Introduzione
La Rete unisce le persone, formando relazioni. Questo è certamente uno degli aspetti
positivi di Internet. O forse no? Come si fa a sapere se la Rete offre maggiormente
vantaggi o svantaggi? Chi ha ragione tra coloro che sostengono che può essere un
utile strumento per mantenere legami o tra coloro che affermano che porta solo
isolamento e che serve come strumento per creare violenza? Esiste una relazione tra
il genere e Internet?
Grazie al passaggio da Società dell'Informazione a Società della Conoscenza, buona
parte delle persone utilizza la Rete non solo per trarre informazioni, ma anche per
“costruirla” apportando i propri contributi, di qualsiasi natura essi siano.
Quindi la Rete serve anche per creare relazioni, quelle stesse relazioni che, secondo
alcuni studiosi, si sono indebolite nella realtà. La Rete e le nuove tecnologie
sarebbero poi pericolose per questi studiosi perché, se non usate consapevolmente si
rischia di "farsi usare" da quest'ultime
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.
Tra le diverse relazioni che si possono trovare nel vasto mondo di Internet c'è quella
tra le mamme. Mamme esperte o neo-mamme che aprono blog e forum dispensando i
più disparati consigli per far crescere bene il proprio bambino, per avere un buon
rapporto con il proprio marito, per riuscire a mantenere un corpo sempre perfetto, per
avere sempre una fervida fantasia nel preparare deliziosi pranzetti, i quali prevedano
come far mangiare le verdure ai figli, ma anche come preparare piatti afrodisiaci...
Tutte pietanze che ovviamente devono contenere ingredienti economici, per far
quadrare il bilancio familiare. Non mancano poi i consigli su come integrare il lavoro
fuori casa con il lavoro domestico e su come mantenere buoni rapporti con le
famiglie d'origine. Poi le mete turistiche preferite, i libri adatti da leggere ai più
piccoli... Una brava moglie, madre, figlia, lavoratrice, donna.
Ad esempio nel blog www.unamamma.it (agosto 2013) i primi titoli che si trovano
sono: “Posso dare da bere ad un neonato se fa caldo?”, “Come trascorrere con il
pancione l'estate all'insegna del fresco”, “Il “periodo hot” di una mamma”,
1U.Galimberti, Psiche e techne. L'uomo nell'età della tecnica, Milano, Feltrinelli, 1999, citato in
L.Guerra, (a cura di), Tecnologie dell’educazione e innovazione didattica, Parma, edizioni junior srl,
2010, p.32.
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“Festeggia con noi l'uscita di i Puffi 2”, “Festa della mamma 2013”, “Una mamma
Imperfetta”, “Vaccinazioni di massa contro il morbillo anche in Italia”, “Caro bebè
2013. Come fronteggiare la crisi con i finanziamenti e i “fai da te””, ”La casa delle
bambole, “La congiuntivite nei bambini”, “Lavoretto per la festa del papà”...
Da quanto si legge nei blog che circolano in Rete, quale immagine di donna emerge?
Come le donne utilizzano la Rete? Gli uomini come la utilizzano? La Rete è
maschile o femminile? Chi la usa maggiormente? Una donna che non segue tutti
questi consigli, che donna è? Una mamma che non si aggiorna e non previene
continuamente, è una mamma innaturale?
Simone De Bevaour scrive: "Donna non si nasce, lo si diventa"
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Una precisazione: per scelta verranno analizzati parte di blog e di forum che
circolano in Rete, concentrandosi su quelli scritti da mamme, non perché ritengo che
l'educazione debba essere una questione prettamente femminile, ma per due motivi:
il materiale da analizzare sarebbe troppo, considerata la vastità di Internet, e perché i
blog e i forum di papà o di genitori omosessuali sono in netta minoranza e quindi il
confronto non sarebbe equo.
Bisogna riconoscere inoltre che esistono realtà online serie e ben strutturate, ma si
trovano facilmente, ancora purtroppo, luoghi pieni di stereotipi e categorizzazioni; su
questi ultimi, in questo studio, si focalizzerà maggiormente l'attenzione in modo
costruttivo.
La teoria di base alla quale si fa riferimento è quella dei gender studies, ricordandone
in particolare il concetto di "fare il genere".
"Il primo riferimento esplicito al concetto di “fare genere” si trova nel noto articolo
di Candace West e Don Zimmerman (1987) secondo cui il genere è una routine, una
realizzazione sistematica e ricorrente ed il “fare il genere” un insieme di attività a
livello sociale e micropolitico. Per intendere il genere come fatto sociale è necessario
lasciarne da parte la presunta “naturalità” e spostare l’attenzione sull’arena interattiva
ed istituzionale"
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Le questioni da trattare sono molte: partendo da un quadro della situazione attuale
riguardante l’accesso e l’uso delle nuove tecnologie da parte delle donne, si cercherà
2S.De Bevaour, Il secondo sesso, Milano, il Saggiatore Tascabili, 2012, p.271.
