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Il mandato di arresto europeo: le problematiche connesse alla tutela dei diritti fondamentali della donna e del bambino

La tesi analizza le tutele e i diritti fondamentali garantiti a livello nazionale ed europeo alla donna in stato di detenzione, o in fase di arresto, e al bambino. L'analisi ha inizio con un breve excursus dell'iter intrapreso dagli organi dell'Unione europea verso l'emanazione della Decisione quadro 584/2002/GAI e della relativa attuazione da parte dello Stato italiano attraverso la l.22 aprile 2005 n. 69. La trattazione procede con la disamina di alcune delle principali sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione europea sul mandato di arresto europeo, per giungere alla vicenda da cui la tesi prende ispirazione: Cass., sez. VI, ord. 14 gennaio 2022, n. 15143.

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1 1. La decisione quadro 584/2002/GAI. La decisione quadro sul mandato d’arresto europeo (da adesso anche MAE) è il frutto di una proposta presentata il 20 settembre 2001 dalla Commissione europea al Consiglio dell’Unione europea, a seguito dei tragici eventi verificatisi l’11 settembre dello stesso anno 1 . In realtà, gli attacchi terroristici del 2001 non furono altro che l’occasione per presentare la proposta che era già in fase di studio dal Consiglio di Tampere del 1999, una riunione straordinaria tenuta dal Consiglio europeo sulla creazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia nell’Unione europea che pose le basi per gli obiettivi più ambiziosi mai intrapresi dalla comunità europea 2 . La riunione, in particolare, aveva individuato il caposaldo della cooperazione giudiziaria (sia civile che penale) nel principio del mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziarie 3 . Inoltre, le conclusioni del vertice di Tampere avevano posto come obiettivo principale, anche, e soprattutto, il superamento dello strumento dell’estradizione 4 : ed infatti, la Relazione che accompagna la proposta di Decisione quadro del Consiglio ha sottolineato come «Essendo spesso lenta e complessa, questa procedura non è più adeguata ad uno spazio senza frontiere quale quello europeo, caratterizzato da un alto livello di fiducia e di cooperazione reciproca tra Stati che condividono una concezione esigente dello Stato di diritto» 5 . La fiducia e la cooperazione alle quali il Consiglio si riferisce riguardano due aspetti fondamentali della disciplina sul 1 PEDRAZZI, M., (a cura di), Mandato d’arresto europeo e garanzie della persona, Giuffré, 2004, p. 27. 2 Così lo definisce DI PASCALE, A., A vent’anni dal Programma di Tampere quali prospettive per le politiche di immigrazione e asilo dell’Unione europea?, in www.rivista.eurojus.it, 2019. 3 Per un approfondimento sull’iter del mandato d’arresto europeo v. BARGIS, M., Il mandato d’arresto europeo dalla decisione quadro alle prospettive di attuazione, in Pol. Dir., Bologna, Il mulino, 2004, 1: p. 49 ss. 4 Sul superamento dello strumento estradizionale e le principali differenze con il mandato d’arresto europeo v. BARGIS, M. – SELVAGGI, E., Mandato d’arresto europeo: dall’estradizione alle procedure di consegna, Torino, G. Giappichelli, 2006. 5 Proposta di Decisione quadro del Consiglio relativa al mandato d’arresto europeo e alle procedure di consegna tra Stati membri, in Gazzetta ufficiale n. 332 E, 27 novembre 2001, p. 0305 – 0319.

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Informazioni tesi

  Autore: Benedetta Simoncini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Scienze dei Servizi Giuridici
  Corso: Scienze giuridiche
  Relatore: Francesco Zacché
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 58

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Parole chiave

italia
unione europea
cassazione
belgio
decisione quadro
mae
mandato di arresto europeo

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