PREFAZIONE
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Abstract
Il contesto della trattazione si colloca all’interno
del processo di convergenza in atto ormai da
svariati anni e che ha avuto come ultima
conseguenza la nascita della Televisione Digitale
Terrestre (DTT) “applicando” al medium televisivo
alcune peculiarità del mondo informatico ed altre
del mondo della telefonia. Nel passaggio dalla
tecnologia analogica a quella digitale, la
televisione, medium finora emblema della logica
push, della tendenziale passività dei pubblici, del
consumo di massa omologante, prova a
reinterpretarsi in maniera radicalmente differen-
te, ibridandosi con caratteristiche che finora han-
no contraddistinto il Personal Computer, le tecno-
logie di rete, il World Wide Web, prima tra tutte
l’interattività.
Obiettivo della presente tesi è quindi lo studio del
mutamento del prodotto televisivo in relazione al
cambiamento tecnologico verso il digitale al fine
di indagare se, a questo slittamento tecnologico,
corrisponda un pari “aggiustamento” dei
contenuti prodotti e dei servizi offerti, e se tale
aggiustamento possa essere classificato come
una reale innovazione di prodotto che modifica
radicalmente i linguaggi tradizionali dello
audiovisivo.
A partire da una approfondita analisi del processo
evolutivo fino ad oggi seguito dalla televisione,
analisi che evidenzia come la situazione attuale si
presenti estremamente confusa a seguito di un
approccio al nuovo mezzo prevalentemente di
natura tecnologica, il discorso si sposta su una
riflessione teorica volta ad evidenziare le criticità
delle forme e scenari attuali della DTT al fine di
fornire, a quanti si vogliano avvicinare ad una
progettazione in questo contesto, uno strumento
utile che consenta una progettazione basata sulla
consapevolezza delle reali potenzialità offerte
dalla tecnologia.
DTT: ANALISI DEL PORTATO INNOVATIVO
4
Organizzazione della tesi
Il primo passo effettuato riguarda l’analisi e
l’ approfondimento della tematica dell’interattivi-
tà in relazione al medium televisivo.
Sono evidenziate dapprima le tipologie e modalità
di interazione già presenti nella televisione analo-
gica per poi passare a quelle innovative
introdotte dall’avvento della tecnologia digitale. Il
tutto prende le mosse dall’esame e dall’osserva-
zione dell’attuale panorama televisivo del quale
vengono presentati esempi e casi studio.
La seconda parte offre invece una riflessione teo-
rica su quelli che dovrebbero presentarsi come
contenuti innovati legati all’interattività proposti
dalla Televisione Digitale Terrestre (DTT). Tale
riflessione teorica è finalizzata ad evidenziare
criticità e reali potenzialità presenti nello scenario
attuale ed andrà a confluire, insieme alla
riflessione svolta parallelamente da Matteo Luca
Galli sulla struttura multicanale, in un progetto
rappresentato da un libro che si vuole proporre
come strumento utile e di rapido accesso ad
informazioni necessarie per una progettazione
consapevole all’interno dello scenario offerto dalla
DTT.
CAPITOLO 1
LA TELEVISIONE ANALOGICA
CAPITOLO 1: LA TELEVISIONE ANALOGICA
7
Introduzione
Ogni volta che nel mondo della tecnologia si
assiste all’evoluzione di un mezzo, appunto,
tecnologico, le basi per il miglioramento dello
stesso non possono che trovarsi nel mezzo ormai
obsoleto che si va a migliorare.
A maggior ragione, per quanto riguarda la
televisione e la sua evoluzione in TV interattiva,
un’analisi sui possibili sviluppi di questo medium
non può prescindere dallo studio della TV ormai
superata: la TV analogica. Nessun medium ha
mai raggiunto il successo e la penetrazione (è
presente nel 95% delle case) della televisione e
nessun medium ha un simile livello di
alfabetizzazione (è plausibile che esista chi non
ha mai avuto a che fare con, addirittura, la radio
mentre difficilmente esiste qualcuno che non
abbia dimestichezza con il telecomando
televisivo…). Innanzi tutto i contenuti che
verranno trasmessi dalla nascente televisione in-
terattiva saranno, almeno inizialmente, per la
maggior parte identici a quelli della televisione
tradizionale per poi differenziarsi, segmentarsi,
personalizzarsi con l’aumento progressivo dei
canali televisivi proposti agli utenti e con il
miglioramento dei servizi interattivi della TV,
appunto, interattiva.
