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La distribuzione del reddito dentro e tra le classi sociali: un confronto internazionale

Il presente lavoro si sofferma sul tema della distribuzione del reddito, esaminata sia all’interno della sola classe lavoratrice che tra le diverse classi sociali. Lo scopo è di esaminare i divari tra i redditi che sono andati formandosi negli ultimi anni, in modo da verificare se essi siano stati più accentuati tra le varie categorie di lavoratori oppure tra i lavoratori presi nel loro complesso e tutti gli altri percettori di redditi tenendo conto dell’ organizzazione dei dati disponibili. La definizione di “classe lavoratrice” viene qui intesa in senso ampio. Infatti, in essa includeremo individui che svolgono una qualsiasi attività lavorativa all’interno del mondo del lavoro. Quindi ci riferiamo a lavoratori, sia dipendenti che autonomi, che prestano attività produttiva manuale ed intellettuale indipendentemente dal settore economico di appartenenza.
Il confronto tra la distribuzione dei redditi interna alla classe lavoratrice e la distribuzione tra le classi assume rilievo anche per valutare gli sviluppi degli ultimi anni nell’ambito della teoria economica. Per questo, all’interno della tesi sono state illustrate le principali teorie della distribuzione del reddito che hanno caratterizzato il Novecento. In particolare vengono mostrate in rassegna delle teorie esposte prima e dopo gli anni Ottanta. Durante questo decennio, come vedremo, si è registrato un importante cambiamento negli interessi degli economisti che si sono occupati di distribuzione. Infatti, dal dopoguerra alla fine degli anni Settanta si rintracciano in letteratura soprattutto teorie che si occupavano prioritariamente della disuguaglianza esistente tra la classe capitalistica e la classe lavoratrice. Invece, a partire dagli anni Ottanta le analisi si sono concentrate quasi unicamente sulle divergenze esistenti all’interno della sola classe lavoratrice. L’obiettivo principale di questa tesi è stato quello di verificare se gli attuali interessi prevalenti degli economisti attorno alle sole disuguaglianze tra i lavoratori siano o meno giustificati dagli effettivi andamenti distributivi. In questo senso, attraverso un’analisi statistica della dispersione dei redditi, abbiamo verificato che effettivamente sussiste una crescente sperequazione nella distribuzione dei redditi all’interno della sola classe lavoratrice. Successivamente la nostra analisi si è focalizzata sulla distribuzione del reddito tra gli appartenenti alla classe lavoratrice e coloro che non ne fanno parte. In questo caso è emersa ancor più evidente la sperequazione tra le classi. Quindi i risultati raggiunti hanno senz’altro confermato il giusto interesse degli economisti riguardo la questione della sperequata distribuzione del reddito all’interno della classe lavoratrice. In più hanno però mostrato che nei diversi Paesi considerati la distribuzione del reddito tra le classi è forse ancor più accentuata che tra i soli lavoratori, e di conseguenza non andrebbe trascurata. Infatti, come vedremo meglio in seguito, si nota come nella maggioranza dei Paesi analizzati, la dispersione tra le classi è maggiore di quella attinente la sola classe lavoratrice. Ad esempio in Italia la dispersione tra le classi raggiunge circa il quindici percento mentre quella interna alla classe lavoratrice solo il sei percento. Allora, se esiste un divario nella distribuzione del reddito all’interno della classe lavoratrice e la letteratura ne tiene conto nelle sue teorie, perché mai l’esistente divario tra le classi non deve essere affrontato dalle moderne teorie? Se la questione del conflitto tra le classi è passata negli ultimi anni in secondo piano nella letteratura economica, ci si chiede se sia lecito riportarla al centro degli interessi di ricerca degli economisti. Dai risultati ottenuti la risposta non può che essere affermativa.
Il primo capitolo della tesi è dedicato alla esposizione delle teorie della distribuzione del reddito prevalenti prima e dopo gli anni Ottanta. Vedremo che fino agli anni Settanta il dibattito si è concentrato sul confronto tra teorie della distribuzione tra le classi di tipo neoclassico, e le teorie alternative di stampo marxista, kaleckiano e post-keynesiano. Dagli anni Ottanta in poi, invece, il dibattito dominante è stato tutto interno all’approccio neoclassico, e si è soffermato sulle analisi teoriche della distribuzione tra i soli lavoratori. Il secondo capitolo della tesi è dedicato alla nostra analisi statistica della distribuzione. In esso saranno descritte le basi di dati e la tecnica di calcolo della dispersione dei redditi. Il terzo capitolo trae le conclusioni dall’analisi statistica, e in particolare si sofferma sul confronto tra l’andamento della dispersione dei redditi interna alla classe lavoratrice, e l’andamento della dispersione tra le classi. Infine, l’appendice è dedicata alle specifiche dei dati raccolti, e si conclude con una breve sintesi della tesi.

