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Il delirium postoperatorio in paziente cardiochirurgico

Il Post Operatory Delirium (POD) é una complicanza psico-organica caratterizzata da una transitoria e fluttuante alterazione della coscienza, ad esordio acuto o sub acuto, con ripercussioni sulla capacità cognitiva e percettiva di un paziente che ritroviamo come una condizione comune e grave, talvolta sottostimata e poco riconosciuta, nei pazienti geriatrici.
Nei soggetti ospedalizzati l’incidenza varia dall’10 al 40%, con il prolungamento del ricovero ospedaliero, accompagnato da un elevata mortalità ed un rilevante tasso di “istituzionalizzazione” del paziente.
Alcuni studi americani, nella pratica clinica, dimostrano che il riconoscimento del POD è raro nelle diagnosi di dimissione.
Questi studi hanno identificato, ad esempio, due motivi del mancato riconoscimento del POD in un’unità di terapia intensiva:
• la non conoscenza da parte del personale infermieristico dei criteri e dei metodi di identificazione del POD;
• l’assenza di comunicazione tra i membri dello staff sull’insorgenza di sintomi indicativi di confusione mentale (Eden BM; Foreman MD -1996).
Questo lavoro di tesi ha l’obiettivo di evidenziare gli interventi infermieristici più efficaci per prevenire il POD in persone anziane, con età maggiore di 65 anni, ospedalizzate in reparti di cardiochirurgia. Inoltre si evidenziano i fattori di rischio più rilevanti e la pianificazione degli interventi da attuare per il trattamento tempestivo della complicanza.
La metodologia utilizzata per la stesura della tesi è basata su una revisione della letteratura, concentrata sulla raccolta, elaborazione e l’interpretazione dei dati, andando ad approfondire ogni minima sfaccettatura della problematica evidenziata, sostenendo le diverse metodiche infermieristiche per la prevenzione e il trattamento della stessa.
In conclusione, dal punto di vista medico, si sostiene che il POD é un evento trattabile e prevedibile efficacemente con la prevenzione primaria, specie nei pazienti anziani a rischio.
Nella fase di prevenzione, si ritiene, quindi, indispensabile una valutazione pre-operatoria dello stato cognitivo del paziente, con uno screening di valutazione del rischio di delirio utilizzando i test MMSE (Mini-mental State Examination) e il CD (Clock Drawing) che sono Test neuro-cognitivi e funzionali.
E’ importante sottolineare, altresì, l’uso di programmi formativi per il personale sanitario riguardanti il riconoscimento e trattamento dei fattori di rischio il POD in quanto é dimostrato, dalla letteratura scientifica, che l’approccio multidisciplinare nei reparti chirurgici consente la riduzione della prevalenza ed incidenza del POD nei pazienti geriatrici ospedalizzati.
Per la gestione e il trattamento si ritiene necessario uno strumento di valutazione altamente sensibile nell'individuazione dei sottili segni e sintomi del delirio come il test C.A.M. (Confusion Assestment Method) per determinare la eventuale presenza del delirio.
L’approccio clinico non farmacologico è da preferire all’approccio farmacologico per il trattamento del delirium, in quando permette una riduzione dei farmaci ad attività sedativa, e permette una prevenzione primaria tramite un approccio più risolutivo, per questo è opportuno per risolvere le problematiche correlate alla sindrome l’utilizzo di scale di valutazione e una maggior formazione da parte dello staff sanitario sulle manifestazioni cliniche, sulla diagnosi e sul trattamento dello stesso.

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1 ABSTRACT Il Post Operatory Delirium (POD) é una complicanza psico-organica caratterizzata da una transitoria e fluttuante alterazione della coscienza, ad esordio acuto o sub acuto, con ripercussioni sulla capacità cognitiva e percettiva di un paziente che ritroviamo come una condizione comune e grave, talvolta sottostimata e poco riconosciuta, nei pazienti geriatrici. Nei soggetti ospedalizzati l’incidenza varia dall’10 al 40%, con il prolungamento del ricovero ospedaliero, accompagnato da un elevata mortalità ed un rilevante tasso di “istituzionalizzazione” del paziente. Alcuni studi americani, nella pratica clinica, dimostrano che il riconoscimento del POD è raro nelle diagnosi di dimissione. Questi studi hanno identificato, ad esempio, due motivi del mancato riconoscimento del POD in un’unità di terapia intensiva: • la non conoscenza da parte del personale infermieristico dei criteri e dei metodi di identificazione del POD; • l’assenza di comunicazione tra i membri dello staff sull’insorgenza di sintomi indicativi di confusione mentale (Eden BM; Foreman MD -1996). Questo lavoro di tesi ha l’obiettivo di evidenziare gli interventi infermieristici più efficaci per prevenire il POD in persone anziane, con età maggiore di 65 anni, ospedalizzate in reparti di cardiochirurgia. Inoltre si evidenziano i fattori di rischio più rilevanti e la pianificazione degli interventi da attuare per il trattamento tempestivo della complicanza. La metodologia utilizzata per la stesura della tesi è basata su una revisione della letteratura, concentrata sulla raccolta, elaborazione e l’interpretazione dei dati, andando ad approfondire ogni minima sfaccettatura della problematica evidenziata, sostenendo le diverse metodiche infermieristiche per la prevenzione e il trattamento della stessa.

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Informazioni tesi

  Autore: Marzia Franzese
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli"
  Facoltà: Scienze Infermieristiche
  Corso: Infermieristica
  Relatore: Ciro Scogniamiglio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 82

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Parole chiave

paziente
postoperatorio
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