PREFAZIONE 
3
Abstract 
Il contesto della trattazione si colloca all’interno 
del processo di convergenza in atto ormai da  
svariati anni e che ha avuto come ultima        
conseguenza la nascita della Televisione Digitale 
Terrestre (DTT) “applicando” al medium televisivo 
alcune peculiarità del mondo informatico ed altre 
del mondo della telefonia. Nel passaggio dalla 
tecnologia analogica a quella digitale, la          
televisione, medium finora emblema della logica 
push, della tendenziale passività dei pubblici, del 
consumo di massa omologante, prova a        
reinterpretarsi in maniera radicalmente differen-
te, ibridandosi con caratteristiche che finora han-
no contraddistinto il Personal Computer, le tecno-
logie di rete, il World Wide Web, prima tra tutte 
l’interattività. 
Obiettivo della presente tesi è quindi lo studio del 
mutamento del prodotto televisivo in relazione al 
cambiamento tecnologico verso il digitale al fine 
di indagare se, a questo slittamento tecnologico, 
corrisponda un pari “aggiustamento” dei        
contenuti prodotti e dei servizi offerti, e se tale 
aggiustamento possa essere classificato come   
una reale innovazione di prodotto che modifica 
radicalmente i linguaggi tradizionali dello          
audiovisivo.  
A partire da una approfondita analisi del processo 
evolutivo fino ad oggi seguito dalla televisione, 
analisi che evidenzia come la situazione attuale si 
presenti estremamente confusa a seguito di un 
approccio al nuovo mezzo prevalentemente di  
natura tecnologica, il discorso si sposta su una 
riflessione teorica volta ad evidenziare le criticità 
delle forme e scenari attuali della DTT al fine di 
fornire, a quanti si vogliano avvicinare ad una 
progettazione in questo contesto, uno strumento 
utile che consenta una progettazione basata sulla 
consapevolezza delle reali potenzialità offerte  
dalla tecnologia. 
DTT: ANALISI DEL PORTATO INNOVATIVO 
4
Organizzazione della tesi 
Il primo passo effettuato riguarda l’analisi e        
l’  approfondimento della tematica dell’interattivi-
tà in relazione al medium televisivo.  
Sono evidenziate dapprima le tipologie e modalità 
di interazione già presenti nella televisione analo-
gica per poi passare a quelle innovative           
introdotte dall’avvento della tecnologia digitale. Il 
tutto prende le mosse dall’esame e dall’osserva-
zione dell’attuale panorama televisivo del quale 
vengono presentati esempi e casi studio. 
La seconda parte offre invece una riflessione teo-
rica su quelli che dovrebbero presentarsi come 
contenuti innovati legati all’interattività proposti 
dalla Televisione Digitale Terrestre (DTT). Tale 
riflessione teorica è finalizzata ad evidenziare    
criticità e reali potenzialità presenti nello scenario 
attuale ed andrà a confluire, insieme alla         
riflessione svolta parallelamente da Matteo Luca 
Galli sulla struttura multicanale, in un progetto 
rappresentato da un libro che si vuole proporre 
come strumento utile e di rapido accesso ad    
informazioni necessarie per una progettazione           
consapevole all’interno dello scenario offerto dalla 
DTT. 
CAPITOLO 1 
LA TELEVISIONE ANALOGICA 
CAPITOLO 1: LA TELEVISIONE ANALOGICA 
7
Introduzione 
Ogni volta che nel mondo della tecnologia si    
assiste all’evoluzione di un mezzo, appunto,    
tecnologico, le basi per il miglioramento dello 
stesso non possono che trovarsi nel mezzo ormai 
obsoleto che si va a migliorare.  
