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Impatto psicologico della pandemia e delle restrizioni

Background: dal dicembre 2019, l’ondata epidemica causata dal COVID-19, malattia derivante dal Sars-CoV2, ha visto molti Paesi fare richiesta alla propria popolazione potenzialmente venuta a contatto con l’infezione, di ritirarsi presso strutture dedicate alle misure restrittive di quarantena. Il fattore comune a tutti, in qualsiasi popolazione sia stata toccata dal COVID-19, è la modifica e il cambiamento della vita quotidiana, la quale ha fatto da spartiacque tra un prima e un dopo epidemia. Il COVID-19 rappresenta per gli individui una doppia minaccia, derivante sia dalla paura di contrarre la malattia sia dalle restrizioni imposte per evitarne la diffusione. Da entrambe le parti deriva uno stress cronico e persistente che determina un aumento del cortisone. Nello specifico del contesto italiano, esiste un rischio associato a un eventuale disturbo a livello mentale per oltre il 40% della popolazione, ed esso sembrerebbe essere correlato alla disoccupazione, al vivere con più persone, all’avere figli in età scolare costretti a casa. In accordo con la letteratura, le persone con sindrome da stress COVID, emersa in questo ultimo periodo storico, soffrivano già di altre psicopatologie, in particolare avevano alti livelli di ansia per la salute, tendenza al controllo di tipo ossessivo-compulsivo e sintomi da paura della contaminazione. Gli studi sulle epidemie passate hanno rilevato effetti a lungo termine fino a tre anni dopo la quarantena, come comportamenti di evitamento di luoghi affollati, lavaggio compulsivo di mani e ambienti, alcune dipendenze patologiche tra cui l’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti tra coloro che soffrono di disturbo post-traumatico da stress.
Obiettivo dello studio: L’obiettivo di questo elaborato è di redigere una ricerca letteraria al fine di comprendere quali possano essere gli effetti collaterali della pandemia di COVID-19 e del conseguente lockdown; quali impatti avranno su “nuovi e vecchi” pazienti, indagare i fattori di rischio che possono aver contribuito all’insorgere di determinate patologie psicologiche e i fattori di protezione, ovvero determinate coping skills, le quali segnano un punto importante di demarcazione tra vissuti di quotidianità diversi.
Fonti dei dati: gli studi e gli articoli analizzati e descritti per la stesura di questa revisione della letteratura comprendono trial clinici, articoli giornalistici pubblicati nel periodo da marzo ad agosto 2020, e revisioni letterarie e narrative precedentemente pubblicate in occasione di altri eventi pandemici. Sono stati consultati PubMed, EBSCOhost, Researchgate e altre fonti rilevanti online.
Conclusioni: La pandemia globale COVID-19 ha portato a una necessità senza precedenti di ripensare il modo in cui vengono erogati i servizi di salute mentale. Dati empirici emergenti sostengono come la tecnologia possa rappresentare una nuova metodologia anche in ambito sanitario, fornendo chiare raccomandazioni al fine di configurare in modo ottimale i servizi di psicoterapia on line per i clienti di tutto lo spettro della salute mentale. L’attuale trasformazione verso metodologie a distanza è solo all’inizio; è necessario accompagnare questo cambiamento anche durante la fase post-pandemia, in modo tale che la psicoterapia possa incontrare il mondo digitale e diffondersi in maniera organizzata ed efficiente.
Keywords: COVID-19, norme restrittive, quarantena, effetti psicologici, psicoterapia online

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Introduzione: razionale e obiettivo Dal dicembre 2019, l’ondata epidemica causata dal COVID-19, malattia derivan- te dal Sars-CoV-2, termine ufficiale del nuovo coronavirus inizialmente definito 2019- nCoV (Ghebreyesus, 2020, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità [OMS] citato in Ministero della Salute, 2020) ha visto molti Paesi fare richiesta alla propria popolazione potenzialmente venuta a contatto con l’infezione, di ritirarsi o me- glio, isolarsi presso le proprie abitazioni o presso strutture dedicate alle misure restritti- ve di quarantena (Brooks et al., 2020). Brooks e colleghi sottolineano l’importanza dei metodi attraverso i quali determinate misure restrittive vadano applicate, le quali, con- formemente a qualsiasi altro tipo di decisione, dovrebbero fondarsi su prove evidenti che tali misure possano funzionare. La quarantena correlata all’emergenza sanitaria è spesso un'esperienza spiacevole per coloro che la subiscono, dacché comporta talune possibili conseguenze, come la mo- mentanea separazione dai propri cari, la perdita di libertà, il senso di incertezza sul pro- prio stato di salute, e altri effetti drammatici (Brooks et al., 2020). In accordo con la let- teratura disponibile al momento, tra gli studi sistematizzati da Brooks e colleghi, si ri- portano dati da passati studi sugli effetti delle imposizioni governative di restrizione do- vuti ad altre pandemie all’epoca in corso, e tra questi i più notabili sono sicuramente l’aumento del tasso suicidario, forte senso di rabbia e confusione e sintomi da Disturbo da stress post-traumatico. Gli stressor indicati in questi passati studi includono la durata prolungata della quaran- tena e delle misure restrittive di contenimento della malattia, la paura di possibili infe- zioni, frustrazione, noia, accesso inadeguato alle forniture sanitarie necessarie, informa- zioni contraddittorie e insufficienti, elevate perdite finanziarie e stigmatizzazione degli individui sintomatici o con sintomi correlati alla malattia da infezione (Brooks et al., 2020). Alcuni ricercatori hanno già suggerito in passato (ad esempio all’epoca delle epidemie da SARS e MERS) che taluni stressor correlati a specifici sintomi negativi psicologici 1

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Informazioni tesi

  Autore: Elena Filiberti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2019-20
  Università: Università degli Studi Guglielmo Marconi
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Francesco Mancini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 91

FAQ

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Parole chiave

psicoterapia online
effetti psicologici
quarantena
covid-19
norme restrittive

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