In secondo luogo, prime forme di interattività
sono apparse ormai da tempo nel panorama
televisivo analogico, forme di interattività da
tempo percepite dai telespettatori come proprie
ed accettate. Dall’introduzione di un secondo
canale televisivo, a ben vedere primo caso di
interattività che fornisce al telespettatore la
possibilità di scelta, periodicamente nuove
innovazioni hanno arricchito il medium televisivo
sino a portarlo ai giorni nostri, alba di quella che
sarà l’innovazione principale in ambito televisivo
che si ricordi. Come tralasciare poi l’introduzione
del telecomando, tramite d’interazione di
importanza ed efficacia non ancora superata
DTT: ANALISI DEL PORTATO INNOVATIVO
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tanto da mantenere la funzione di intermediario
fra le scelte del telespettatore ed il medium TV
anche nel futuro digitale ed interattivo. Oppure
forme sperimentali di interazione che hanno fatto
la loro comparsa in programmi televisivi
tradizionali e che offrivano la possibilità di parte-
cipare da casa ai giochi a premi come ad esempio
il Quizzy, sperimentato da Canale 5 con “La ruota
delle fortuna” e “Tutti per uno” nel 1993, un
sistema molto semplice che consisteva in un
telecomando speciale con un chip in grado di
memorizzare le operazioni e i tempi di reazione
(era poi necessario comunicare via telefono i
risultati raggiunti). Oppure ancora tutte le forme
di interattività telefonica, dal semplice televoto
(“Miss Italia”), alla partecipazione a videogiochi
interattivi in diretta nei quali il telespettatore con-
trollava un personaggio virtuale tramite la pres-
sione di un tasto del telefono piuttosto che un
altro, passando per le richieste, la partecipazione
a quiz, le domande agli ospiti.
Infine, con l’avvento della telefonia mobile e di
Internet, si assiste alla nascita di ulteriori forme
di interazione come l’invio di sms oppure di
e-mail.
Da considerare, inoltre, come nell’attuale televi-
sione analogica, le forme di interattività variano
molto, per quantità e qualità, a seconda del
target di riferimento del programma al quale
interno le forme di interazione sono previste.
CAPITOLO 1: LA TELEVISIONE ANALOGICA
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esempio, la fornitura di contenuti da parte dei
telespettatori. Talvolta, infatti, una trasmissione
può fornire spunti ai telespettatori che vengono
così invogliati a fornire contenuti a tali spunti
ispirati per le trasmissioni successive (il caso di
“Striscia la notizia”, che di questo espediente ha
fatto la sua forza, è emblematico), generando
una situazione nella quale il “prima” coincide con
il “dopo”. In linea di massima, però, il più delle
volte l’interazione che segue la trasmissione è
volta ad invogliare il telespettatore ad approfon-
dire le tematiche affrontate in trasmissione,
attraverso media tecnologici e non (dal sito web
a, magari, brand extension spesso cartacei, come
nel caso delle pubblicazioni scientifiche derivate
da programmi culturali quali “La macchina del
tempo” di Rete 4) oppure è atta ad invogliare
fisicamente il telespettatore ad approfondire ciò
Generi televisivi e interazione
I generi televisivi
1
presi in considerazione per
effettuare l’analisi che segue sono:
il genere intrattenitivo (ENTER);
il genere informativo (INFO);
il genere culturale-educativo (EDU).
Per quanto riguarda l’interazione fra trasmissione
e telespettatore, si è optato per più livelli di
profondità d’analisi, dal più approfondito (fisico e
tecnologico: come avviene praticamente l’intera-
zione) ad un livello più generale (quando e per-
ché avviene l’interazione). Per quanto riguarda il
“quando”, si è differenziata l’interazione in base
al momento dell’interazione e quindi durante,
prima ed al termine della trasmissione. Da notare
come spesso il prima ed il dopo coincidano: è il
caso delle trasmissioni seriali in cui è prevista, ad
1
G. Grignaffini, “I generi televisivi”, Roma, Carocci, 2004, pp. 41-54.
DTT: ANALISI DEL PORTATO INNOVATIVO
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che l’ha interessato (l’esempio di “Nonsolomoda”
di Canale 5 che propone servizi aggiornati sulle
mostre d’arte).
La differenziazione temporale fra le tipologie di
interazione è strettamente legata anche al
“perché” si interagisce: durante la trasmissione si
interagisce per partecipare (interazione in
sincrono) con mezzi tecnologici o con presenza
fisica mentre si interagisce prima, sempre per
partecipare, attraverso fornitura di spunti o
contenuti (interazione in asincrono per
partecipare) e si interagisce in seguito alla
trasmissione per approfondire (interazione in
asincrono per approfondire).
Da notare, infine, come i livelli di interazione sia-
no incredibilmente differenti a seconda della tipo-
logia di trasmissione analizzata e come nelle TV
locali (come si vedrà e capirà meglio nel prosie-
guo dell’analisi) il concetto di interazione sia mol-
to più radicato, tanto nelle emittenti quanto nei
telespettatori, rispetto alle emittenti nazionali.