A maggior ragione, per quanto riguarda la       
televisione e la sua evoluzione in TV interattiva, 
un’analisi sui possibili sviluppi di questo medium 
non può prescindere dallo studio della TV ormai 
superata: la TV analogica. Nessun medium ha 
mai raggiunto il successo e la penetrazione (è 
presente nel 95% delle case) della televisione e 
nessun medium ha un simile livello di               
alfabetizzazione (è plausibile che esista chi non 
ha mai avuto a che fare con, addirittura, la radio 
mentre difficilmente esiste qualcuno che non      
abbia dimestichezza con il telecomando            
televisivo…). Innanzi tutto i contenuti che       
verranno trasmessi dalla nascente televisione in-
terattiva saranno, almeno inizialmente, per la 
maggior parte identici a quelli della televisione 
tradizionale per poi differenziarsi, segmentarsi, 
personalizzarsi con l’aumento progressivo dei   
canali televisivi proposti agli utenti e con il       
miglioramento dei servizi interattivi della TV,       
appunto, interattiva.  
In secondo luogo, prime forme di interattività   
sono apparse ormai da tempo nel panorama    
televisivo analogico, forme di interattività da 
tempo percepite dai telespettatori come proprie 
ed accettate. Dall’introduzione di un secondo    
canale televisivo, a ben vedere primo caso di   
interattività che fornisce al telespettatore la   
possibilità di scelta, periodicamente nuove       
innovazioni hanno arricchito il medium televisivo 
sino a portarlo ai giorni nostri, alba di quella che 
sarà l’innovazione principale in ambito televisivo 
che si ricordi. Come tralasciare poi l’introduzione 
del telecomando, tramite d’interazione di         
importanza ed efficacia non ancora superata    
DTT: ANALISI DEL PORTATO INNOVATIVO 
8
tanto da mantenere la funzione di intermediario 
fra le scelte del telespettatore ed il medium TV 
anche nel futuro digitale ed interattivo. Oppure 
forme sperimentali di interazione che hanno fatto 
la loro comparsa in programmi televisivi          
tradizionali e che offrivano la possibilità di parte-
cipare da casa ai giochi a premi come ad esempio 
il Quizzy, sperimentato da Canale 5 con “La ruota 
delle fortuna” e “Tutti per uno” nel 1993, un    
sistema molto semplice che consisteva in un     
telecomando speciale con un chip in grado di   
memorizzare le operazioni e i tempi di reazione 
(era poi necessario comunicare via telefono i   
risultati raggiunti). Oppure ancora tutte le forme 
di interattività telefonica, dal semplice televoto 
(“Miss Italia”), alla partecipazione a videogiochi 
interattivi in diretta nei quali il telespettatore con-
trollava un personaggio virtuale tramite la pres-
sione di un tasto del telefono piuttosto che un  
altro, passando per le richieste, la partecipazione 
a quiz, le domande agli ospiti.  
Infine, con l’avvento della telefonia mobile e di 
Internet, si assiste alla nascita di ulteriori forme 
di interazione come l’invio di sms oppure di       
e-mail. 
Da considerare, inoltre, come nell’attuale televi-
sione analogica, le forme di interattività variano 
molto, per quantità e qualità, a seconda del 
target di riferimento del programma al quale    
interno le forme di interazione sono previste. 
CAPITOLO 1: LA TELEVISIONE ANALOGICA 
9
esempio, la fornitura di contenuti da parte dei  
telespettatori. Talvolta, infatti, una trasmissione 
può fornire spunti ai telespettatori che vengono 
così invogliati a fornire contenuti a tali spunti   
ispirati per le trasmissioni successive (il caso di 
“Striscia la notizia”, che di questo espediente ha 
fatto la sua forza, è emblematico), generando  
una situazione nella quale il “prima” coincide con 
il “dopo”. In linea di massima, però, il più delle 
volte l’interazione che segue la trasmissione è 
volta ad invogliare il telespettatore ad approfon-
dire le tematiche affrontate in trasmissione,     
attraverso media tecnologici e non (dal sito web 
a, magari, brand extension spesso cartacei, come 
nel caso delle pubblicazioni scientifiche derivate 
da programmi culturali quali “La macchina del 
tempo” di Rete 4) oppure è atta ad invogliare  
fisicamente il telespettatore ad approfondire ciò 
Generi televisivi e interazione 
I generi televisivi
1
presi in considerazione per  
effettuare l’analisi che segue sono: 
 il genere intrattenitivo (ENTER);  
 il genere informativo (INFO); 
 il genere culturale-educativo (EDU).  
