ABSTRACT
Il lavoro di tesi è volto ad analizzare il modello per l’impairment test dei
financial assets proposto nell’esercizio di Asset Quality Review condotto
dalla European Central Bank nel 2014. L’analisi ha la finalità di indagare la
capacità del modello di giungere a stime attendibili se impiegato al di fuori
dell’originario ambito di supervisione bancaria. Il modello è applicato a un
campione di 65 società europee, quotate, con rating speculative grade. La
validità del modello è testimoniata dalla relazione di diretta proporzionalità
che emerge tra percentuale di società impaired per classi di rating e
peggioramento del rating creditizio.
Sono quindi proposti due aggiustamenti per far fronte agli scostamenti
emersi nell’analisi empirica tra la struttura valutativa proposta dal modello
e le indicazioni presenti in letteratura. Il primo intervento è attuato
attraverso la sostituzione dell’EBITDA normalizzato con stime di EBITDA su
diversi orizzonti temporali. Il secondo aggiustamento ha la finalità di ovviare
a quella che risulta essere una chiara debolezza della metodologia proposta
dalla ECB. Il multiplo fisso impiegato nel modello originale è infatti sostituito
con una stima di Weighted Average Cost of Capital per ogni società,
ottenuto considerando i costi di dissesto.
1 Introduzione
INTRODUZIONE
Il fallimento della banca d’investimento Lehman Brothers nel settembre del
2008 ha innescato una crisi finanziaria di dimensioni globali che ha
contagiato in breve tempo il sistema finanziario europeo. La situazione di
forte incertezza e instabilità, aggravata dalla crisi dei debiti sovrani degli
stati periferici dell’eurozona, ha impattato significativamente sui bilanci
delle istituzioni bancarie europee, con conseguenze negative sul flusso di
risorse finanziarie concesse all’economia reale dal sistema bancario.
Le principali istituzioni bancarie europee si sono impegnate ad affrontare
questa situazione rafforzando il proprio bilancio, anche attraverso la
raccolta di nuovo capitale di rischio. Dall’inizio della crisi finanziaria
mondiale, le banche dell’eurozona hanno raccolto 225 miliardi di euro di
nuovo capitale di rischio mentre 275 miliardi di euro sono stati iniettati dai
governi europei, per una somma complessiva pari al 5% del GDP
dell’eurozona.
A fronte di questa situazione la Banca Centrale Europea (European Central
Bank - ECB) ha attuato una profonda revisione dei bilanci e dei profili di
rischio delle banche dell’area euro attraverso l’esercizio del Comprehensive
Assessment su 130 banche appartenenti agli Stati Membri dell’eurozona.
Nell’ambito del Comprehensive Assessment la ECB ha emanato diversi
documenti volti a indicare le linee guida al fine di condurre le Banche
Centrali Nazionali (National Competent Authorities - NCAs) nell’esercizio
dell’assessment. Tra questi documenti vi è Manuale della fase 2 dell’Asset
Quality Review (AQR). L’AQR rappresenta uno dei tre pilastri del
Comprehensive Assessment e la seconda fase si riferisce alla sua
esecuzione, che segue il completamento della prima fase di portfolio
selection.
2 Asset Quality Review e IAS 39: una verifica di coerenza
Il lavoro di tesi è stato condotto con la finalità di analizzare il modello
proposto nel Manuale della Fase 2 dell’AQR relativamente al test di
impairment dei financial assets (Modello). Tale Modello è introdotto
nell’ambito dell’Asset Quality Review con la finalità di determinare
l’impairment delle esposizioni che la banca vanta nei confronti dei suoi
debitori. L’eventuale stima di impairment risultante sarà utilizzata nella fese
di stress testing per quantificare l’accantonamento necessario per la banca
a fronte dell’esposizione che risulta impaired.
L’analisi del modello è stata condotta su due fronti.
In un primo momento il modello è analizzato nel dettaglio dal punto di vista
della teoria della valutazione e confrontato con i Principi Contabili
Internazionali IAS-IFRS, già obbligatoriamente adottati nei bilanci
consolidati delle società quotate a partire dall’esercizio in corso al 1°
gennaio 2005, nonché da banche e assicurazioni.
1
In un secondo momento il modello in analisi è applicato a un campione di
65 società europee quotate a cui è attribuito un rating speculative grade
dall’Agenzia di Rating Standard & Poor’s.