Interazione in sincrono per
partecipare
L’interazione in sincrono per partecipare alle
trasmissioni è di natura sia tecnologica che fisica,
intendendo per fisica quel tipo di interazione che
avviene “fisicamente” come ad esempio la
partecipazione alla trasmissione direttamente in
studio od in collegamento. Le forme di
interazione tecnologica avvengono attraverso
media di facile utilizzo o comunque conosciuti da
una buona parte della popolazione.
Questa tipologia di interazione varia, come
vedremo per ogni tipo di interazione, anche di
molto in base al genere televisivo e differisce,
all’interno dello stesso genere, in base al contesto
nazionale o regionale.
L’interazione in sincrono per partecipare è, fra le
tre individuate, l’unica sulla quale non è possibile
intervenire censurando il telespettatore (od il
partecipante alla trasmissione) se non in modo
CAPITOLO 1: LA TELEVISIONE ANALOGICA
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limitato.
L’interazione a sincrono per partecipare si è
imposta soprattutto nelle TV locali mentre nella
programmazione delle emittenti nazionali trova
uno spazio limitato. In queste ultime, infatti, essa
è fondamentalmente limitata alle trasmissioni di
carattere ENTER e spesso consiste solo nella
possibilità di esprimere un voto (“Miss Italia” in
cui i telespettatori possono contribuire ad
eleggere una miss oppure “La sai l’ultima?” in cui
si elegge il barzellettiere più simpatico).
Raramente è concessa la possibilità di fornire
contenuti in diretta (“Forum”, in cui il
telespettatore può chiedere consigli legali ai giu-
dici presenti in studio) e quando questa
possibilità è concessa il telespettatore può solo
interagire attraverso mezzi tecnologici (sovente
se non unicamente attraverso l’utilizzo della
e-mail). L’interazione a voce, per mezzo del
telefono, è quasi esclusivamente limitata alla
partecipazione a quiz o giochi in diretta
(“Carràmba che sorpresa” su Rai Uno, “La prova
del cuoco” su Rai Due o “Il gioco dei nove” su
ITALIA UNO). Anche se limitata e non sfruttata
appieno, questo tipo di interazione è comunque
presente in buona dose nei programmi ENTER
delle emittenti nazionali mentre è assai scarsa nei
programmi di tipologia INFO e soprattutto EDU,
dove si può tranquillamente affermare che non
sia affatto prevista.
La possibilità di interazione in sincrono per
partecipare nelle emittenti nazionali, pertanto,
decresce con l’aumentare del livello culturale
della trasmissione (tabella 1).
La situazione è decisamente differente per quanto
riguarda le emittenti locali, dove tale interazione
è presente nei programmi ENTER maggiormente
rispetto alle emittenti nazionali e si mantiene ad
un livello maggiore anche nei programmi INFO ed
EDU. Tale scelta da parte delle emittenti locali è
dovuta al bacino d’utenza delle stesse: le
tematiche affrontate, soprattutto nei programmi
DTT: ANALISI DEL PORTATO INNOVATIVO
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Schema 1: Generi televisivi, ibridazioni tra gli stessi ed ibridazioni mancanti.
CAPITOLO 1: LA TELEVISIONE ANALOGICA
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informativi, sono il più delle volte strettamente
legate al locale e locale è il pubblico televisivo
che le segue. È pertanto semplice trovare fra i
telespettatori qualcuno che sia in grado di
intervenire a ragion veduta in discussioni tenute
in studio. Nelle trasmissioni delle emittenti
nazionali, invece, una tematica inerente il mezzo-
giorno difficilmente può essere ben compresa (al
punto da spingere all’intervento in diretta) da, ad
esempio, un milanese. E viceversa. Le
trasmissioni informative delle emittenti nazionali
consistono perciò più in una semplice spiegazione
di tematiche d’attualità o simili mentre il vero
approfondimento avviene nei salotti delle
trasmissioni delle emittenti locali (“Iceberg” o
“Prima serata” su TELELOMBARDIA o “Piazza
pulita” su ANTENNA 3). Le emittenti nazionali si
occupano delle teoria mentre quelle locali della
pratica, per analizzare la quale risulta
fondamentale l’apporto dei telespettatori. Va
inoltre evidenziato sin da ora come il livello di
filtro delle emittenti locali sia assai più basso di
quello delle emittenti nazionali. Infine, il livello di
interattività in sincrono per partecipare si
mantiene elevato nelle TV locali anche in trasmis-
sioni EDU, seppur diminuendo rispetto agli altri
due macrogeneri. Anche in questo caso, la
possibilità di maggiore analisi fornita dal pubblico
è ben sfruttata.
