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Un contributo alla validazione italiana del Tom Storybooks

L’assunzione della presenza di credenze in noi stessi e negli altri è un aspetto basilare della nostra comprensione quotidiana del mondo. Sappiamo di possedere credenze su ciò che ci circonda e che queste possono cambiare nel tempo, possono essere sbagliate, possono influenzare quello che diciamo e facciamo. Sappiamo inoltre che anche le altre persone hanno le loro credenze e possono comunicarcele espressamente; in ogni caso, anche se non lo fanno, riusciamo spesso ad intuirle basandoci sul loro comportamento.
Capire che gran parte delle azioni di un individuo dipende dalle sue credenze non è solo un utile aspetto della conoscenza umana: è di vitale importanza al fine di cogliere il significato del comportamento altrui.
Sono state proposte svariate teorie per spiegare come i bambini pervengano alla comprensione della propria mente e di quella altrui, sviluppando cioè la cosiddetta Teoria della Mente. La ricerca sulla Teoria della Mente è divenuta, dalla seconda metà degli anni 70, un settore ampio e fertile dello studio psicologico dell’età evolutiva.
Il progetto di ricerca che verrà esposto in questa sede, cui abbiamo partecipato come tirocinanti presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, sotto la supervisione della Prof.ssa Paola Molina, si propone di validare uno strumento costruito in Olanda da E.M.A. Blijd-Hoogewys e P.L.C. van Geert nel 2003, il ToM Storybooks, in grado di valutare la Teoria della Mente nei bambini.
Il presente lavoro è diviso in due parti: una parte teorica e una di ricerca.
La prima parte consiste in una rassegna delle principali posizioni teoriche presenti nel dibattito attuale e delle diverse tradizioni di ricerca sulla Teoria della Mente, così come si sono sviluppate storicamente dagli anni Ottanta del Novecento fino ad oggi (Capitolo 1).Nel Capitolo 2 verrà invece delineata la prospettiva teorica cui fa riferimento il ToM Storybooks, definendo le motivazioni che hanno portato alla costruzione di uno strumento così concepito e descrivendo le diverse componenti che il test si propone di valutare.Per quanto riguarda invece la parte di ricerca, il Capitolo 3, esso contiene una descrizione del ToM Storybooks e del metodo utilizzato -il quesito di ricerca, l’addestramento alla somministrazione, il reclutamento del campione e la somministrazione, e la descrizione del campione di ricerca-.
Nel Capitolo 4 verranno poi analizzati e discussi i risultati ottenuti dalle analisi condotte sul nostro campione, operando anche un confronto con i risultati ottenuti sul campione olandese.

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3 Introduzione L’assunzione della presenza di credenze in noi stessi e negli altri è un aspetto basilare della nostra comprensione quotidiana del mondo. Sappiamo di possedere credenze su ciò che ci circonda e che queste possono cambiare nel tempo, possono essere sbagliate, possono influenzare quello che diciamo e facciamo. Sappiamo inoltre che anche le altre persone hanno le loro credenze e possono comunicarcele espressamente; in ogni caso, anche se non lo fanno, riusciamo spesso ad intuirle basandoci sul loro comportamento. Capire che gran parte delle azioni di un individuo dipende dalle sue credenze non è solo un utile aspetto della conoscenza umana: è di vitale importanza al fine di cogliere il significato del comportamento altrui. “ Imagine the worldview of a creature, an alien, with no conception of mind. Such an alien might be able to remember to know to learn, but would posses no constructs, such as memory, knowledge and mind, to frame its understanding of behaviour and cognition. For such a creature persons would be seen and heard, but they would not be understood as possessing a backlog of ideas or beliefs, organizing their actions and lives… And no one would be construed as possessing private persona underlying public behaviour. […] This thought experiment shows just how different a nonmental perspective is from the everyday view we typically take for granted.” (Wellman, 1990, pag.4) Sono state proposte svariate teorie per spiegare come i bambini pervengano alla comprensione della propria mente e di quella altrui, sviluppando cioè la cosiddetta Teoria della Mente. La ricerca sulla Teoria della Mente è divenuta, dalla seconda metà degli anni 70, un settore ampio e fertile dello studio psicologico dell’età evolutiva. Il progetto di ricerca che verrà esposto in questa sede, cui abbiamo partecipato come tirocinanti presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, sotto la supervisione della Prof.ssa Paola Molina, si propone di validare uno strumento costruito in Olanda da E.M.A. Blijd-Hoogewys e P.L.C. van Geert nel 2003, il ToM Storybooks, in grado di valutare la Teoria della Mente nei bambini. Data la complessità di questo ambito di studio, il ToM Storybooks è stato ideato in modo tale da rendere conto dei diversi aspetti e delle diverse componenti che caratterizzano la Teoria della Mente nel corso dello sviluppo, e ciò costituisce uno dei suoi vantaggi principali.

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Pizzuto
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze psicologiche
  Relatore: Paola Molina
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 75

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