3M.Cozza, “Fare e disfare il genere. Studiare la tecnologia in un’ottica di genere”, II Convegno
nazionale STS Italia: Catturare Proteo. Tecnoscienza e società della conoscenza in Europa, Università
di Genova, 19-21 giugno, 2008, disponibile su http://www.stsitalia.org/papers2008, p.8.
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"di andare oltre, sotto, dietro, ai lati"
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del bel mondo che appare dai molti blog e
forum che circolano tra mamme, sia per metterne in luce gli aspetti positivi e
negativi, ma soprattutto per capirne il senso, l'idea di donna che ci sta alla base, per
capire che la tecnologia non è né maschile, né femminile, né buona, né cattiva, ma
tutto dipende dall'uso che se ne fa. Per farne buon uso, però, occorre conoscere,
avendo inoltre quella sensibilità che permette di comprendere che se qualcuno la
pensa in modo diverso, non è necessariamente nel torto.
Termino infatti il percorso con un capitolo sull’educazione alle nuove tecnologie e
sulla pedagogia e l’educazione di genere.
La pedagogia di genere è la disciplina che si occupa di riflettere sui modelli di
mascolinità e femminilità e sull'educazione di genere attuale; quindi indaga anche sui
modelli del passato, per poter fare confronti; infine vuole essere lungimirante, per
garantire più libertà e uguaglianza alla crescita delle persone.
Concludo questa breve introduzione riportando un passo tratto dal libro "Dalla parte
delle bambine" di Elena Gianini Belotti: "I pregiudizi sono profondamente radicati
nel costume: sfidano il tempo, le rettifiche, le smentite perché presentano un'utilità
sociale. L'insicurezza umana ha bisogno di certezze ed essi ne forniscono"
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.
Dunque si analizzeranno costruttivamente stereotipi e pregiudizi in blog e forum,
cercando di capire quale pedagogia di genere traspare e cosa si potrebbe fare per
migliorare, seguendo il filo conduttore, che si dirama nei seguenti capitoli:
1. Nuove tecnologie e genere
2. Analisi di blog e forum
3. Riflessioni educative sul genere e sulle tecnologie
4M.Contini, A.Genovese, Impegno e conflitto, la Nuova Italia, Firenze, 1997, p.54, citato in
F.Filippini, A.Genovese, F.Zannoni, Fuori dal silenzio. Volti e pensieri dei figli dell’immigrazione,
Clueb, Bologna, 2010, p.309.
5E.Gianini Belotti, Dalla parte delle bambine, Milano, Feltrinelli, 1973, p.13.
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1. Nuove tecnologie e genere
1.1 Premessa
Esistono differenze di genere anche nell'accesso e nell'uso di Internet e nel possesso
di nuove tecnologie e di personal computer; in questo primo capitolo si elencano le
misure di tale fenomeno.
La Rete tuttavia non è “nè maschile nè femminile”
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. Piuttosto, come sostengono le
studiose Monica Baroni e Alessandra Gribaldo, potrebbe creare "corpi", sempre in
base a costrutti sociali. Scrivono le due autrici nel saggio "Corpi, generi e tecnologie:
biopolitiche per nuove soggettività": "Piuttosto occorre rilevare i mutamenti e il
riaffermarsi dell'alterità forse proprio in virtù della sua costruzione chirurgica,
un'alterità sempre più fluida, i cui poli sono sempre meno opposti e sempre più fluidi,
ibridi e si assiste allo sfocarsi delle distinzioni categoriali o dei confini costitutivi..."
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Internet, i social network, i forum e i blog, hanno la capacità di creare relazioni tra
questi corpi.
I forum e i blog hanno infatti maggior successo in base alla popolarità di chi scrive,
che è data da quante relazioni ha in Rete e dal numero di link presenti nel suo testo.
Più vengono fatti collegamenti, maggiore sarà il successo; più si creano relazioni in
un gruppo, più il forum e il blog sarà visitato.
Internet, tuttavia, è un mondo molto vasto, e se da una parte questa caratteristica gli
giova il successo che ha, dall'altra potrebbe risultare pericoloso e potrebbe rafforzare
tutti quegli stereotipi che ci sono nella vita reale.
1.2 I gender studies
I gender studies sono nati in America tra gli anni Settanta e Ottanta e si sono diffusi
in Europa Occidentale a partire circa dagli anni Ottanta. Questa corrente offre
attualmente gli strumenti per lo studio sul genere e pur partendo da un certo filone di
pensiero femminista, si differenzia dalle prime due correnti del Femminismo che
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F.Zanetti, "Donne in viaggio nella Rete. Tessiture al tempo di Internet", Ricerche di Pedagogia e
Didattica, 6, 1, 2011, p.12.
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C.Demaria, P.Violi, (a cura di), Tecnologie di genere. Teoria, usi, e pratiche di donne nella rete,
Bologna, Bononia University Press, 2008, p. 60.
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