3 
 
Introduzione 
 
 
L’organizzazione del cantiere oltre ad avere il compito di programmare le fasi di 
lavorazione in termini di tempo, risorse e costi, deve soprattutto garantire la 
massima sicurezza per tutti i soggetti presenti in cantiere attraverso idonee 
prescrizioni e dispositivi di sicurezza. Ma tale organizzazione è anche strettamente 
legata al tipo di opera che si vuole realizzare nonché ai procedimenti costruttivi 
che si è deciso di utilizzare. 
Una buona organizzazione del cantiere, quindi, deriva da una buona conoscenza 
del progetto che si va a realizzare. 
Il seguente lavoro di tesi tratta la vicenda edilizia del nuovo polo natatorio di 
Frosinone e in particolare gli accorgimenti costruttivi e le operazioni di montaggio 
della copertura, realizzata il legno lamellare. La struttura è costituita da elementi 
in cemento armato gettati in opera quali travi e pilastri e da una copertura che oltre 
il legno lamellare prevede l’impiego di pannelli prefabbricati tipo “predalle”. 
Questo nuovo centro sportivo è rientrato nel piano delle opere voluto per lo 
svolgimento dei mondiali di nuoto del 2009 che si sono svolti a Roma ed è stato 
inaugurato un mese prima dell’inizio di questa importante competizione. 
Prima di procedere nello studio del progetto è stato necessario fare un 
inquadramento sulla situazione creata dall’attivazione dello strumento giuridico 
ed amministrativo di “grande evento” che ha coinvolto tutte le opere, pubbliche e 
private, rientranti nel piano varato per i mondiali di nuoto. Nonostante le
4 
 
straordinarie corsie preferenziali derivanti dalla dichiarazione di “grande evento” 
alcune strutture non sono state ultimate, altre mai iniziate, ma tutte hanno 
presentato un aumento dei costi di realizzazione rispetto a quanto previsto. 
Conclusa questa prima parte, in cui si è cercato di contestualizzare l’opera sotto 
esame, ci si è addentrati in una parte più squisitamente tecnica nella quale 
l’attenzione è ricaduta sul progetto; dall’analisi delle varie parti che lo 
costituiscono, alla descrizione delle variazioni che si sono rese necessarie e che lo 
hanno rimodulato rispetto al definitivo. Durante questa fase sono stati sottolineati 
tutti gli inconvenienti che si sono verificati durante la prima fase dei lavori a causa 
della rimodulazione del progetto definitivo e la loro relativa soluzione.  
Proseguendo, si è cercato di analizzare il materiale legno lamellare. L’analisi parte 
dalle origini del materiale e comprende i campi riguardanti la produzione e quindi 
tutte le fasi che si susseguono, dalla scelta del tipo di legname fino al suo 
assemblaggio, le caratteristiche e le proprietà. 
Un altro aspetto fondamentale durante la fase di studio è stato quello legato agli 
aspetti tecnologici del legno lamellare. In particolare sono state prese sotto esame 
le diverse connessioni degli elementi costituenti la struttura in legno lamellare e i 
vari schemi statici usati in tali costruzioni. 
Terminata la fase progettuale si è analizzata l’organizzazione del cantiere per la 
realizzazione della copertura in lamellare. Sono state elencate tutte le fasi di 
lavoro e i mezzi necessari al montaggio degli elementi. 
Il seguente lavoro di tesi è supportato da tavole opportunamente allegate per 
favorire la comprensione di quanto descritto.
5 
 
CAPITOLO 1 - CONTESTUALIZZAZIONE 
DELL’OPERA 
 
 
 
1.1. MONDIALI DI NUOTO ROMA 2009: DICHIARAZIONE 
DI “GRANDE EVENTO” 
 
 
Il polo natatorio di Frosinone, sito in località Casaleno, è rientrato nell’ambito 
delle strutture necessarie per lo svolgimento delle manifestazioni dei mondiali di 
nuoto Roma 2009. 
La città di Roma, infatti, dal 18 luglio al 2 agosto 2009, ha ospitato la tredicesima 
edizione dei mondiali di nuoto, pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato, e nuoto in 
acque libere. 
La candidatura di Roma ad ospitare questo importante evento sportivo è nata sia 
dalla volontà di riportare dopo quindici anni l’elite del movimento natatorio nella 
capitale
1
 e sia dalla volontà di favorire la realizzazione di una rete di impianti 
pubblici e privati a disposizione  delle squadre nazionali, dei cittadini e delle 
diverse società sportive, una volta calato il sipario sul mondiale. 
Per attuare l’ambizioso progetto di organizzare il campionato mondiale a Roma 
nel 2009 la Federazione Italiana Nuoto, in sinergia con il Comune di Roma e con 
il supporto del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, della Provincia di Roma e 
                                                           
1
 La città di Roma aveva già ospitato i mondiali di nuoto nel 1994.
6 
 
della Regione Lazio, ha ottenuto sin dall’inizio il pieno sostegno del Governo che 
ha insignito la rassegna iridata del titolo di “grande evento”
2
; la dichiarazione  di 
“grande evento” è stata estesa in seguito anche a progetti previsti in alcuni comuni 
della Regione Lazio, tra cui quello di Frosinone
3
. 
L’attivazione dello strumento giuridico ed amministrativo di rilevanza eccezionale 
inerente il piano di  attuazione delle opere è stato stabilito dai decreti e dalle 
ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri, dalle ordinanze del 
Dipartimento della Protezione Civile e dalle direttive del Commissario delegato 
allo svolgimento dei mondiali di nuoto Roma 2009 Angelo Balducci
4
, nominato 
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Governo ha decretato la 
costituzione della commissione generale di indirizzo composta dai rappresentanti 
dei vari enti locali, dal Commissario delegato e dal Presidente della Federazione 
Italiana Nuoto, la quale ha varato il piano delle opere da eseguirsi
5
. 
 
