Comunicazione sociale: Pubblicità progresso
Questo studio vuole trattare il ruolo che la comunicazione ha e deve avere nell’affrontare tematiche di interesse generale.
Vuole spiegare il metodo applicato dai vari settori pubblici e privati che hanno interesse nel discutere e nel presentare alla società le problematiche di cui essa è protagonista.
Il loro scopo è quello di creare una passione collettiva nell’animo di ogni cittadino per poter arrivare ad una risoluzione dei problemi in cui ognuno ricopre un ruolo decisivo e si sente parte di un gruppo coeso e attivo che ha i suoi stessi obiettivi.
L’obiettivo di questa tesi è mostrare un altro lato della pubblicità, strumento in grado non solo di manipolare verso il consumo, ma di far riflettere e dare attenzione a temi che hanno bisogno di un approccio più attento e curato, poiché sono spesso oggetto di disinformazione o di approcci e criteri comunicativi sbagliati.
Il metodo utilizzato per la ricerca di informazioni legate a questo argomento è stato inizialmente generale e successivamente si è concentrato sul settore della pubblicità sociale. Partita da una consultazione di materiali bibliografici e siti web relativi alla comunicazione, mi sono interessata all’approccio che le aziende e le istituzioni hanno sulle tematiche sociali. Ho continuato a documentarmi attraverso le pubblicazioni di Gaia Peruzzi, autrice di “La comunicazione sociale” e Giovanna Gadotti, di cui ho analizzato e riportato le considerazioni da “La pubblicità sociale” e “Pubblicità sociale: lineamenti, esperienze e nuovi sviluppi”.
Infine, ho indirizzato e concentrato la parte finale sulla trattazione del lavoro di “Pubblicità Progresso”, studiando i progetti presenti nella sezione “Campagne” del loro sito web www.pubblicitaprogresso.org
La tesi è stata articolata in tre capitoli. Il primo presenta e diversifica i settori della comunicazione a seconda degli scopi e degli obiettivi che si vogliono raggiungere servendosi dei temi sociali. Si prende in considerazione l’area istituzionale: i valori
e l’immagine che vuole raccontare di sé una istituzione, un’azienda o un ente. Ci si sofferma particolarmente sul lavoro che il Governo svolge ogni giorno per progettare un piano comunicativo che possa informare e spiegare chiaramente i nuovi servizi e le prestazioni. Si riportano come casi concreti lo spot pubblicitario “Riprendiamoci il futuro” per incentivare alla vaccinazione contro il Covid-19 e l’opuscolo di presentazione del Servizio Civile Universale rivolto ai ragazzi dai 18 ai 28 anni.
Successivamente si analizza la strategia delle aziende. Esse hanno scopi diversi dagli altri settori. Sempre di più, l’obiettivo ricercato dalle società commerciali è quello di creare una fidelizzazione con il cliente che sia duratura e che porti valore economico. Si è notato che i consumatori sono più invogliati a fare scelte che privilegiano quei brand che hanno un legame con le tematiche sociali. In questi anni abbiamo visto come ci sia stato un innalzamento di interesse per la sostenibilità e per la cura dell’ambiente.
Quest’ultimo tema è stato preso in attenta considerazione anche dalla comunicazione sociale delle organizzazioni non profit nazionali e internazionali che hanno voluto informare e far riflettere le persone in merito all’importanza di un cambiamento tempestivo per quanto riguarda il nostro approccio con l’ambiente che ci circonda. Campagna significativa è quella di WWF sullo spreco della carta nei luoghi pubblici, realizzata nel 2007 di forte impatto visivo. Ma ci sono molte altre questioni di ordine sociale e attuale: discriminazione e disuguaglianza di genere, bambini-soldato, dipendenza e abuso di alcool e droga, devianza sociale e prevenzione.
Nel secondo capitolo la comunicazione diventa pubblicità; di occupo di come questa venga gestita, realizzata e organizzata dalle varie aree. I metodi della creazione di piani comunicativi sono molto simili in tutte e tre le tipologie, ciò che cambia è il fine per cui viene progettato. La pubblicità istituzionale vuole mostrare i princìpi che informano le scelte delle istituzioni per essere accettate dalla società e dare valore alla propria immagine. Quella aziendale cerca di utilizzare il sociale per invogliare e attirare i clienti che credono e sostengono l’acquisto dei loro prodotti.
Per ultimo, la pubblicità sociale, rappresentata da quella “Progresso” vuole educare e trasmettere comportamenti responsabili ai cittadini al fine di generare una convivenza e un benessere comune.
Infine, nel terzo, si presenta il lavoro che sta portando avanti da cinquanta anni a questa parte “Pubblicità Progresso”, una fondazione italiana non a scopo di lucro che si occupa di creare campagne di informazione a favore di tematiche di interesse generale. Non c’è un’attrattiva di guadagno ma la necessità di far capire che c’è bisogno di risolvere problemi comuni partendo da una partecipazione collettiva.
Analizzata decennio per decennio, essa si fa portavoce della maggior parte delle tematiche di interesse generale e si impegna a trasmettere più chiaramente e correttamente possibile l’importanza di un comportamento collettivo e un senso di responsabilità sociale.
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Informazioni tesi
Autore: | Giulia Mazzeo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Benedetta Baldi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 58 |
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