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L'Economia della Conoscenza. Il distretto ICT Torino Wireless

Mutamenti fondamentali sono in atto nell’economia globale, l’aumentata dinamicità ambientale sta influenzando le basi del vantaggio competitivo a livello dei Paesi, territori e delle imprese. L’entrata nell’economia della conoscenza si caratterizza per un’accelerazione ed intensificazione del ritmo delle innovazioni, del dinamismo competitivo ed una conseguente riduzione del tempo di sfruttamento dei vantaggi competitivi. Le maggiori spinte competitive, oltre ad accelerare il ritmo delle innovazioni, dei processi, dei prodotti e dei servizi, creano l’esigenza di continue trasformazioni strutturali ed organizzative delle imprese. Il valore aggiunto dell’impresa si sostanzia nella gestione manageriale dei processi ed il controllo dinamico della tecnologia a monte, dei servizi e della clientela a valle. Questo modello ha inciso non solo direttamente sui settori high-tech ma lentamente, come in ogni rivoluzione industriale, comincia a dispiegare i suoi effetti in tutti i settori economici. La capacità innovativa non può svilupparsi in isolamento la produzione della conoscenza assume un carattere sempre più collettivo ed interattivo, si assiste ad una intensificazione delle relazioni di cooperazione tra istituzioni ed imprese. L’innovazione non investe più solo il sistema tecnologico, ma anche il capitale cognitivo e l’intera organizzazione delle strutture imprenditoriali, con rilevanti implicazioni sul ruolo, sulla qualità e sulle competenze del capitale umano. Il rinnovamento dell’industria manifatturiera passa, essenzialmente, attraverso la sostituzione del lavoro manuale con lavoro ad alta intensità di conoscenza. Nell’attuale economia, ai fini della capacità innovativa, risulta rilevante non solo ciò che si produce, in fatto di prodotti e servizi, ma anche come concretamente si produce.
Il cambiamento in atto è riconosciuto da una varietà di ambienti accademici, economici e politici. L'OECD a più riprese ha evidenziato il trend in atto verso una knowledge-based economy, il Consiglio Europeo di Lisbona, nel Marzo 2000, ha adottato un nuovo obiettivo strategico per trasformare l'Unione, entro il 2010, nella più “ competitiva e dinamica economia basata sulla conoscenza al mondo, capace di creare uno sviluppo economico sostenibile con più, e migliori posti di lavoro ed una maggiore coesione sociale”.
Alla luce di ciò, lo sviluppo economico dipende maggiormente e più direttamente dall'investimento in conoscenza, che incrementa la capacità produttiva e la produttività, piuttosto che dai tradizionali fattori di produzione.
Il presente lavoro si prefigge l’obiettivo di sottolineare il percorso che ha condotto, l’attuale sistema economico mondiale, ad un’economia fondata sulla conoscenza. Nel terzo capitolo viene trattato la transizione verso questo nuovo paradigma del sistema-Italia, nel quarto viene analizzato il primo “distretto tecnologico italiano”, il distretto Torino Wireless.

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4 INTRODUZIONE Mutamenti fondamentali sono in atto nell’economia globale, l’aumentata dinamicità ambientale sta influenzando le basi del vantaggio competitivo a livello dei Paesi, territori e delle imprese. Il diminuito costo dell’informazione, l’estensione del numero dei mercati e dei concorrenti, la liberalizzazione del mercato dei prodotti e del lavoro, nonché la deregolamentazione in settori chiave quali, telecomunicazioni, elettricità, servizi finanziari, assicurazioni, sono tutti fattori che stanno ridisegnando la posizione delle diverse economie, facendo cadere molte delle tradizionali fonti di differenziazione competitiva. In altre parole, sta emergendo un nuovo fondamentale “core” per la creazione della ricchezza. L’entrata nell’economia della conoscenza si caratterizza per un’accelerazione ed intensificazione del ritmo delle innovazioni, del dinamismo competitivo ed una conseguente riduzione del tempo di sfruttamento dei vantaggi competitivi. Le maggiori spinte competitive, oltre ad accelerare il ritmo delle innovazioni, dei processi, dei prodotti e dei servizi, creano l’esigenza di continue trasformazioni strutturali ed organizzative delle imprese. Il valore aggiunto dell’impresa si sostanzia nella gestione manageriale dei processi ed il controllo dinamico della tecnologia a monte, dei servizi e della clientela a valle. Questo modello ha inciso non solo direttamente sui settori high-tech ma lentamente, come in ogni rivoluzione industriale, comincia a dispiegare i suoi effetti in tutti i settori economici. In un contesto caratterizzato dalla riduzione del ciclo di vita dei prodotti, dalla mobilità dei capitali e delle imprese, i sistemi paese

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Informazioni tesi

  Autore: Giancarlo Cicconi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2002-03
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e gestione delle imprese
  Relatore: Alberto Pastore
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 240

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