Per quanto riguarda l’interazione fra trasmissione 
e telespettatore, si è optato per più livelli di    
profondità d’analisi, dal più approfondito (fisico e 
tecnologico: come avviene praticamente l’intera-
zione) ad un livello più generale (quando e per-
ché avviene l’interazione). Per quanto riguarda il 
“quando”, si è differenziata l’interazione in base 
al momento dell’interazione e quindi durante,  
prima ed al termine della trasmissione. Da notare 
come spesso il prima ed il dopo coincidano: è il 
caso delle trasmissioni seriali in cui è prevista, ad 
1
G. Grignaffini, “I generi televisivi”, Roma, Carocci, 2004, pp. 41-54.
DTT: ANALISI DEL PORTATO INNOVATIVO 
10 
che l’ha interessato (l’esempio di “Nonsolomoda” 
di Canale 5 che propone servizi aggiornati sulle 
mostre d’arte). 
 La differenziazione temporale fra le tipologie di 
interazione è strettamente legata anche al 
“perché” si interagisce: durante la trasmissione si 
interagisce per partecipare (interazione in       
sincrono) con mezzi tecnologici o con presenza 
fisica mentre si interagisce prima, sempre per 
partecipare, attraverso fornitura di spunti o    
contenuti (interazione in asincrono per            
partecipare) e si interagisce in seguito alla      
trasmissione per approfondire (interazione in       
asincrono per approfondire).  
Da notare, infine, come i livelli di interazione sia-
no incredibilmente differenti a seconda della tipo-
logia di trasmissione analizzata e come nelle TV 
locali (come si vedrà e capirà meglio nel prosie-
guo dell’analisi) il concetto di interazione sia mol-
to più radicato, tanto nelle emittenti quanto nei 
telespettatori, rispetto alle emittenti nazionali. 
Interazione in sincrono per   
partecipare 
L’interazione in sincrono per partecipare alle   
trasmissioni è di natura sia tecnologica che fisica, 
intendendo per fisica quel tipo di interazione che 
avviene “fisicamente” come ad esempio la      
partecipazione alla trasmissione direttamente in 
studio od in collegamento. Le forme di             
interazione tecnologica avvengono attraverso 
media di facile utilizzo o comunque conosciuti da 
una buona parte della popolazione. 
Questa tipologia di interazione varia, come   
vedremo per ogni tipo di interazione, anche di 
molto in base al genere televisivo e differisce,  
all’interno dello stesso genere, in base al contesto 
nazionale o regionale.  
L’interazione in sincrono per partecipare è, fra le 
tre individuate, l’unica sulla quale non è possibile 
intervenire censurando il telespettatore (od il  
partecipante alla trasmissione) se non in modo 
CAPITOLO 1: LA TELEVISIONE ANALOGICA 
11 
limitato. 
L’interazione a sincrono per partecipare si è     
imposta soprattutto nelle TV locali mentre nella 
programmazione delle emittenti nazionali trova 
uno spazio limitato. In queste ultime, infatti, essa 
è fondamentalmente limitata alle trasmissioni di 
carattere ENTER e spesso consiste solo nella   
possibilità di esprimere un voto (“Miss Italia” in 
cui i telespettatori possono contribuire ad        
eleggere una miss oppure “La sai l’ultima?” in cui 
si elegge il barzellettiere più simpatico).          