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1 Introduzione Il presente lavoro si sofferma sul tema della distribuzione del reddito, esaminata sia all‟interno della sola classe lavoratrice che tra le diverse classi sociali. Lo scopo è di esaminare i divari tra i redditi che sono andati formandosi negli ultimi anni, in modo da verificare se essi siano stati più accentuati tra le varie categorie di lavoratori oppure tra i lavoratori presi nel loro complesso e tutti gli altri percettori di redditi tenendo conto dell‟ organizzazione dei dati disponibili. La definizione di “classe lavoratrice” viene qui intesa in senso ampio. Infatti, in essa includeremo individui che svolgono una qualsiasi attività lavorativa all‟interno del mondo del lavoro. Quindi ci riferiamo a lavoratori, sia dipendenti che autonomi, che prestano attività produttiva manuale ed intellettuale indipendentemente dal settore economico di appartenenza. Il confronto tra la distribuzione dei redditi interna alla classe lavoratrice e la distribuzione tra le classi assume rilievo anche per valutare gli sviluppi degli ultimi anni nell‟ambito della teoria economica. Per questo, all‟interno della tesi saranno illustrate le principali teorie della distribuzione del reddito che hanno caratterizzato il Novecento. In particolare verranno mostrate in rassegna delle teorie esposte prima e dopo gli anni Ottanta. Durante questo decennio, come vedremo, si è registrato un importante cambiamento negli interessi degli economisti che si sono occupati di distribuzione. Infatti, dal dopoguerra alla fine degli anni Settanta si rintracciano in letteratura soprattutto teorie che si occupavano prioritariamente della disuguaglianza esistente tra la classe capitalistica e la classe lavoratrice. Invece, a partire dagli anni Ottanta le analisi si sono concentrate quasi unicamente sulle divergenze esistenti all‟interno della sola classe lavoratrice. L‟obiettivo principale di questa tesi è stato quello di verificare se gli attuali interessi prevalenti degli economisti attorno alle sole disuguaglianze tra i lavoratori siano o meno giustificati dagli effettivi andamenti distributivi. In questo senso, attraverso un‟analisi statistica della dispersione dei redditi, abbiamo verificato che effettivamente sussiste una crescente sperequazione nella distribuzione dei redditi all‟interno della sola classe lavoratrice. Successivamente la nostra analisi si è focalizzata sulla distribuzione del reddito tra gli appartenenti alla classe lavoratrice e coloro che non ne fanno parte. In questo caso è emersa ancor più evidente la

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Informazioni tesi

  Autore: Mario Altavilla
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi del Sannio
  Facoltà: Scienze Economiche e Aziendali
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Emiliano Brancaccio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 152

FAQ

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Parole chiave

classe lavoratrice
classi sociali
coefficiente di variazione al quadrato
confronto internazionale
ilo
keynes
labour income share
lavoro
ocse
reddito
sperequazione reddituale
teorie kaleckiane
teorie marxiste
teorie neoclassiche

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