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Scioglimento dei Consigli Comunali per infiltrazioni criminali

Territori che soffocano sotto il peso del controllo criminale, amministrazioni comunali che non scendono a patti, ma semplicemente governano al servizio delle mafie. Al servizio esclusivo, senza cura di rendere conto ai cittadini dell’attività svolta.
La criminalità organizzata ha bisogno di controllare il territorio.
È un bisogno assoluto, non solo per motivi economici, ma soprattutto per motivi di immagine e di prestigio; per rendere visibile a tutta la cittadinanza il proprio potere, garantendosi legittimazione ed alimentando quel potere intimidatorio che costituisce la linfa vitale sulla quale si fonda il sodalizio criminale e lo rende difficilmente scardinabile con gli ordinari strumenti di politica legislativa.
I Comuni rappresentano il primo baluardo di uno Stato, il primo presidio di legalità, primo riferimento, per i cittadini.
Nel caso dei Comuni sciolti, il baluardo è travolto da coperture e correità pubbliche. Correità che garantiscono alle mafie controllo sociale e libertà di manovra. Il cuore pulsante di questa pervasività è tutta nell’evidenza linguistica, formale, con la quale le relazioni si accompagnano ai Decreti di scioglimento.
Il linguaggio dello Stato che si fa parola eloquente e comprensibile.
A scorrere i numeri dei Comuni sciolti per infiltrazioni mafiosa, a distanza di anni dall’entrata in vigore della Legge del 1991, emerge un quadro allarmante di incapacità della politica di amministrare territori e della presenza ossessiva delle mafie nella gestione e nel controllo degli Enti locali.
Sono 190 i Decreti di scioglimento, 153 i Comuni sciolti, 3 Asl e una Asp(Azienda sanitaria Provinciale) per i quali esistono delle relazioni che motivano, spiegano, inquadrano le ragioni degli azzeramenti.
A distanza di anni i protagonisti di ieri sono i protagonisti di oggi.

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15 CAPITOLO PRIMO CRIMINALITA’ ORGANIZZATA E CONTROLLO DEL TERRITORIO Sommario:1.1Criminalità organizzata e governi locali;1.2Ieri,oggi,domani:la mafia e il controllo del territorio;1.3Lo scioglimento degli organi elettivi per infiltrazioni o condizionamento mafioso:excursus storico- normativo;1.4Il Decreto Legge 31 maggio 1991 n.164 convertito con modificazioni,in Legge 22 luglio 1991 n.221;1.5Il ripristino della legalità;1.6La natura giuridica dell’istituto;1.7La compatibilità costituzionale dell’articolo 15 bis del 1990:la sentenza della Corte Costituzionale del 1993 n.103. 1.1 CRIMINALITA’ ORGANIZZATA E GOVERNI LOCALI La Costituzione della Repubblica Italiana, all’articolo 5, fonda l’articolazione istituzionale dello Stato, da un punto di vista amministrativo e organizzativo, sugli Enti locali. Si può dire, in generale, che l’Italia sia uno Stato-Nazione fortemente caratterizzato dalla preminenza storica dell’istituzione comunale, che in molti casi

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Informazioni tesi

  Autore: Antonio Arrotino
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Ferdinando Pinto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 189

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