Pertanto, il livello di interattività in sincrono per
partecipare nelle emittenti locali si mantiene
elevato in tutti i generi, decrescendo in maniera
assai minore rispetto alle emittenti nazionali
(tabella 1).
DTT: ANALISI DEL PORTATO INNOVATIVO
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Tabella 1: Interazione in sincrono per partecipare e generi televisivi.
CAPITOLO 1: LA TELEVISIONE ANALOGICA
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Interazione in asincrono per
approfondire
L’interazione in asincrono per approfondire è
caratteristica del post trasmissione e consiste
nella possibilità offerta (indirettamente e median-
te media differenti dalla TV) dall’emittente di,
appunto, approfondire le tematiche trattate
durante una propria trasmissione. Questa
tipologia di interazione, come facilmente intuibile,
non ha ragion d’essere se inserita nel contesto
dei programmi ENTER ed è pertanto limitata ad
una parte dei siti istituzionali delle emittenti in cui
trovano collocazione pagine di approfondimento
di natura prettamente pubblicitaria (anteprime su
fiction in programmazione o brevi notizie sugli
interpreti delle stesse più in voga fra i
telespettatori): non un vero approfondimento ma
piuttosto un espediente per attirare o incuriosire
maggiormente gli effettivi o i potenziali
telespettatori. Un approfondimento più circostan-
ziato può sovente essere riscontrato in siti web
non istituzionali gestiti da semplici appassionati di
tali programmi e non è pertanto riconducibile alle
emittenti televisive che tollerano il fenomeno
senza parteciparvi. Raramente si ha una forma di
brand extension cartacea che si rifà ad un
programma televisivo e tale fenomeno si assiste
unicamente per quanto riguarda i reality show
(“Il grande fratello” con la sua, omonima rivista),
che basano il proprio format sulla multimedialità
e sulla curiosità dei telespettatori: riviste
periodiche dallo stile mutuato dalle riviste di
gossip rappresentano un medium differente dalla
TV e vanno incontro alle esigenze di spettatori
curiosi. Da sottolineare che la scarsa importanza
che all’interazione in asincrono per approfondire è
data dalle emittenti nazionale è la medesima
fornita dalle emittenti locali (tabella 2).
L’approfondimento delle tematiche trattate in TV
ha invece per le emittenti maggiore importanza
per quanto concerne le trasmissioni INFO ed EDU
DTT: ANALISI DEL PORTATO INNOVATIVO
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(tabella 2). Un’informazione va capita ed
analizzata e così pure, ad esempio, un tema
scientifico. Le trasmissioni, per la loro struttura e
per la loro scarsa durata, non possono che
limitarsi a fornire brevi cenni e scarsi
approfondimenti riguardo a qualsiasi concetto
proposto e pertanto la necessità di fornire una o
più forme di approfondimento ai telespettatori è
ben motivata. La trasmissione fornisce spunti che
possono essere meglio indagati attraverso altri
media quali il web o forme di brand extension
(soprattutto cartacee, come nel caso de “La
macchina del tempo” che ha una pubblicazione
cartacea mensile). Tali tipologie di interazione in
asincrono dipendono direttamente dalle emittenti
e non sono le uniche forme di questa interazione
post trasmissione: spesso durante gli stessi
programmi vengono fornite letture consigliate ed
è innegabile che talune trasmissioni arrivino a far
interagire ,in maniera indiretta, il telespettatore
portandolo all’azione. Tale spinta all’azione è una
forma di interazione molto ben radicata nel
rapporto TV/telespettatore per quanto riguarda i
programmi di stampo EDU nei quali si presentano
spesso servizi su, ad esempio, mostre o parchi
visitabili da chiunque. I telespettatori pertanto si
lasciano spesso “invogliare” all’azione dai
programmi TV, di cui si fidano ed a cui delegano
parte del proprio potere decisionale. Questa
forma di fidelizzazione che porta all’interazione
del telespettatore è riscontrabile tanto nei
programmi informativi quanto, ad un livello
ancora maggiore, nei programmi EDU.
In conclusione, l’interazione in asincrono per
approfondire presenta due caratteristiche
fondamentali: non si esaurisce con la
trasmissione o con quanto ad essa collegata
(brand extension, sito istituzionale), ma bensì
porta il telespettatore sino all’azione fisica e
tende a crescere con l’aumentare del livello cultu-
rale della trasmissione ed è per tanto massima
nelle trasmissioni di carattere culturale.
CAPITOLO 1: LA TELEVISIONE ANALOGICA
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Tabella 2: Interazione in asincrono per approfondire e generi televisivi.