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Storia di un Brand: Indiegogo

Questo lavoro ha lo scopo di indagare l’ascesa e lo sviluppo del brand Indiegogo, uno dei principali leader nel settore del Crowdfunding.
In una breve introduzione parleremo di cosa sia il Crowdfunding, le sue origini sin dai tempi più antichi quando era meglio conosciuto come finanziamento collettivo ad oggi, trasformato in un vero e proprio mercato di investimento.
Il nuovissimo termine Crowdfunding infatti (crowd=folla e funding=finanziamento) fu coniato nell’agosto 2006 per la prima volta da Michael Sullivan ed utilizzato in occasione del lancio di fundvlog, un primo tentativo non riuscito di creare una piattaforma di raccolta di progetti ed eventi legati al mondo del videoblog, con all’interno una semplice funzione che prevedeva la possibilità di versare donazioni online per contribuire al loro sviluppo.
Questa nuova idea di finanziamento si rivelava essere molto più rapida, trasparente e social rispetto alle classiche vie per l’ottenimento di denaro da banche e istituti di credito, implicando un meccanismo di coinvolgimento e fiducia da parte della folla resa partecipe in progetti e investimenti in accordo con i loro interessi personali.
Con l’evoluzione del Web in 2.0 e la nascita delle comunità virtuali le persone inizieranno a condividere sempre di più con gli altri i loro interessi e le loro passioni, grazie anche all’affermazione dei primi social network come MySpace (2003), Facebook (2004), YouTube (2005), Twitter (2006) che saranno destinati ad una crescita importante ampliando così la possibilità di comunicare.
Indiegogo è una piattaforma di crowdfunding dalla filosofia principalmente aperta, basata sulla possibilità di garantire i fondi a chiunque abbia un’idea nuova. Questo è lo scopo che la piattaforma persegue negli anni mutando nell’approccio, nella strategia e persino nell’aspetto, ma mai nella missione che sta tanto a cuore ai suoi creatori: democratizzare la raccolta fondi rendendola alla portata di tutti.
Il processo di finanziamento è semplice e trasparente con un aspetto social in cui le persone che finanziano, i Bakers, diventano parte attiva del progetto sostenendo altre persone, cause che stanno loro a cuore o il semplice desiderio di prendere parte a qualcosa di più grande.
Dal punto di vista degli imprenditori invece ognuno è libero di pubblicare il proprio progetto e considerando il grande afflusso di persone attive sulla piattaforma, ciò consente ad aziende di testare i loro prodotti in anteprima, design, caratteristiche e prezzi vengono valutati da potenziali investitori prima di un eventuale lancio sul mercato, evitando nel peggiore dei casi la perdita di capitale e ottenendo talvolta feedback dai potenziali consumatori.
La nascita e lo sviluppo di Indiegogo hanno determinato un cambiamento nel modo di approccio e sviluppo non soltanto di idee ma anche nella nuova concezione di concretizzazione di esse attraverso l’investimento economico che proprio grazie alla piattaforma ha contribuito a creare una partnership tra creativo investitore e fruitore.

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IL FINANZIAMENTO COLLETTIVO LA NASCITA DEL CROWDFUNDING La storia del microcredito affonda le sue radici in tempi assai distanti dai nostri ed è bene, prima di addentrarci nell’epoca moderna, fare un piccolo passo indietro e partire dal principio. Era il lontano 1700 quando Jonathan Swift (Dublino, 1667-1745) scrittore e poeta irlandese, ispirò il programma Irish Loan Fund che, coordinato dagli istituti collettivi di microcredito, consentiva alle famiglie a basso reddito e con scarse garanzie ma ugualmente meritevoli di credito, di poter beneficiare di prestiti a breve termine di piccole somme, dai 5 ai 10 pounds, rimborsabili in rate settimanali da 2 a 4 scellini senza interessi. Per evitare di perdere ciò che veniva investito i mutuatari dovevano presentare due vicini che facessero da garanzia ai fini del finanziamento, ai quali, in caso di mancato pagamento, sarebbero stati notificati i ritardi, con la possibilità di portare tutti e tre in tribunale. Questo sistema di prestiti si avviò con successo e entro la metà del 1800 furono avviati più di 300 programmi in tutta Irlanda con più del 20% di famiglie aderenti. Un altro esempio più recente fu quello della raccolta fondi istituito per finanziare il piedistallo e l’istallazione della statua della libertà di New York. Nel 1885, Joseph Pulitzer (Ungheria, 1847 – Charleston, 1911) giornalista ed editore del giornale The World venne in aiuto del Comitato americano per la Statua della Libertà il quale avendo raccolto solo 150.000 dei 300.000 dollari necessari al progetto si ritrovò senza fondi per il completamento dell’opera. Pulitzer pubblicò un articolo sul suo giornale ed in soli sei mesi riuscì a raccogliere 100.000 dollari grazie alle donazioni, per la maggior parte da 1 dollaro o meno, le quali garantirono il completamento dei lavori; per ringraziare i cittadini del contributo fu pubblicato il nome di ognuno sullo stesso giornale di Pulitzer e ciò contribuì anche ad aumentarne le vendite. Da questi esempi storici protratti nel tempo, si evince un primo tentativo di risposta ad una domanda collettiva così ampia che solo nell’epoca del Web potrà finalmente trovare un’offerta soddisfacente. Il nuovissimo termine Crowdfunding (crowd=folla e funding=finanziamento) coniato nell’agosto 2006 per la prima volta da Michael Sullivan fu utilizzato in occasione del lancio di fundvlog,

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Informazioni tesi

  Autore: Lidia Macrì
  Tipo: Tesi di Master
Master in Brand Communication, il progetto, la costruzione e la gestione della marca.
Anno: 2017
Docente/Relatore: Mariana Ciancia
Istituito da: Politecnico di Milano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 24

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Parole chiave

raccolta fondi
crowdfunding
indiegogo
kickstarter
finanziamento collettivo
microfinanziamento
patreon
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