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Convenzione OIL n. 190: violenza e molestie nel mondo del lavoro

L’analisi svolta ha consentito di mettere in rilievo l’influenza esercitata dalla Convenzione OIL 190/2019 sull’azione di contrasto messa in atto dal nostro legislatore.
Detta Convenzione, come s’è visto, ha avuto il merito di indurre un mutamento di prospettiva rispetto al fenomeno della violenza e delle molestie nei luoghi di lavoro. Oltre al tradizionale e scontato approccio meramente repressivo, peraltro già consolidato in misure normative nel nostro sistema giuridico, essa ha valorizzato un orientamento marcatamente preventivo, promuovendo l’adozione di attività formative, educative, cautelari, di sensibilizzazione, anche mediatica, e ciò nella consapevolezza della necessità di “aggredire” in maniera completa e sistematica il fenomeno oggetto di contrasto.
Tuttavia, questa articolata e pur necessaria azione repressiva non si è tradotta nella codificazione di un quadro normativo organico e coerente. Proprio il profilo della rilevata asistematicità della normativa esistente richiede uno sforzo di razionalizzazione legislativa, capace di ridurre la complessità del quadro in esame a un compatto e razionale sottosistema di norme garantistico.
Senza tale condizione, come noto strettamente interrelata alla fondamentale esigenza di certezza del diritto, la vittima si ritrova al cospetto di un quadro ordinamentale che non la pone in condizione di ottenere, senza difficoltà e in maniera celere, la salvaguardia dei propri interessi lesi da condotte illecite poste in essere da altri.
A fronte di un fenomeno così dannoso e pervasivo come quello della violenza e molestie nei luoghi di lavoro, intrinsecamente idoneo a diffondersi ben oltre il contesto nel quale trova la sua origine, si avverte l’esigenza di predisporre un apparato rimediale sì articolato, ma che al tempo stesso non si traduca, esso stesso, in una fonte di disagio per la persona offesa. Rischio plausibile di una tale complessità è che la vittima decida di rinunciare a invocare la necessaria protezione della propria sfera individuale in conseguenza della oggettiva difficoltà dei meccanismi a ciò preposti.
Inoltre, la dissertazione in commento ha reso evidente il persistere di gravi carenze di effettività delle misure di prevenzione messe in campo. A questo riguardo, il settore nel quale si registrano - a modesto avviso della scrivente - le lacune più importanti è quello scolastico.
L’attività preventiva scolastica, come si è detto, avendo il pregio di agire sulle radici psicologiche disfunzionali che stanno alla base del fenomeno (pregiudizi di genere, valori individuali non in linea con il dettato costituzionale), costituiscesenza alcun dubbio l’attività da privilegiare se si vuole davvero combattere il perpetuarsi della violenza e delle molestie nei luoghi di lavoro.
Le attività formative che si realizzano tra i banchi di scuola, ancorché formalmente previste dalla normativa scolastica vigente, restano in alcuni casi lettera morta, attestandosi o come generici programmi da realizzare oppure come sporadici eventi di sensibilizzazione a cui, tuttavia, non si accompagna una decisa e costante strategia educativa. Sul piano più strettamente giuridico, ciò dovrebbe tradursi nella previsione di rigorose misure sanzionatorie a carico di quegli istituti che non ottemperano in maniera adeguata agli obblighi formativi preventivi a cui sono tenuti.
Ad ogni modo, nella futura azione di contrasto del legislatore questi avrà a disposizione due sicure bussole in grado di orientarne la direzione: la Costituzione Repubblicana e la stessa Convenzione OIL 190/2019, giacché entrambe mettono al centro il valore irrinunciabile del rispetto della dignità umana; quest’ultima da tutelare e valorizzare anche, e soprattutto, in un contesto, quale quello lavorativo, fondamentale ai fini di un'elevata qualità della vita delle donne e degli uomini che prestano la propria attività lavorativa.

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18 CAPITOLO II Interventi di carattere preventivo 1. L’orientamento “preventivo” della Convenzione OIL 190/2019 Come abbiamo già visto, la Convenzione OIL 190/2019 non si limita a seguire un tradizionale e limitato approccio meramente repressivo, incentrato cioè sulla previsione di una serie di divieti a carico degli Stati, ma si segnala per il fatto di aver seguito una ben più innovativa impostazione di tipo positivo-preventiva. Tale impostazione emerge chiaramente già nel disposto dell’art. 4, ove, al comma 2, lettera c), si prevede che gli Stati ad essa aderenti si impegnino nella “adozione di una strategia globale che preveda l’attuazione di misure di prevenzione e contrasto alla violenza e alle molestie”; nella stessa direzione si pone anche la lettera g) dello stesso articolo, la quale, sottolineando la necessità di un intervento attivo degli Stati aderenti, prevede che questi si dedichino seriamente allo “sviluppo di strumenti, misure di orientamento, attività educative e formative e alla promozione di iniziative di sensibilizzazione secondo modalità accessibili e adeguate”. Oltre a ciò, essa dedica a tale scopo l’intero titolo IV, denominato “Protezione e prevenzione”. Invero, gli articoli 7, 8 e 9 contemplano diverse e articolate misure di carattere normativo, politico, formativo che gli Stati si impegnano ad adottare. Segnatamente, all’articolo 7 viene ribadita la necessità di emanare leggi e regolamenti che proibiscono in maniera assoluta violenza e molestie sui luoghi di lavoro, inclusi violenza e molestie di genere; all’articolo successivo si prevede, inoltre, la necessità di individuare, in sinergia con le organizzazioni sindacali di settore, gli ambiti e le attività più soggette al fenomeno della violenza e molestie sul luogo di lavoro, nonché l’obbligo dei datori di lavoro di instaurare un

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Informazioni tesi

  Autore: Sabrina Gualdi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Bergamo
  Facoltà: Diritto per l'impresa nazionale e internazionale
  Corso: Scienze dei servizi giuridici
  Relatore: Anna Lorenzetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 53

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Parole chiave

disparità di genere
discriminazione uomo donna
lavoro
violenza
molestie
convenzione oil n. 190

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