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film protettivo di Al2O3 creando cos  una barriera come ulteriore difesa alla 
corrosione. Infatti tra tutte le fasi presenti, quella TiAl3, come si pu  notare dal 
diagramma di figura 1, Ł la piø ricca di alluminio nell’intero sistema TiAl e durante 
il processo di ossidazione, essa favorisce la produzione dello strato continuo di 
Al2O3 che garantirebbe la resistenza all ossidazione a tutto il materiale 
intermetallico. Nella seguente tabella si sono riassunte le propriet  necessarie di una 
lega per essere idonea all impiego ad elevate temperature. Sono state inserite le 
propriet  di resistenza meccanica (cioŁ gli alti valori di carico di rottura R, di 
snervamento Rs, del limite di fatica Lf, della resilienza K per sopportare i carichi 
statici, variabili e gli urti). Sono state inserite le propriet  di lavorabilit , quali la 
saldabilit , la formabilit  per fusione e sinterizz azione, la lavorabilit  per 
asportazione di truciolo; cioŁ quelle propriet  che rendono il materiale idoneo ad 
essere modificato secondo le specifiche tecniche di un progetto. Queste propriet  
meccaniche elencate possono essere polivalenti, cioŁ per esempio una paletta di una 
turbina si pu  ottenere sia mediante una lavorazion e per asportazione di truciolo, sia 
attraverso uno stampaggio o anche con una saldatura di parti differenti.   
 
 
Tabella 1: propriet  ottimali e necessarie richiest e ad un materiale per elevate temperature. 
 
 10 
1.2 Generalit  
 
Con il termine composto intermetallico viene indicato un insieme particolare di 
composti chimici che non rispettano le classiche regole della valenza e nemmeno 
la legge delle proporzioni multiple di Dalton (la pressione totale esercitata da una 
miscela ideale di gas ideali Ł uguale alla somma delle pressioni parziali che 
sarebbero esercitate dai gas se fossero presenti da soli in un eguale volume), 
pertanto questi possono essere definiti anche composti elettronici o composti non 
daltonici. Tali composti vengono ottenuti per solidificazione di fusioni metalliche. 
Ad esempio, solidificando una soluzione in fase liquida di rame e stagno, Ł possibile 
ottenere i seguenti composti intermetallici: Cu5Sn, Cu31Sn8 e Cu3Sn; quindi risulta 
evidente che rame e stagno non si legano seguendo semplici rapporti di 
combinazione multipli e nemmeno seguendo le regole della valenza chimica. 
 
 
 
 
 
 
1.3 Le leghe intermetalliche TiAl 
 
I principi geometrici dell impacchettamento di sfere rigide non si applicano solo ai 
metalli puri, ma anche quando vengono combinati atomi simili, specialmente 
nell ambito della grande famiglia dei composti intermetallici. Metalli diversi 
possono spesso essere mescolati tra loro allo stato fuso; essi formano cioŁ soluzioni 
omogenee. Si ottiene una soluzione solida per raffreddamento rapido del liquido; 
nella lega disordinata cos  ottenuta gli atomi sono distribuiti in modo casuale. Un 
raffreddamento lento pu  portare talvolta a soluzio ni solide, ma Ł piø comune che si 
verifichi una segregazione, in uno dei seguenti modi: 
 11 
 
• i metalli cristallizzano separatamente (completa segregazione); 
• cristallizzano due tipi di soluzioni solide (miscibilit  limitata); 
• cristallizza una lega di composizione definita (si forma un composto 
intermetallico). 
 
