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Capitolo Primo 
Il quadro storico: le tappe dell'Unione Europea 
 
Il Trattato dell'Unione Europea… nel giro di pochi anni guiderà alla realizzazione di ciò che i padri fondatori 
della moderna Europa sognavano dopo la guerra: gli Stati Uniti d'Europa. 
(Helmut Kohl, Cancelliere Tedesco, 1992) 
 
Guardando la carta linguistica dell'Europa, è d'obbligo rammentare che il variegato retaggio di molte lingue 
esiste già da molto prima che si formassero gli stati e lo stesso concetto d'Europa. Riportando le parole di 
Umberto  Eco:  "L'Europa  apparve  dapprima  una  Babele  delle  nuove  lingue.  Solo  successivamente  vi  si 
collocò un mosaico di nazioni". Lo scrittore sottolinea anche  l'importanza determinante di mantenere un 
certo senso della storia, così da poter sempre imparare dal passato.  
La  fondazione dell'Unione Europea  (UE)  fu un  tentativo di soverchiare  l'ostacolo dei conflitti nazionalisti 
della prima metà del ventesimo secolo, specialmente  la rivalità fra Germania e Francia che ha contribuito 
ad  entrambe  le  guerre mondiali.  Il  processo  d'integrazione  europea  non  è  però  da  osservare  come  un 
cammino isolato, esclusivamente riguardante il periodo seguente la Seconda Guerra Mondiale, poiché altro 
non  faremmo  che  fraintendere  le  grandi  trasformazioni  che  hanno  forgiato  quella  solida  realtà  oggi 
conosciuta  col  nome  di  Europa:  l'Impero  Romano  costituì  il  primo  notevole  sforzo  di  integrare 
un'importante porzione del nostro  continente  con  le  terre  circostanti  il mar Mediterraneo.  Il Medioevo 
partorì  l'idea  dell'unificazione  sotto  la  bandiera  comune  del  Cristianesimo,  e  proprio  in  quel momento 
sorsero i concetti di eurocentrismo e superiorità della civiltà europea. Senza il Rinascimento e l'Illuminismo 
non si possono comprendere  le  ideologie di tolleranza,  libertà, rispetto dei diritti umani e democrazia che 
costituiscono attualmente le fondamenta della coscienza morale europea. C'è, insomma, un'evidente verità 
su cui dobbiamo porre l'accento: l'idea d'Europa non potrà mai essere pienamente compresa senza tenere 
a mente  l'evoluzione storica del nostro continente precedente alla Seconda Guerra Mondiale e al recente 
processo d'integrazione concretizzatosi nell'Unione Europea. Aristide Briand
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, Primo Ministro francese, nel 
suo  famoso  discorso  del  1929  di  fronte  all'Assemblea  della  Lega  delle  Nazioni,  formulò  l'idea  di  una 
federazione  di  nazioni  Europee  basata  sulla  solidarietà,  l'inseguimento  della  prosperità  economica  e  la 
cooperazione politica e sociale: "Credo che  dovrebbe esistere una specie di vincolo federale fra le nazioni 
generalmente riconosciute come Paesi Europei; [...] Evidentemente,  l'associazione troverà principalmente 
posto in campo economico: questo è il problema che più preme [...]". La Lega delle Nazioni chiese a Briand 
di presentare un memorandum con il progetto dettagliato. Il politico Francese sottopose un Memorandum 
sull'organizzazione di un modello di Unione  Federale Europea nel 1930.  Fu  troppo  tardi.  La depressione 
economica  aveva  iniziato  ad  eliminare  l'idea  di  solidarietà  e  cooperazione,  minando  le  relazioni 
internazionali. Quelli che sostenevano l'Unione Europea, come il politico Francese E. Herriot
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, che pubblicò 
nel  1931  The  United  States  of  Europe,  erano  soltanto  una  minoranza.  L'ascesa  di  Adolf  Hitler  alla 
Cancelleria  Tedesca nel  1933  segnò  la  fine definitiva dell'armonia  europea  e  la  resurrezione dell'incubo 
nazionalista  nella  sua  peggior  forma.  L'Europa  ed  il  mondo  stavano  andando  incontro  ad  una  nuova 
catastrofe. La necessità di qualche tipo d'integrazione europea per rimettere in ordine la mappa politica del 
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continente  diventò  evidente. Nel  1946,  l'ex  Primo Ministro  britannico Winston  Churchill
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  pronunciò  un 
apprezzato  discorso  all'Università  di  Zurigo  (Svizzera).  Fu  considerato  come  il  primo  passo  verso 
l'integrazione europea nel periodo del dopo‐guerra: "Desidero oggi parlarvi del dramma dell'Europa.  [...]  