Raramente è concessa la possibilità di fornire 
contenuti in diretta (“Forum”, in cui il              
telespettatore può chiedere consigli legali ai giu-
dici presenti in studio) e quando questa          
possibilità è concessa il telespettatore può solo 
interagire attraverso mezzi tecnologici (sovente 
se non unicamente attraverso l’utilizzo della      
e-mail). L’interazione a voce, per mezzo del     
telefono, è quasi esclusivamente limitata alla   
partecipazione a quiz o giochi in diretta 
(“Carràmba che sorpresa” su Rai Uno, “La prova 
del cuoco” su Rai Due o “Il gioco dei nove” su  
ITALIA UNO). Anche se limitata e non sfruttata 
appieno, questo tipo di interazione è comunque 
presente in buona dose nei programmi ENTER 
delle emittenti nazionali mentre è assai scarsa nei 
programmi di tipologia INFO e soprattutto EDU, 
dove si può tranquillamente affermare che non 
sia affatto prevista.  
La possibilità di interazione in sincrono per      
partecipare nelle emittenti nazionali, pertanto, 
decresce con l’aumentare del livello culturale  
della trasmissione (tabella 1).  
La situazione è decisamente differente per quanto 
riguarda le emittenti locali, dove tale interazione 
è presente nei programmi ENTER maggiormente 
rispetto alle emittenti nazionali e si mantiene ad 
un livello maggiore anche nei programmi INFO ed 
EDU. Tale scelta da parte delle emittenti locali è 
dovuta al bacino d’utenza delle stesse: le    
tematiche affrontate, soprattutto nei programmi 
DTT: ANALISI DEL PORTATO INNOVATIVO 
12  
Schema 1: Generi televisivi, ibridazioni tra gli stessi ed ibridazioni mancanti. 
CAPITOLO 1: LA TELEVISIONE ANALOGICA 
13 
informativi, sono il più delle volte strettamente 
legate al locale e locale è il pubblico televisivo 
che le segue. È pertanto semplice trovare fra i 
telespettatori qualcuno che sia in grado di       
intervenire a ragion veduta in discussioni tenute 
in studio. Nelle trasmissioni delle emittenti   
nazionali, invece, una tematica inerente il mezzo-
giorno difficilmente può essere ben compresa (al 
punto da spingere all’intervento in diretta) da, ad 
esempio, un milanese. E viceversa. Le             
trasmissioni informative delle emittenti nazionali 
consistono perciò più in una semplice spiegazione 
di tematiche d’attualità o simili mentre il vero  
approfondimento avviene nei salotti delle        
trasmissioni delle emittenti locali (“Iceberg” o 
“Prima serata” su TELELOMBARDIA o “Piazza   
pulita” su ANTENNA 3). Le emittenti nazionali si 
occupano delle teoria mentre quelle locali della 
pratica, per analizzare la quale risulta            
fondamentale l’apporto dei telespettatori.  Va   
inoltre evidenziato sin da ora come il livello di  
filtro delle emittenti locali sia assai più basso di 
quello delle emittenti nazionali. Infine, il livello di 
interattività in sincrono per partecipare si      
mantiene elevato nelle TV locali anche in trasmis-
sioni EDU, seppur diminuendo rispetto agli altri 
due macrogeneri. Anche in questo caso, la     
possibilità di maggiore analisi fornita dal pubblico 
è ben sfruttata. 
Pertanto, il livello di interattività in sincrono per 
partecipare nelle emittenti locali si mantiene    
elevato in tutti i generi, decrescendo in maniera 
assai minore rispetto alle emittenti nazionali 
(tabella 1).  
DTT: ANALISI DEL PORTATO INNOVATIVO 
14  
Tabella 1: Interazione in sincrono per partecipare e generi televisivi. 