La composizione del liquido cambia durante il processo di cristallizzazione e 
possono cristallizzare altri composti intermetallici di diversa composizione. Il 
diagramma di fase mostra quali sono le possibilit .  La tendenza a dare soluzioni 
solide dipende essenzialmente da due fattori, cioŁ la relazione chimica tra i due 
metalli e i raggi relativi tra i loro atomi. Due metalli chimicamente simili con atomi 
di dimensioni vicine formano leghe disordinate e formano soluzioni solide se i raggi 
non differiscono di piø del 15% circa. Se i metalli sono meno simili ci pu  essere 
una miscibilit  limitata, come nel caso di Zn in Cu  che formano anche composti 
intermetallici. Se gli atomi sono diversi in dimensioni o natura chimica sono molto 
piø probabili strutture con distribuzioni atomiche ordinate. PoichØ la transizione da 
disordine ad ordine comporta una diminuzione entropica: ∆G = ∆H - T∆S <0 deriva 
che il ∆H deve essere negativo, cioŁ che la struttura ordinata Ł favorita 
energeticamente. Se gli atomi hanno dimensioni diverse, anche quando Ł possibile 
una miscibilit  completa allo stato solido, le stru tture ordinate (composti 
intermetallici) sono favorite ad opportune composizioni. Il grado di ordine dipende 
dalla temperatura: aumentando la temperatura, l ordine diminuisce in modo 
continuo. Quindi non vi Ł una transizione di fase con una ben definita temperatura di 
transizione. Nel caso dei composti ionici, gli atomi in un composto intermetallico 
binario mostrano la tendenza meno pronunciata ad essere circondati da atomi 
dell altro tipo. Ci , tuttavia, non si pu  realizza re simultaneamente per entrambi i 
tipi di atomi se formano un impacchettamento compatto. Per composizioni MXn con 
n < 3 non si pu  realizzare sia per M che per X: in  tutti i casi ogni atomo deve avere 
come vicini anche atomi dello stesso tipo. Solo con un maggiore contenuto di X, a 
cominciare con MX3 (n > 3), sono possibili arrangiamenti in cui ogni atomo M Ł 
 12 
circondato solo da atomi X; gli atomi X, per , cont inuano ad avere altri atomi X 
come vicini. E  comune che la stechiometria dei composti si realizzi in ciascuno 
degli strati esagonali compatti della struttura. Ci  facilita una classificazione 
razionale dei dati, che sono assai numerosi: Ł necessario solo fare un grafico della 
disposizione degli atomi in uno strato e poi specificare quale sia la sequenza degli 
strati. Le strutture piø importanti sono: 
  
• strutture MX3 con disposizione esagonale degli atomi M in uno strato; 
• strutture MX3 con disposizione rettangolare degli atomi M in uno strato; 
• strutture MX con filari alternati dei due atomi. 
  
Si formano leghe disordinate quando si mescolano due metalli bcc non troppo 
diversi per raggio atomico (K e Rb). E  per  favori ta la tendenza a dare leghe 
ordinate (salvo diventare disordinate ad alte temperature). Anche se i metalli non 
cristallizzano bcc quando sono mescolati con stechiometria appropriata possono 
assumere tale arrangiamento. Piø di 130 sono i composti intermetallici 
rappresentativi di questo tipo, tra cui MgAg, CaHg, AlFe, e CuZn. 
 
 
 
 
 
 
1.4 Il diagramma di stato TiAl 
 
Si pu  osservare inserito qui di seguito il diagram ma di stato TiAl riportato nella 
figura 1. Si possono notare in ascissa le due differenti scali: una indica la 
percentuale in atomico dell alluminio, l altra inve ce, indica di questo percentuale in 
peso. In ordinata Ł riportata la temperatura in gradi Celsius.  
 13 
 
Figura 1: diagramma di stato titanio-alluminio. 
 
Le sette fasi solide del sistema di equilibrio TiAl sono rispettivamente: 
 
• soluzione solida di fase β che rappresenta una struttura cubico corpo centrato 
(c.c.c.) e fase α che possiede invece una struttura reticola esagonale compatta (e.c.), 
l alluminio stabilizza tale fase rispetto a quella β con una massima solubilit  del 
45% e del 48%; 
• Ti3Al con una struttura esagonale ordinata, basata sulla fase α detta anche fase α2; 
• TiAl o fase γ detta fase gamma che deriva dalla reazione peritettica L+βTi↔TiAl, 
dove L indica la fase di liquidus; 
• TiAl2 e la fase δ detta fase delta che sono caratterizzate da una struttura ordinaria 
cubico facce centrate (c.f.c.); 
• TiAl3 una fase stechiometrica anch essa con una struttura cubica facce centrate 
detta fase η o fase eta; 
 14 
• soluzione solida di Al in cui la solubilit  massima  del titanio Ł molto ridotta e 
giunge al massimo allo 0,7%. 
 