Eppure esiste un rimedio che, se fosse generalmente e spontaneamente adottato dalla grande maggioranza 
dei popoli  in molti Paesi, potrebbe come per miracolo  trasformare  l'intera scena e rendere  in pochi anni 
tutta l'Europa, o almeno la maggior parte di essa, libera e felice com'è oggi la Svizzera. [...]  Il primo passo 
verso  la ricostruzione della famiglia europea dev'essere un'alleanza fra  la Francia e  la Germania". Gli Stati 
Uniti
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, differentemente da quanto avvenuto dopo la Prima Guerra Mondiale, non optarono per l'isolamento 
e  si  assunsero  le  proprie  responsabilità  di  prima  potenza mondiale,  adottando  una  politica  di  risoluto 
intervento sui problemi europei. La Casa Bianca era convinta che gli ostacoli al libero mercato fossero stati 
largamente  responsabili  delle  tensioni  internazionali  che  guidarono  alla  Seconda  Guerra  Mondiale. 
L'implementazione di una politica di  libero mercato
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 divenne così una condizione basilare per ogni Paese 
che  volesse  ricevere  l'incentivo  economico  americano.  Gli  USA  promossero  la  fondazione  di 
un'organizzazione  europea  centralizzata  che  avrebbe  amministrato  ed  organizzato  la  distribuzione  del 
massiccio aiuto economico del Piano Marshall
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. Nel 1948,  l'Organizzazione Europea per  la Cooperazione 
Economica (OECE) fu instaurata a questo scopo. Fu una delle prime istituzioni a coinvolgere gran parte dei 
Paesi dell'Europa Occidentale. L'OECE
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 aiutò a liberalizzare il mercato tra gli stati membri, introdusse idee a 
favore degli accordi monetari e migliorò la cooperazione economica. Nel 1949, seguendo ancora l'iniziativa 
americana,  molti  degli  stati  democratici  europei  occidentali  fondarono,  insieme  a  USA  e  Canada, 
l'Organizzazione  del  Trattato Nord  Atlantico  (Meglio  conosciuta  come NATO,  dall'inglese North  Atlantic 
Treaty Organization,  oppure OTAN  dal  francese Organisation  du  Traité  de  l'Atlantique Nord),  la  grande 
alleanza militare  occidentale  che  fronteggiò  l'Unione  Sovietica.  Un  anno  prima,  nel  1948,  la  Benelux
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(Unione doganale fra Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo) aveva iniziato ad operare tramite l'introduzione di 
una tariffa doganale esterna comune; quest'Unione nacque nel 1944, prima della fine della Seconda Guerra 
Mondiale. La costituzione del Consiglio Europeo
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, nel 1949, rappresentò un altro significativo passo avanti. 
Il Consiglio provò a  incitare  la  cooperazione politica  fra  i Paesi europei.  La  loro occupazione primaria  fu 
quella di rafforzare il sistema democratico ed il rispetto dei diritti umani negli stati membri. Il primo passo 
nel processo di fondazione della Comunità Europea fu compiuto dal Ministro degli Esteri Francese, Robert 
Schuman. In un discorso ispirato da Jean Monnet, Schuman
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 propose che Francia e Germania, ed ogni altro 
paese europeo che desiderasse unirsi a  loro, mettessero  insieme  le  loro energie e  risorse d'acciaio: "[...] 
