Capitolo 1
CAPITOLO 1
LE FORME DI AGGREGAZIONE NEL SETTORE
ALBERGHIERO.
1.1 Fattori, vantaggi e prospettive dell’aggregazione fra imprese nel
settore dell’ospitalità.
La logica operativa e strategica che sta caratterizzando in misura sempre più
intensa la dinamica delle imprese trae fondamento da una significativa
propensione al superamento dell’individualismo imprenditoriale, a favore
dello sviluppo di forme collaborative, aggregative e integrative fra imprese
distinte
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.
Il settore del turismo e dell’ospitalità non è estraneo a questo trend evolutivo
anche se il suo manifestarsi risponde a spinte competitive specifiche e si
qualifica con forme e tipologie aggregative diverse rispetto a quelle
prevalenti in altri contesti. In particolare, le condizioni di offerta, secondo
cui hanno potuto fino ad oggi operare le nostre strutture alberghiere, sono
state quelle tipiche di un settore protetto, non esposto in via diretta alla
competizione internazionale ed esente sul mercato interno da una
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FEDERALBERGHI, Il franchising nel settore alberghiero e della ristorazione, Milano,
1995, pag. 57.
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Le forme di aggregazione nel settore alberghiero
concorrenza effettiva e significativa in grado di soddisfare una domanda più
esigente ed in linea con le attese dei consumatori.
La caratteristica principale di tutte le forme aggregative è che esse
costituiscono una novità per il settore dell’ospitalità italiana che è sempre
andato fiero della propria individualità. La maggioranza degli albergatori
indipendenti italiani ritiene che entrare a far parte di una catena significhi
perdere autonomia decisionale. In Italia, infatti, per quanto riguarda gli
alberghi, il 94% delle strutture non appartiene a catene, contro il 56% di
quelle francesi
2
.
I vantaggi derivanti dall’aggregazione sono spesso tali da controbilanciare
eventuali vincoli. Diviene inoltre sempre più necessario per l’imprenditore
alberghiero prendere atto dei profondi cambiamenti strutturali che hanno
interessato negli ultimi anni il mercato turistico:
- l’andamento è sempre più condizionato da fattori
internazionali;
- la competizione è sempre più globale, allargata a tutto il
mondo;
- si assiste all’incremento delle politiche di concentrazione (grandi gruppi
multinazionali);
- il consumatore sceglie destinazioni e alberghi in base a logiche diverse
rispetto a dieci anni fa
3
.
2
FEDERALBERGHI, Terzo rapporto sul sistema alberghiero in Italia, Roma, 2002, pag.
95.
3
CONFALONIERI, L’associazionismo alberghiero, Torino, 2002, pag. 1.
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Capitolo 1
Di conseguenza, l’imprenditore alberghiero indipendente deve presentarsi
sul mercato in maniera moderna e concorrenziale e ciò, può farlo solo
unendo le proprie forze a quelle di altri albergatori.
Differenti ragioni tecniche, finanziarie e commerciali spiegano e
giustificano il movimento di avvicinamento e di aggregazione delle imprese,
sulla base di un’ampia casistica di forme contrattuali e organizzative.
Sotto il profilo della gestione tecnica, l’esigenza impellente di contenimento
dei costi di produzione e il desiderio di miglioramento continuo delle
prestazioni dal lato della funzionalità e della qualità, spinge le imprese a
ricercare attraverso forme collaborative strumenti adeguati a:
- razionalizzare i metodi di produzione puntando sulla condivisione delle
competenze e complementarietà reciproche;
- ottenere una produttività più elevata con il perseguimento di economie di
scala, contando sul fatto che, all’aumentare della dimensione, si possono
ottenere riduzioni nei costi e migliori condizioni di approvvigionamento
di beni e servizi;
- acquisire degli impianti e delle attrezzature più efficienti e di maggiori
capacità la cui utilizzazione risulta economica solamente a partire da un
certo volume di affari non raggiungibile singolarmente;
- migliorare le attività di ricerca e sviluppo, a livello di prodotto e di
processo, dedicando ad esse maggiori risorse umane e finanziarie.
Sotto il profilo della gestione commerciale, le imprese sono chiamate a
rispondere a due esigenze prioritarie:
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Le forme di aggregazione nel settore alberghiero
- far fronte all’allargamento dei mercati e all’intensificazione
della concorrenza;
- offrire alla clientela un servizio più completo e più
qualificato.
Ne consegue che esse sono tenute a conoscere più in dettaglio i caratteri dei
mercati tradizionali e approfondire l’analisi di quelli nuovi, consolidando la
propria posizione competitiva.