L esistenza di queste fasi Ł stata accertata sebbene le aree di stabilit  delle varie fasi 
non siano determinate con certezza. Il diagramma Ł caratterizzato da tre reazioni 
peritettiche di cui due, L+βTi↔TiAl e L+TiAl3↔Al sono con certezza descritte. 
Inoltre sono presenti due eutettoidi a 1125  C e a 1265  C, sono presenti due 
peritettoidi e quattro peritettici. 
 
 
 
 
 
1.5 Le fasi di Hume-Rothery 
 
Sono una classe di leghe con le strutture dei diversi tipi di ottone (leghe Cu-Zn). 
Sono dei classici esempi dell influenza sulla struttura della concentrazione degli 
elettroni di valenza (VEC) nei metalli. La VEC (Valence Electron Concentration) Ł 
definita come VEC=(numero di elettroni di valenza/numero di atomi). 
L interpretazione teorica della relazione VEC/struttura Ł stata fornita da H. Jones. 
Se partiamo dal rame e aggiungiamo sempre maggiori quantit  di zinco, la VEC 
cresce. Gli elettroni aggiunti devono occupare livelli energetici superiori, cioŁ 
l energia del livello di Fermi viene aumentata e arriva piø vicino ai limiti della 
prima zona di Brillouin. Ci  si verifica circa per un valore di VEC=1,36. Valori 
superiori di VEC richiedono la popolazione di stati antileganti; in queste condizioni 
il reticolo bcc diviene piø favorito poichŁ permette valori maggiori della VEC nella 
prima zona di Brillouin, fino a circa VEC=1,48. 
 