L'Europa non si farà tutta  in una volta, o seguendo una singola pianificazione. Si farà attraverso concrete 
conquiste  che  per  prime  creeranno  una  solidarietà  di  fatto.  L'unione  delle  nazioni  europee  esige 
l'eliminazione dell'antica rivalità tra  la Francia e  la Germania. Ogni azione  intrapresa deve  in primo  luogo 
riguardare  questi  due  Paesi.  Col  fine  di  raggiungere  tale  obiettivo,  il  Governo  Francese  propone  di 
concentrare immediatamente l'azione su un punto limitato ma decisivo. Il governo francese propone che la 
produzione franco‐tedesca d'acciaio e di carbone sia posta per intero sotto il controllo d'una comune Alta 
Autorità, entro  il quadro di un'organizzazione aperta alla quale possano aderire gli altri Paesi europei. La 
fusione delle produzioni d'acciaio e di carbone dovrebbe immediatamente provvedere all'istituzione di basi 
comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione Europea [...]" (Dichiarazione di Schuman, 
9 Maggio 1950). Il Trattato di Parigi
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 fu firmato ad Aprile nel 1951, dando vita alla Comunità Europea del 
Carbone e dell'Acciaio  (CECA). L'Alta Autorità comune  fu presieduta da  Jean Monnet. Francia, Germania, 
Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo si unirono  in questa prima Comunità Europea. Era evidente che 
l'integrazione economica  fosse  l'unica via praticabile verso un'unione politica che sarebbe  stata ottenuta 
dopo molto tempo. I ministri degli esteri dei sei Paesi, presieduti dal belga Paul Henri Spaak, s'incontrarono 
nella Conferenza di Messina (Italia) nel 1955, e gli accordi che ivi raggiunsero indirizzarono verso un passo 
decisivo nella costruzione dell'Europa:  il 25 Marzo del 1957, un accordo  fu  firmato a Roma:  il Trattato di 
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Roma
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, col quale nasceva  la Comunità Economica Europea (CEE). Contemporaneamente un altro accordo 
fu  firmato a Roma per  incoraggiare alla cooperazione nell'uso dell'energia atomica sotto  l'organizzazione 
della  Comunità  Europea  dell'Energia  Atomica  (EURATOM),  che  fu  più  avanti  assimilata  dalla  Comunità 
Europea. I firmatari dello storico accordo furono: Christian Pineau per conto della Francia, Joseph Luns per i 
Paesi Bassi, Paul Henrii  Spaak per  il Belgio,  Joseph Bech per  il  Lussemburgo, Antonio  Segni per  l'Italia e 
Konrad  Adenauer  per  la  Repubblica  Federale  di  Germania.  I  Trattati  furono  ratificati  dai  Parlamenti 
Nazionali nei mesi seguenti ed entrarono  in vigore  il primo Gennaio del 1958. Nel preambolo del trattato 
della Comunità Economica Europea possiamo leggere che gli Stati firmatari erano: "determinati a gettare le 
fondamenta  di  un'unione  sempre  più  stretta  tra  i  popoli  europei".  In  questo  modo,  gli  stati  membri 
affermarono  nello  specifico  di  voler  perseguire  il  risultato  di  una  progressiva  integrazione  politica.  Per 
meglio  dire,  la  nuova  istituzione  era  un'unione  doganale.  Di  conseguenza,  la  CEE  iniziò  ad  essere 
comunemente conosciuta come "Mercato Comune".  Il Trattato di Roma cercò di fare  in modo che  i Paesi 
stabilissero relazioni l'uno con l'altro in modi differenti basati sul sovranazionalismo
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. Ciò creò un sistema 
di  governo  europeo  basato  sull'idea  che  i  Paesi  dovessero  passare  oltre  la  sovranità
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  su  determinate 