 
 
 
                                                           
2
 D.P.C.M. del 14 ottobre 2005 “Dichiarazione di  ‘grande evento’ nel territorio della provincia di    
Roma in occasione dei mondiali di nuoto Roma 2009”.   
3
 D.P.C.M. del 15 giugno 2007 “Estensione al territorio della regione Lazio della dichiarazione di 
‘grande evento’  in occasione dei mondiali di nuoto Roma 2009”. 
4
 Ing. Angelo Balducci nominato commissario delegato allo svolgimento dei mondiali di nuoto 
Roma 2009. Art. 1 comma 1 O.P.C.M. n. 3489 del 29 dicembre 2005 “Disposizioni urgenti per lo 
svolgimento nel territorio della provincia di Roma dei mondiali di nuoto Roma 2009”. All’ing. 
Angelo Balducci è succeduto l’ing. Claudio Rinaldi il 13 giugno 2008. 
5
 Art. 3 comma 1 O.P.C.M. n. 3489 del 29 dicembre 2005 “Disposizioni urgenti per lo 
svolgimento nel territorio della provincia di Roma dei mondiali di nuoto Roma 2009”.
7 
 
1.2. IL PIANO DELLE OPERE 
 
 
Spinto dall’imponente programmazione voluta dal Comune di Roma e dalla 
Federazione Italiana Nuoto, per incrementare le strutture natatorie sul territorio, il 
Commissario delegato ha presentato il piano delle opere varato dalla commissione 
generale di indirizzo che comprendeva: 
1. La città dello sport, il museo dello sport, le foresterie e le opere urbanistiche di 
viabilità e servizi presso l’Università di Tor Vergata.  
2. Tre impianti natatori con foresterie per atleti e studenti su aree di proprietà e 
individuate dal Comune di Roma. Il primo nella zona di Pietralata presso 
l’Università “La Sapienza”, il secondo nella zona Valco San Paolo presso 
l’Università “Roma Tre”, il terzo ad Ostia.  
3. Le opere di manutenzione straordinaria delle piscine del Foro Italico, gli 
adeguamenti e le varie istallazioni.  
4. Le opere di urbanizzazione e viabilità relative alla realizzazione 
dell’impiantistica pubblica correlate al campionato del mondo.  
5. La realizzazione e il completamento di cinque impianti natatori nei comuni di 
Tivoli (RM), Anguillara Sabazia (RM), Monterotondo (RM), Anzio (RM) e 
Frosinone
6
. 
Lo straordinario piano delle opere varato per lasciare sul territorio strutture 
polivalenti e ramificate - al servizio delle necessità organizzative del mondiale 
                                                           
6
 L.R. 28 dicembre 2006 n. 27 – Attuazione commi 1 e 2 dell’art. 56 “Interventi per i campionati 
mondiali di nuoto”.
8 
 
(periodo di ambientamento e/o allenamenti delle squadre straniere nazionali, 
quartieri generali delle delegazioni partecipanti al mondiale per circa 4000 
persone) e dei cittadini poi -  prevedeva anche l’adeguamento, il potenziamento e 
la realizzazione di impianti natatori da parte delle società sportive e dei soggetti 
“privati”, così come previsto dai criteri emanati dal Commissario delegato e dal 
Consiglio Comunale
7
. La necessità di disporre di un numero adeguato di impianti 
per lo svolgimento del mondiale era stato confermato anche dal Comitato 
Organizzatore
8
. L’adeguamento, il potenziamento e la realizzazione di impianti 
natatori privati da parte delle società sportive risultava a carico esclusivo dei 
soggetti proponenti. L’iter amministrativo dei progetti presentati inerenti gli 
impianti di natura privata risultava di esclusiva competenza del Commissario 
delegato e del Comune. 
Nell’ambito di questi interventi erano anche ammessi la realizzazione, il 
potenziamento e l’ampliamento di strutture di supporto e servizio alle attività 
agonistiche, quali: strutture adibite a ristorazione; strutture destinate ad attività 
commerciali complementari; strutture in uso a foresteria e servizi vari. Il 
Commissario delegato, d’intesa con l’assessore all’urbanistica al Comune di 
Roma, poteva autorizzare l’esecuzione degli interventi occorrenti per l’adeguata 
implementazione delle strutture sportive anche in deroga alle allora vigenti 
previsioni urbanistiche; i progetti presentati dovevano altresì rispondere ai 
                                                           
7
 Delibera del Consiglio Comunale di Roma n. 85 del 21 maggio 2007. 
8
 L'atto costitutivo del Comitato Organizzatore della tredicesima edizione dei FINA World 
Championships è stato firmato il 20 febbraio 2006 al Campidoglio, alla presenza dell’allora 
sindaco di Roma Walter Veltroni e del presidente della F.I.N. Paolo Barelli, con l’elezione alla 
carica di presidente del comitato organizzatore il Dr. Giovanni Malagò.