L’applicazione del modello ha la finalità di determinare una stima
dell’Enterprise Value delle società del campione. I valori risultanti sono
quindi comparati al valore totale delle esposizioni finanziarie come riportate
negli Annual Report del 2013, determinando in questo modo l’eventuale
differenza negativa tra valore dell’attivo e valore delle passività per ogni
società. Tale differenza è quindi correlata con la classe di rating di
appartenenza della società sottoposta a stima. Ciò al fine di indagare la
presenza di una chiara relazione direttamente proporzionale tra percentuale
di società, appartenenti ad una classe di rating, che risultano impaired e
peggioramento del rating creditizio.
1
Regolamento (CE) n. 1606 del 2002
3 Introduzione
Dall’esame così condotto appare evidente, a parte un caso analizzato nel
dettaglio, una situazione tale per cui ad un peggioramento del rating
creditizio corrisponde un aumento della percentuale di società impaired.
Il modello è stato successivamente stressato nei due punti che mostrano
una maggiore discrepanza rispetto alla letteratura in tema di valutazione;
discrepanze giustificate dall’obiettivo più generale dell’AQR di giungere ad
una stima conservativa in un’ottica di supervisione. Le modifiche introdotte
sono state di due tipi; la prima ha comportato la sostituzione dell’EBITDA
normalizzato con diverse stime di EBITDA su orizzonti temporali di un anno,
due anni e tre anni. Quindi è stata realizzata una stima di Weighted Average
Cost of Capital (WACC), ottenuta considerando i costi di dissesto, per ogni
società del campione e sostituita al multiplo fisso proposto dal modello.
Il lavoro è così strutturato:
Il primo capitolo fornisce un quadro dettagliato della situazione che
ha portato la ECB ha realizzare il Comprehensive Assessment. Sono
analizzati i pilastri alla base dell’esercizio e posta particolare enfasi sulla
fase di Asset Quality Review. Nell’ambito del AQR, ed in particolare nella
fase di credit file review, è presentato il modello di impairment test dei
financial assets sottoposto ad analisi nel lavoro di tesi.
Nel secondo capitolo è trattato il tema del rating creditizio. Il rating è
stato scelto quale migliore proxy per determinare la coerenza dei risultati
emersi dall’applicazione del Modello al campione. Al fine di una maggiore
chiarezza circa le motivazioni di questa scelta, sono analizzati i principi
fondamentali alla base dell’attribuzione di un giudizio di rating da parte
dell’Agenzia di Rating Standard & Poor’s e descritta la metodologia di
determinazione del rating creditizio per gli emittenti corporate.
Il terzo capitolo affronta la tematica dell’impairment test disciplinato
dal Principio Contabile Internazionale IAS 39. L’esame ha la finalità di
4 Asset Quality Review e IAS 39: una verifica di coerenza
individuare le linee guida indicate dallo standard setter internazionale e
compararle con la struttura del Modello proposto dal Manuale per il test di
impairment. Il modello presentato dalla ECB infatti non persegue l’obiettivo
di sostituirsi alla disciplina già in vigore sull’impairment dei financial assets
bensì dichiara esplicitamente di ispirarsi alle linee guida del Principio. Alla
luce di tale considerazione è analizzato lo IAS 39 nella parte riguardante
l’impairment di loans, receivables e attività finanziaria iscritte come held-
to-maturity.
Il quarto capitolo ripercorre un’analisi del modello nei suoi passaggi
fondamentali. Il modello propone una steady-state cash flow analisys in
ottica di funzionamento (going concern). La stima dei cash flow prospettici
è volta a determinare l’Enterprise Value dell’emittente, il quale verrà
allocato alle esposizioni finanziarie presenti in bilancio al 31 dicembre 2013.
L’eventuale differenza negativa si riferisce all’impairment che risulta
dall’applicazione del modello.
Il capitolo quinto rappresenta il punto centrale del lavoro di tesi. Il
modello presentato nel capitolo precedente è applicato ad un campione di
65 società. Un’analisi dettagliata dell’unico caso di scostamento porta ad
una riorganizzazione del campione che produce risultati ancora più chiari
circa la relazione direttamente proporzionale tra percentuale di società che
risultano impaired e classi di rating.
In un secondo momento sono proposti due aggiustamenti per far fronte agli
scostamenti emersi nel confronto tra la struttura valutativa presente nel
Manuale e le indicazioni in letteratura. Il modello così modificato è
nuovamente applicato al campione al fine di testare la bontà degli
aggiustamenti proposti attraverso l’osservazione dei risultati che
scaturiscono dall’analisi empirica.