obiettivo principale della mia prova finale è rivolto alla ricerca di un possibile connubio tra letteratura e giornalismo, in particolare tra letteratura e cronaca nera.
Infatti, il caso di studio che ho analizzato si concentra sull'indagine negli archivi storici digitali del “Corriere della Sera” e de “La Sicilia” per rintracciare quanto è stato scritto dal giornalista-scrittore Dino Buzzati, dai cronisti del quotidiano “La Sicilia” e dal giornalista-scrittore Antonio Prestinenza, sul caso Rina Fort, chiamata anche "belva friulana", che alla fine del 1946 uccise la moglie ed i figli del suo amante catanese.
Dall’analisi degli articoli di Buzzati e di quelli presenti sul quotidiano “La Sicilia” è emerso il contributo originale che la letteratura può offrire alla cronaca nera. Infatti, proprio la scrittura di Buzzati e quella di Prestinenza ci permettono di andare oltre l’accaduto scavando dentro l’animo umano e facendoci riflettere. Ciò marca la differenza dal giornalismo di cronaca nera tradizionale che si limita a narrare i fatti accaduti.
La curiosità verso questo preciso caso di studio mi ha portato a fare anche una visita a Milano nei luoghi della tragedia ed a intervistare una anziana signora molto gentile e disponibile che fu testimone dei fatti.

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6 CAPITOLO II. BUZZATI RACCONTA L’ACCADUTO SUL “CORRIERE D’INFORMAZIONE” E SU “IL NUOVO CORRIERE DELLA SERA” 2.1 Introduzione. Dopo aver esaminato il contesto storico in cui si trovava l’Italia ed aver riassunto per sommi capi la vicenda oggetto di studio, si procederà ora ad analizzare quanto scritto da Dino Buzzati sul “Corriere d’informazione” e su “Il Nuovo Corriere della sera”. In primo luogo, ciò appare necessario per poter approfondire maggiormente come un articolo di giornale possa divenire un prodotto letterario, ed in secondo luogo si mira a porre in risalto come i pezzi di cronaca possano divenire oggetto di documentari o video che ne riassumano la storia e identifichino la scena come « […] una delle scene del crimine più spaventose ed agghiaccianti di tutti i tempi» 11 . Per rendere più agevole l’analisi dei vari articoli è possibile compiere una divisione in tre parti. Il metodo usato per dividere in parti è puramente convenzionale e serve per rendere semplice e comprensibile al lettore il quadro concettuale di riferimento e consiste nell’individuare il prima del processo, il durante e l’epilogo finale con la sentenza di condanna. Nella prima parte prenderò in esame gli articoli intitolati: “Un’ ombra gira tra noi”, “Non sanno maledire” e “Addio anime innocenti” poiché hanno come matrice comune la descrizione degli eventi e quanto viene percepito dalla gente all’impatto della notizia; la seconda parte, invece, contiene gli articoli che ci portano direttamente all’interno dell’interrogatorio e in un secondo tempo del processo, nello specifico analizzerò i testi: “La belva in gabbia”, “Sordità sentimentale”, “Una voce dalla Sicilia” e “«Ho diritto di difendere la mia famiglia» (ma la sua famiglia è ormai sterminata)”; infine la terza parte contiene gli articoli: “Il fascino della toga”, “L’accusatore”, “Vana attesa del colpo di scena”, “Immensità della tragedia” e per ultimo “Forse, non ha capito”, che hanno in comune la narrazione della parte finale del processo e l’epilogo con la sentenza di condanna ed il senso di smarrimento della Fort. 11 C. Lucarelli in Profondo Nero programma TV su Crime investigation – video promozionale su https://www.youtube.com/watch?v=6OPjKx1JqZU (ultimo accesso 22/12/2017).

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Informazioni tesi

  Autore: Rosa Maria Carmela Spanò
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Giuseppe di Fazio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 52

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Parole chiave

la sicilia
archivio storico
dino buzzati
gionalismo
belva friulana
gionale

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