  
 15 
1.6 Le fasi di Laves  
 
Il termine  fasi di Laves  Ł usato per certe leghe di composizione MM 2, con gli 
atomi M piø grandi degli atomi M . L esempio protot ipico Ł MgCu2. Pu  essere 
considerata una superstruttura del tipo CsCl. Oltre a questa fase di Laves cubica, 
esiste una variante con gli atomi Mg disposti come nel diamante esagonale 
(lonsdaleite) nel tipo MgZn2, e altri politipi sono noti. Le fasi di Laves vengono 
considerate convenzionalmente in modo distinto; sono noti circa 170 composti 
intermetallici con la struttura di MgCu2 e la maggior parte non segue la regola di 
valenza di Zintl. Le densit  delle fasi di Laves so no notevoli: sono maggiori delle 
densit  dei componenti (in alcuni casi fino al 50%) . Per esempio, la densit  di 
MgCu2 Ł 5,75 g/cm3, cioŁ il 7% maggiore della densit , pari a 5,37 g/cm3, per una 
mole di Mg piø 2 moli di Cu. Quindi, gli atomi hanno un impacchettamento piø 
denso in MgCu2 che negli elementi puri. Secondo il modello a sfere rigide, MgCu2 
non si dovrebbe formare del tutto, avendo uno space filling del 71%, inferiore di 
quello sia del magnesio che del rame, che cristallizzano entrambi in 
impacchettamenti compatti di sfere (74% di efficienza). La compressione atomica Ł 
ovviamente a carico principale degli atomi di Mg. L aumento di densit  Ł 
espressione di un guadagno in energia reticolare dovuta a forze di legame piø 
intense tra atomi diversi. Queste forze di legame hanno contributi polari poichØ le 
fasi di Laves mostrano una maggiore compressione quanto maggiore Ł la differenza 
di elettronegativit  tra gli atomi. La polarit  Ł u n argomento a favore del considerare 
le fasi di Laves simili alle fasi di Zintl. Tra i nuovi materiali impiegati per 
componenti di turbine a gas, gli intermetallici hanno rivelato di possedere 
caratteristiche interessanti sia dal punto di vista delle propriet  meccaniche ad 
elevata temperatura, sia del loro peso specifico sensibilmente inferiore a quello delle 
superleghe di nichel normalmente impiegate per componenti di turbine a gas per 
aerotrasporto o produzione di energia. In particolare le leghe intermetalliche TiAl 
hanno mostrato un ottimo comportamento meccanico nell’intervallo di temperatura 
600-800 C rispetto ad altre superleghe di nichel (a d esempio IN738LC) che sono di 
 16 
impiego corrente. L’attivit  di ricerca in tale settore Ł focalizzata nello studio delle 
propriet  di creep, fatica e propagazione di cricca  ad elevata temperatura (fino a 
800 C) ed allo studio dei meccanismi di danneggiame nto (innesco e propagazione 
di cricche in fatica ed in creep, evoluzione microstrutturale ecc.). La possibilit  di 
eseguire prove in vuoto od in atmosfera controllata consente di esplorare il 
comportamento del materiale all ossidazione. Un settore non trascurabile della 
ricerca riguarda la determinazione dei parametri di creep e fatica che possono essere 
utilizzati dai progettisti per il dimensionamento dei componenti, nonchØ 
l’applicazione di vari modelli di previsione di vita dei materiali in condizioni simili a 
quelle di esercizio. Sono conosciuti tre composti intermetallici titanio-alluminio: 
Ti3Al, TiAl e TiAl3. In particolare, le fasi α2-Ti3Al (esagonale) e γ-TiAl 
(tetragonale) esibiscono bassa densit  e buona resi stenza alle alte temperature e sono 
scelte perci  per lo sviluppo di materiali da costr uzione. I principali scopi sono 
accrescere la duttilit  a temperatura ambiente di q ueste fasi fragili e migliorare la 
resistenza alla corrosione nell intervallo di temperatura di 500-900  C. Le leghe del 
tipo α2-Ti3Al sono state sviluppate negli U.S.A. e utilizzate commercialmente negli 
anni  90. Queste hanno rimpiazzato nella maggior parte dei casi le convenzionali 
leghe di titanio, permettendo applicazioni sopra i 500  C. La duttilit  Ł accresciuta 
con l’aggiunta di 8‚18% in peso di Nb. Gli altri possibili elementi in lega sono Mo, 
V, Ta, e Ni. In aggiunta a Ti3Al, possono anche essere presenti le fasi β-NiAl 
(cubica) e Ti2AlNb. La lega α2-Ti3Al Ł prodotta fondendo in vuoto in forni ad arco. 
Possono essere adoperate sopra agli 850  C e con la  loro densit  di 3,9 g/cm 3 
possono potenzialmente rimpiazzare le superleghe di nichel negli aerei e nelle 
turbine. Un’altra potenziale applicazione Ł come materiale per valvole di 
combustione nei motori. Le leghe γ-TiAl leghe consistono di due fasi: γ-TiAl 
(tetragonale a facce centrate) e una piccola quantit  di α2-Ti3Al (struttura 
esagonale). Il contenuto di alluminio Ł del 45-48%; Cr H, Mn e V sono aggiunti per 
aumentare la duttilit  a temperatura ambiente,mentr e Nb, Ta, Mo e W migliorano la 
resistenza a creep alle alte temperature e la resistenza alla corrosione. Si, B e C 
possono essere utilizzati come raffinatori di grano. Il contenuto totale di elementi in 
 17 
lega Ł usualmente nel range del 2,7%. I materiali bifasici γ-TiAl possono essere 
prodotti con la metallurgia delle polveri o con fusione in forni ad arco in vuoto. 
Nella tabella compaiono le propriet  delle leghe Ti Al comparate con quelle delle 
convenzionali leghe di titanio e delle superleghe di nichel. 
 
 
Tabella 2: propriet  meccaniche delle leghe interme talliche TiAl e TiAl3 confrontate con quelle del titanio puro e di 
una superlega di Nichel. 
 
Le leghe del Ti basate sulle fasi TiAl e Ti3Al possono essere in generale classificate 
come leghe monofasiche (γ) o bifasiche (α2+γ)  in relazione alle composizioni: 
• leghe monofasiche: Ti-(50÷58)Al-(1÷2)X1; dove X1=W,Nb,Ta; 
• leghe bifasiche: Ti(44÷49)Al-(1÷3)X1-(1÷4)X2-(0.1÷1)X3; dove X1=V,Mn,Cr; 
 X2=Nb, W, Ta, Mo; X3=Si, B, NP, Sc, Tc, Ni, Fe. 
 