questioni e che questo  li avrebbe aiutati ad ottenere ciò che non possono ottenere da soli.  I suoi autori 
idearono due nuovi meccanismi per arrivare a questo:  il primo  fu una Commissione Europea che avesse 
alcuni  dei  poteri  di  un  governo  nazionale;  il  secondo  fu  l'idea  di  un  sistema  di  Voto  a Maggioranza 
Qualificata (QMV, dall'inglese Qualified Majority Voting), il ché equivale a voler dire che non tutti i membri 
dovevano  essere  d'accordo  su  una  certa  politica  affinché  questa  fosse  autorizzata.  Era  un'innovazione 
poiché  fino al 1958  i governi degli  stati membri erano  sempre  stati definitivamente  responsabili di ogni 
decisione  riguardante  gli  affari  del  proprio  Paese.  Ovvero  esercitavano  quello  che  era  il  loro  diritto  di 
sovranità.  Dal  1958,  i  governi  nazionali  hanno  accettato  di  trasferire  il  potere  decisionale  su  molti 
argomenti alle istituzioni dell'UE. Gli stati membri, comunque, mantengono il potere attraverso il Consiglio 
Europeo.  Ciò  significa  che  non  è  un  vero  governo  sovranazionale,  ma  un  incrocio  tra  quest'ultimo  e 
un'organizzazione  internazionale come quella delle Nazioni Unite,  in cui stati sovrani arrivano  insieme ad 
accordi per fare le cose allo stesso modo, ma senza perdere la propria sovranità in alcun campo. La storia 
dell'Unione  Europea  è  il  risultato  di  importanti  eventi  che  hanno  radicalmente  cambiato,  nel  tempo,  la 
forma originale di questa  stessa organizzazione. Nella  tabella  seguente
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 abbiamo  riportato  le  tappe più 
significative della vita dell'Unione Europea, dal giorno della sottoscrizione del Trattato di Roma fino all'anno 
corrente: 
1958: Entra  in vigore  il Trattato di Roma. Walter Hallstein è  il primo Presidente della CEE, Louis Armand 
quello dell'EURATOM. 
1962:  Il Consiglio adotta  le prime quattro norme per  il mercato comune dell'agricoltura,  la prima norma 
finanziaria *and regulation governing competition*. 
1963:  La  Francia  e  la  Repubblica  Federale  di  Germania  firmano  a  Parigi  un  Trattato  d'Amicizia  e 
Cooperazione (Trattato di Elysée). A Yaounde viene sottoscritta  la Convenzione di associazione tra  la CEE, 
17 Stati Africani ed il Madagascar. (Convenzione di Yaounde). 
1965:  Firmato  l'accordo  di  fusione  tra  i  comitati  esecutivi  delle  tre  Comunità  Europee  (CECA,  CEE, 
EURATOM). 
1967:  Il  Trattato  di  Fusione  dell'8  Aprile  1965  entra  in  vigore.  E'  Jean  Rey  il  primo  Presidente  di 
Commissione delle tre Comunità (CECA, CEE, EURATOM). 
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1968: Unione  doganale  portata  a  termine  e  tariffa  doganale  comune  instaurata.  Garantita  la  libertà  di 
movimento dei  lavoratori entro  la Comunità,  indispensabile per creare un mercato comune del  lavoro. La 
Commissione presenta al Consiglio il "Piano Mansholt" per la riforma dell'agricoltura nella Comunità. 
1969: Firmata la Seconda Convenzione di Yaounde. Entrerà in vigore il Primo Gennaio 1971. I Capi di Stato o 
di  Governo  si  incontrano  a  L'Aia  per  discutere  sul  completamento  del  mercato  unico,  una  migliore 
integrazione  ed  un  ampliamento  della  Comunità  Europea  (EC  dall'inglese  European  Community).  Viene 
convenuto  che  si  proceda  gradualmente  verso  un  unione  economica  e  monetaria  (EMU,  in  inglese 
Economic  and Monetary  Union),  dal  1980,  per  rendere  più  rapida  l'integrazione  e  la  cooperazione  sui 
problemi politici. Viene inoltre deciso di aprire i negoziati con Danimarca, Irlanda, Norvegia e Regno Unito. 