CAPITOLO 1: LA TELEVISIONE ANALOGICA 
15 
Interazione in asincrono per   
approfondire 
L’interazione in asincrono per approfondire è    
caratteristica del post trasmissione e consiste 
nella possibilità offerta (indirettamente e median-
te media differenti dalla TV) dall’emittente di,  
appunto, approfondire le tematiche trattate   
durante una propria trasmissione. Questa        
tipologia di interazione, come facilmente intuibile, 
non ha ragion d’essere se inserita nel contesto 
dei programmi ENTER ed è pertanto limitata ad 
una parte dei siti istituzionali delle emittenti in cui 
trovano collocazione pagine di approfondimento 
di natura prettamente pubblicitaria (anteprime su 
fiction in programmazione o brevi notizie sugli 
interpreti delle stesse più in voga fra i               
telespettatori): non un vero approfondimento  ma 
piuttosto un espediente per attirare o incuriosire 
maggiormente gli effettivi o i potenziali             
telespettatori. Un approfondimento più circostan-
ziato può sovente essere riscontrato in siti web 
non istituzionali gestiti da semplici appassionati di 
tali programmi e non è pertanto riconducibile alle 
emittenti televisive che tollerano il fenomeno 
senza parteciparvi. Raramente si ha una forma di 
brand extension cartacea che si rifà ad un       
programma televisivo e tale fenomeno si assiste 
unicamente per quanto riguarda i reality show 
(“Il grande fratello” con la sua, omonima rivista), 
che basano il proprio format sulla multimedialità 
e sulla curiosità dei telespettatori: riviste         
periodiche dallo stile mutuato dalle riviste di 
gossip rappresentano un medium differente dalla 
TV e vanno incontro alle esigenze di spettatori 
curiosi. Da sottolineare che la scarsa importanza 
che all’interazione in asincrono per approfondire è 
data dalle emittenti nazionale è la medesima    
fornita dalle emittenti locali (tabella 2).  
L’approfondimento delle tematiche trattate in TV 
ha invece per le emittenti maggiore importanza 
per quanto concerne le trasmissioni INFO ed EDU 
DTT: ANALISI DEL PORTATO INNOVATIVO 
16 
(tabella 2). Un’informazione va capita ed          
analizzata e così pure, ad esempio, un tema 
scientifico. Le trasmissioni, per la loro struttura e 
per la loro scarsa durata, non possono che       
limitarsi a fornire brevi cenni e scarsi              
approfondimenti riguardo a qualsiasi concetto 
proposto e pertanto la necessità di fornire una o 
più forme di approfondimento ai telespettatori è 
ben motivata. La trasmissione fornisce spunti che 
possono essere meglio indagati attraverso altri 
media quali il web o forme di brand extension 
(soprattutto cartacee, come nel caso de “La   
macchina del tempo” che ha una pubblicazione 
cartacea mensile). Tali tipologie di interazione in 
asincrono dipendono direttamente dalle emittenti 
e non sono le uniche forme di questa interazione 
post trasmissione: spesso durante gli stessi    
programmi vengono fornite letture consigliate ed 
è innegabile che talune trasmissioni arrivino a far 
interagire ,in maniera indiretta, il telespettatore 
portandolo all’azione. Tale spinta all’azione è una 
forma di interazione molto ben radicata nel    
rapporto TV/telespettatore per quanto riguarda i 
programmi di stampo EDU nei quali si presentano 
spesso servizi su, ad esempio, mostre o parchi 
visitabili da chiunque. I telespettatori pertanto si 
lasciano spesso “invogliare” all’azione dai    
programmi TV, di cui si fidano ed a cui delegano 
parte del proprio potere decisionale. Questa    
forma di fidelizzazione che porta all’interazione 
del telespettatore è riscontrabile tanto nei   
programmi informativi quanto, ad un livello     
ancora maggiore, nei programmi EDU. 
In conclusione, l’interazione in asincrono per    
approfondire presenta due caratteristiche       
fondamentali: non si esaurisce con la               
trasmissione o con quanto ad essa collegata 
(brand extension, sito istituzionale), ma bensì 
porta il telespettatore sino all’azione fisica e   
tende a crescere con l’aumentare del livello cultu-
rale della trasmissione ed è per tanto massima 
nelle trasmissioni di carattere  culturale.  
CAPITOLO 1: LA TELEVISIONE ANALOGICA 
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Tabella 2: Interazione in asincrono per approfondire e generi televisivi.