L attivit  di ricerca si sta di recente concentrand o sulle leghe bifasiche, in cui sono 
presenti sia TiAl sia Ti3Al, avendo queste mostrato migliori propriet  mecca niche 
rispetto alle leghe basate sulla sola fase γ. Originariamente le leghe γ-TiAl 
 18 
presentavano applicabilit  ristretta a causa dei ba ssi valori a temperatura ambiente di 
resistenza a frattura e duttilit . Studi recenti ha nno mostrato come si possano 
raggiungere significativi miglioramenti di tali propriet  attraverso modificazioni 
chimiche, principalmente tramite l aggiunta di elementi β-stabilizzanti, la selezione 
di appropriati metodi di processo e trattamenti termici. Tutto questo porta a pensare 
che questi materiali possano diventare, con tecnologie di processi per la 
fabbricazione ancora non chiari, la risposta alla domanda di maggiori prestazioni 
dell industria aeronautica. L alluminio ricopre un importante ruolo anche nelle 
leghe in titanio per uso aeronautico ed aerospaziale. Infatti, l alluminio Ł il piø 
importante elemento in lega per il titanio, Ł molto solubile in esso e tende a ridurre il 
peso specifico delle sue leghe. Nella formazione delle leghe in titanio ci  che risulta 
importante Ł che la quantit  di alluminio equivalente non superi il 9%. Nelle leghe 
in titanio commerciali non si supera solitamente il 6%; ci  garantisce la formazione 
della fase intermetallica Ti3Al. In tabella sono mostrate le piø comuni leghe in 
titanio usate in campo aeronautico. La cifra antistante al simbolo dell alluminio Ł la 
percentuale di alluminio contenuta nella lega in titanio. 
 
 
Tabella 3: leghe in titanio commerciali. 
 
 19 
1.7 I materiali intermetallici 
 
L interesse per i materiali intermetallici Ł cresciuto negli ultimi anni, nonostante la 
fragilit  intrinseca di questo tipo di materiali, s oprattutto per l elevato risparmio di 
peso ottenibile. I materiali intermetallici piø attraenti sono le leghe TiAl, utilizzabili 
in sostituzione delle superleghe base Nickel per i componenti piø freddi delle 
turbine, fino a temperature di circa 650 C. Il moto re GenX Ł il primo motore civile 
che utilizza intermetallici TiAl come rivestimento per le pale del rotore dell ultimo 
stadio turbina di bassa pressione. Altri materiali intermetallici potenzialmente 
interessanti sono gli intermetalli a base Nickel Alluminio, che pur presentando 
vantaggi limitati per la riduzione di peso rispetto agli intermetallici TiAl, sono 
potenzialmente adatti per impieghi ad elevate temperature (oltre i 1100 C).  Le 
attivit  di ricerca nel settore aeronautico sulle l eghe intermetalliche TiAl sono 
mirate alla valutazione dei metodi di fabbricazione piø adatti alla realizzazione dei 
componenti di interesse specifico (turbina di bassa pressione), alla messa a punto dei 
trattamenti termici per l ottenimento della microstruttura ottimale, alla valutazione 
delle propriet  meccaniche, anche in relazione alle  possibili difettosit , alle tecniche 
di giunzione. 
 
 
 
 
 
 
1.8 Applicazioni e sviluppi  
 
Le leghe di titanio, grazie alle loro propriet  di resistenza meccanica, tenacit  alla 
frattura e resistenza in ambienti corrosivi, sono quelle richieste per applicazioni 
aerospaziali. Tuttavia gli alti costi di produzione, insieme all instabilit  del mercato 
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e alla difficolt  di approvvigionamento dei materia li, rendono il loro impiego solo 
verso determinati casi. Nel settore degli aeromobili, il titanio viene usato 
specialmente nei motori a getto, pareti taglia fiamma e quelle parti che esercitano 
per brevi periodi ad elevate temperature (T>500  C) . Le strutture di titanio, invece, 
sono necessarie per gli aeromobili avanzati in cui la temperatura Ł troppo alta per 
consentire anche l impiego dell alluminio. Nel sett ore aeronautico l uso della lega di 
titanio comprende componenti di turbogetti, come le palette dello statore e quelle 
del rotore, i dischi del compressore e le strutture del motore. Sopra i 350  C Ł il 
criterio di resistenza al creep che incide sulla scelta della lega. Per quanto concerne i 
componenti strutturali, la difficolt  e l alto cost o di approvvigionamento e di 
lavorazione restringono l impiego del titanio rispetto alle leghe di alluminio 
sostituite solo in caso di elevate temperature. Le leghe piø utilizzate sono quelle 
delle fasi alfa-beta in lastre, pezzi estrusi e forgiati. Nel settore civile il titanio ha 
avuto ultimamente un grosso sviluppo legato all aeroplano Concorde, invece nel 
settore militare si ricorda il bombardiere strategico B1.