Il Consiglio  stabilisce una disposizione  finanziaria per  l'agricoltura, per  stanziare  risorse nelle  casse della 
Comunità Europea e per aumentare il budjet a disposizione del Parlamento Europeo. 
1970: La responsabilità della politica di mercato estero passa dagli Stati Membri alla Comunità Europea. Il 
Consiglio decide che dal 1975  la Comunità riceverà  le proprie risorse.  Il Piano Werner sul raggiungimento 
programmato dell'unione economica e monetaria viene presentato al Consiglio e alla Commissione. Werner 
fu nominato primo ministro del Lussemburgo nel 1959. 
1973:  *EC  formally  enlarged  to  nine members.  EC  granted  sole  responsibility  for  common  trade  policy. 
Ireland, Italy and United Kingdom leave currency 'snake'. Finance Ministers decide joint float against dollar 
with fixed exchange rates.* 
1974:  I  ministri  dell'occupazione  e  degli  affari  sociali  adottano  il  programma  d'azione  sociale  della 
Comunità, secondo cui  l'EC diventa attiva principalmente  in tre aree: problemi d'impiego; armonizzazione 
delle condizioni di lavoro e di vita e, infine, partecipazione da entrambi i lati dell'industria alle decisioni sulla 
politica  economica  e  sociale della Comunità  Europea. A  Parigi  i Capi di  Stato o di Governo decidono di 
incontrarsi regolarmente come Consiglio Europeo. 
1975:  La  Comunità  Europea  e  46  Stati  dell'Africa,  dei  Caraibi  e  del  Pacifico  (ACP  dall'inglese  Africa, 
Caribbean  and  Pacific)  firmano  la  Convenzione  di  Lomé  accordando  assistenza  tecnica  e  finanziaria  e 
concessioni  commerciali. A Dublino  i  Capi  di  Stato  o  di Governo  si  incontrano  per  la  prima  volta  come 
Consiglio  Europeo.  Il  Consiglio  dei Ministri  decide  di  istituire  il  Fondo  di  Sviluppo  Regionale  Europeo. 
Relazioni ufficiali stabilite tra la Comunità Europea e la Cina. 
1977: Dazi doganali tra i 9 membri della Comunità Europea completamente rimossi. 
1978:  Il Consiglio  Europeo di Bremen  approva  il piano per  la  creazione del  Sistema Monetario  Europeo 
(EMS dall'inglese  European Monetary  System)  e dell'unità monetaria  europea  (Ecu,  in  inglese  European 
monetary unit). 
1979:  L'EMS  diventa  effettivo  retrospettivamente  dal  Primo  Gennaio  1979.  Le  prime  elezioni  per  il 
Parlamento Europeo tramite suffraggio universale diretto sono tenute nei nove Stati Membri. A Strasburgo 
prima  seduta  del  Parlamento.  Simone  Veil  è  eletto  primo  Presidente  del  Parlamento.  La  Seconda 
Convenzione di Lomé viene sottoscritta a Lomé dalla Comunità Europea e 58 Paesi ACP. 
1981: La Grecia diventa il decimo Stato Membro. 
1982: In Groenlandia un referendum decide l'abbandono della Comunità Europea. 
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1984:  Accordo  di  cooperazione  economica  e  commerciale  siglato  da  Cina  e  Comunità  Europea.  Terza 
Convenzione di Lomé firmata dalla Comunità e 65 Paesi ACP. 
1985: La Commissione presenta Carta Bianca sul completamento del mercato unico. 
1986: Spagna e Portogallo si uniscono alla Comunità, aumentando a 12  il numero di membri. Atto Unico 
Europeo sottoscritto dai Governi dei 12 Stati Membri. 
1988:  Il  Consiglio  Europeo  di  Brussels  approva  il  'Primo  pacchetto Delors",  o  "Pacchetto  Delors  I",  che 
prevedeva  una  riforma  del  sistema  finanziario,  della  politica  d'agricoltura  comune  ed  un  raddoppio  dei 
Fondi Strutturali della Comunità Europea. La Commissione presenta il rapporto Cecchini ("Il costo della non‐
Europa"), quantificazione dettagliata dei vantaggi del mercato unico. 