D’altro lato le imprese devono sempre aggiornare la gamma dei prodotti e
dei servizi offerti, in funzione della continua evoluzione della domanda.
Ai fini del raggiungimento di questi obiettivi assume un’importanza sempre
maggiore la capacità di acquisire e gestire informazioni relative ai mercati e
alla clientela. Questo implica crescenti investimenti di mezzi
tendenzialmente fuori della portata della singola impresa.
Dal punto di vista della gestione finanziaria, le imprese sono frequentemente
spinte a stabilire forme aggregative per aumentare la disponibilità dei mezzi
ed acquisire la potenza sul piano economico necessaria per ottenere una
maggiore capacità di negoziazione delle condizioni di acquisto.
Attraverso il raggiungimento di tutti questi obiettivi, le aziende aggregate
riescono ad ottenere una serie di vantaggi in termini di incremento dei ricavi
e di diminuzione dei costi che possono derivare da effetti di economie di
scala (nell’acquisizione del servizio, della comunicazione, ecc.), effetti di
economie di scopo, effetti di economie di esperienza
4
.
4
DE SIMONE NISQUESA, Economia e direzione delle imprese ricettive e ristorative,
Milano, 2002, pag. 72.
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Capitolo 1
1.2 Le forme di aggregazione.
Per catene alberghiere si possono intendere aggregati molto differenti, ad
esempio sono tutte catene alberghiere in senso lato: Jolly Hotels, Accor,
Best Western, Holiday Inns. L’accento sulla loro differenza non deve essere
posto tanto sulla dimensione totale (numero di camere, numero degli
alberghi, fatturato ecc.), ma sul grado di integrazione fra le singole unità
operative, ovverosia gli alberghi. Infatti, Jolly Hotels e Accor sono catene
cosiddette proprietarie o catene integrate, mentre Best Western è una catena
di “marchio” ed Holiday Inns presuppone un contratto di franchising.
Pertanto, con catena alberghiera si intende sia un insieme di alberghi
afferenti la medesima impresa e quindi con capitale di rischio comune, sia
alberghi indipendenti ma fra loro collegati da ben definiti vincoli
contrattuali. Possiamo distinguere catene alberghiere di tipo equity e catene
di tipo contrattuale (o non equity)
5
.
Le catene di tipo equity presuppongono l’esistenza di cosiddetti “vincoli
proprietari” come il possesso di partecipazioni in altre società alberghiere, e
in questo caso si avrebbe un gruppo, oppure la detenzione “diretta” e qui ci
troveremo di fronte ad un’impresa multidivisionale le cui divisioni sono,
sostanzialmente, i singoli alberghi. Mentre la catena “multidivisionale” è
costituita da un’unica società che detiene i singoli alberghi, il gruppo è
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CONFALONIERI, Le catene volontarie nel settore alberghiero, Torino, 2001, pag. 4.
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Le forme di aggregazione nel settore alberghiero
caratterizzato da tante società giuridicamente autonome le quali posseggono,
ciascuna, un ben determinato albergo o un certo numero di alberghi
6
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Nel settore alberghiero è poi possibile incontrare realtà denominate
“monacatene” o “pluricatene”; la differenza consiste nell’operare una
differenziazione o meno in merito alle caratteristiche qualitative del servizio
offerto nei singoli alberghi.
La “monocatena” punta su un insieme di alberghi aventi analoghe
caratteristiche; il gruppo “pluricatena” si presenta invece con differenti
tipologie di offerta ricettiva. In pratica quest’ultima realtà tende a
suddividere i propri alberghi in sub-catene aventi caratteristiche analoghe al
fine di ampliare la propria quota di mercato (fenomeno della
segmentazione) inserendosi in più “settori” sia a livello di crescita
orizzontale, sia puntando su forme di integrazione verticale. Ne è un
esempio il gruppo francese Accor che, a livello orizzontale, ha costituito
svariate catene caratterizzate da differenti livelli qualitativi e rivolte a clienti
ben individuati, mentre lo sviluppo verticale tende a coprire settori a monte
e a valle della tradizionale “area d’affari” costituita dall’attività alberghiera
quali ristorazione collettiva, crociere, agenzie di viaggio, tour operator, ecc
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Nelle aggregazioni non equity assistiamo a nette differenziazioni, rispetto
agli accordi equity, in merito a tre elementi:
- il legame patrimoniale;
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RISPOLI-TAMMA, Risposte strategiche alla complessità: le forme di offerta dei prodotti
alberghieri, Torino, 1995, pag. 13.
7
RISPOLI-TAMMA, Le imprese alberghiere nell’industria dei viaggi e del turismo,
Padova, 2002, pag. 253.
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