1989: Il Consiglio Europeo di Madrid stabilisce di convocare  la Conferenza Intergovernativa come previsto 
dal  "Piano Delors", messo  appunto dai  governatori delle banche  centrali  coordinati dal Presidente della 
Commissione Delors, provvedendo alla creazione dell'unione economica e monetaria (EMU: Economic and 
Monetary Union)  in  tre  fasi. La Spagna si unisce all'EMS. La Quarta Convenzione di Lomé è  firmata dalla 
Comunità e da 68 Paesi ACP. Inizio dei negoziati tra la Comunità ed i paesi dell'EFTA (European Free Trade 
Association) sul rafforzamento della cooperazione e la formazione di un'EEA (European Economic Area) 
1990:  Secondo Trattato di  Schengen  firmato nel  Lussemburgo.  Il Consiglio Europeo di Dublino decide di 
convocare  una  Conferenza  Intergovernativa  sull'EMU  ed  una  sull'unione  politica.  Inizia  la  prima  fase 
dell'EMU. Il patto tra la Repubblica Federale di Germania e la Repubblica Democratica di Germania entra in 
vigore, unificando  la Germania.  I  cinque nuovi  Stati  Federati  tedeschi  (Länder) entrano  a  far parte della 
Comunità. Il Regno Unito si unisce all'EMS come decimo stato membro. 
1991: Gli stati che hanno sottoscritto il Trattato di Schengen e la Polonia decidono per l'abolizione del visto 
d'entrata e d'uscita, l'accordo diventa effettivo l'8 Aprile 1991. I Ministri delle Finanze compiono un passo 
avanti  sull'armonizzazione  dell'IVA  e  delle  imposte  su  alcol,  tabacco  ed  oli  minerali.  Dal  1993  non  è 
consentito abbassare  l'aliquota ordinaria  IVA al di sotto del 15%. La Spagna ed  il Portogallo aderiscono al 
Trattato di Schengen. Vertice del Consiglio Europeo a Maastricht. I Capi di Stato o di Governo raggiungono 
un accordo sulla bozza di un Trattato sull'Unione Europea. 
1992: Il Trattato di Maastricht sull'Unione Europea viene firmato. L'escudo portoghese si unisce all'EMS. A 
Porto  la Comunità ed  i Ministri degli Esteri dell'EFTA firmano  il concordato per  l'istituzione dell'EEA. In un 
referendum  il 50.7% dei danesi vota contro  la ratifica del Trattato per  l'Unione.  Il referendum francese si 
conclude invece con il 51.05% dei voti in favore del Trattato per l'Unione. Il Consiglio Europeo di Edimburgo 
accetta  il  desiderio  dei  danesi  di  non  entrare  nella  politica  di  difesa  comune  e  di  valuta  unica  prevista 
dall'Unione Europea. Viene approvato  il Pacchetto Delors  II  sulle disposizioni  finanziarie per  la Comunità 
fino al 1999 e l'iniziativa di crescita. 
1993:  Il  mercato  unico  è  finalmente  completato  del  tutto.  Un  protocollo  addizionale  permette  alla 
Comunità e all'EFTA di far entrare in vigore  il Trattato dell'EEA  in seguito al ritiro della Svizzera. Una volta 
ottenuta  l'approvazione  sulla  scelta  economica  della  Danimarca,  il  56.8%  dei  danesi  vota  in  favore  del 
Trattato per l'Unione in un secondo referendum. A causa di scompigli all'interno dell'EMS, i Ministeri delle 
Finanze e dell'Economia ampliano temporaneamente le fasce di valuta dal 2,25 al 15 percento. In un vertice 
speciale dei Capi di Stato e di Governo dell'Unione Europea a Bruxel viene concordata  la  localizzazione di 
nuove istituzioni UE.