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1-L’epidemia, il lockdown ed il riconoscimento alle 
Erboristerie quali attività fondamentali  
 
Fig.1 Prospettiva artistica sul Lockdown, opera della raccolta de “Hyderabad Art Society”, India 
Da oltre due anni la realtà Covid-19 è un’emergenza globale che abbiamo imparato 
a riconoscere come grave sindrome respiratoria, causata dal Coronavirus-2 (SARS-
CoV-2). L’allerta non è ancora terminata e, periodicamente, vengono classificate 
nuove varianti che mettono in discussione gli sforzi perseguiti durante le campagne 
vaccinali. 
In tutto il mondo i casi nuovi di contagio e di ospedalizzazione sono all’ordine del 
giorno. È, dunque nelle priorità internazionali, trovare strategie idonee alla cura ed 
alla profilassi di questa infezione che, negli stati clinici più drammatici, si riscontra
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come sindrome acuta da distress respiratorio (ARDS), un’infiammazione estesa del 
parenchima polmonare. Questa infiammazione degenerativa dei tessuti polmonari 
è causata dalle citochine proinfiammatorie quali il fattore di necrosi tumorale (TNF) 
che rende disfunzionale il parenchima costituito dai lobuli polmonari e le 
interleuchine 1 e 6 (IL1, IL6), questa incidenza patologica comporta nel peggiore dei 
casi il decesso del malato e spesso strascichi sulla salute e le performance 
quotidiane dei contagiati.(1) 
Conseguentemente al danno sanitario, divenuto di portata pandemica, le istituzioni 
governative hanno tentato di limitare e monitorare gli sviluppi epidemiologici con 
strategie inconsuetamente stringenti, di difficile accettazione per quelle relazioni 
socio-economiche che siamo abituati a considerare alla base del nostro moderno 
stile di vita. 
Abbiamo imparato a conoscere la situazione di “Lockdown”, periodi di intere 
settimane o mesi in cui la circolazione dei cittadini e delle merci, le attività 
lavorative e le relazioni sociali vengono limitate in aree circoscritte dagli enti locali. 
A questo proposito interi comparti lavorativi hanno subito un rallentamento o delle 
fermate del loro flusso economico. 
È stato pertanto necessario evidenziare quali fossero le “attività essenziali”, il cui 
esercizio occorre sia garantito anche nelle situazioni più critiche, al fine di assicurare 
alla popolazione l’approvvigionamento ai beni e l’erogazione dei servizi necessari a 
preservare il più idoneo livello di benessere civile. 
Il settore erboristico (la cui considerazione amministrativa è stata consuetamente 
carente di risposte nello scenario storico nazionale [n.d.r.]), ha avuto l‘esigenza di 
una specificazione del riconoscimento al diritto di mantenere le proprie prestazioni 
attive. In questa ragione è stato saliente l’intervento del Dott. Angelo Di Muzio, 
presidente della Federazione Erboristi Italiani (FEI) che ha volto la richiesta di 
“Attenzione del Governo e al Presidente della conferenza delle Regioni e Province 
autonome di voler specificare senza ombra di dubbio e di interpretazione che negli 
allegati venissero definitivamente incluse le ERBORISTERIE come attività 
essenziali.”  
Grazie a questa sollecitazione preventiva, è stata figurata la voce sul DPCM 
3.11.20 in allegato 23: 
“Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in 
esercizi specializzati”.(2) 
Un traguardo storico per tutto il comparto che si è visto inauditamente riconoscere 
l’essenzialità e la specializzazione settoriale nel quadro economico nazionale come 
promotore di igiene e salute.
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Il fattispecie ha così prestabilito il mantenimento delle erboristerie aperte anche nei 
successivi periodi di lockdown, riportando la stessa voce esplicativa anche sul DPCM 
2.03.21 in allegato 23.(3)  
L’attività continuativa delle erboristerie e dell’intera filiera annessa ha permesso di 
considerare nuove evidenze relative all’interesse pubblico, rispetto al tentativo di 
preservare il proprio benessere, rivolgendosi a soluzioni naturali e sostenute da 
tradizioni etnobotaniche radicate nelle culture popolari. 
In questa tesi si vuole ordinare cronologicamente gli sviluppi commerciali del mercato 
erboristico, rapportando i dati nazionali ed internazionali emersi in questo biennio 
con quelli della realtà commerciale di cui ho fatto parte da novembre 2021 a febbraio 
2022, adottando l’Erboristeria della Dott.ssa Sartoris come campione esemplificativo 
di un’impresa media locale che può ben rappresentare le più comuni realtà 
erboristiche di vendita al dettaglio nel nostro singolare scenario nazionale. 
Nell’elaborato saranno inoltre approfondite le caratteristiche delle piante officinali 
che hanno maggiormente interessato il mercato di questi anni e ne considereremo i 
profili farmacognostici a sostegno di questo comprovato aumento di domanda. 
 
 
Fonti: 
1) -Notiziario SISTE n° 9 settembre 2020; 
-Frontiers in Immunology. DOI: 10.3389/fimmu. 2020.01451. Quercetin and 
Vitamin C: An Experimental, Synergistic Therapy for the Prevention and 
Treatment of SARS-CoV-2 Related Disease (COVID-19). AUTORI: R.M.L. 
Colunga Biancatelli, M. Berrill, J.D. Catravas, P.E. Marik. 
 
2) https://www.feierboristi.org/fei/fei-4-11-20-nuovo-dpcm-3-11-20-le-
erboristerie-sono-aperte/ 
3) http://www.feierboristi.org/fei/fei-13-03-21-nuove-disposizioni-emergenza-
covid-zona-rossa-apertura-erboristerie/
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2-La mia attività nel tirocinio 
 
 Fig.2 Erboristeria Sartoris, Via Cuneo 10 - Alba CN 
 
Nella mia opportunità di tirocinio universitario presso l'Erboristeria della Dott.ssa 
Annalisa Sartoris di Via Cuneo 10 ad Alba (CN) nei mesi da novembre 2021 a 
febbraio 2022, ho potuto consolidare le mie competenze erboristiche inerenti alla 
vendita e la conoscenza dei “botanicals”, le spezie, i fitocosmetici, i prodotti per 
l'igiene personale, gli integratori alimentari, i dispositivi medici e la preparazione di 
tisane estemporanee.  
In questo periodo invernale e di festività natalizie, ho partecipato alla vita del 
negozio, raggiungendo Alba in treno da Torino, seguendo un carico settimanale  
“full-time” da martedì a sabato. 
Non essendo stata la mia prima esperienza commerciale, si è dimostrata come 
un’occasione per approfondire al meglio la conoscenza dei prodotti erboristici, 
acuire delle strategie di mercato, avere un confronto sui fornitori e le aziende 
erboristiche più importanti, arricchendo moltissimo il mio “background“ 
professionale.  Grazie a questo scambio di conoscenze, la Dott.ssa Sartoris mi ha 
permesso da subito di mettere in pratica le mie capacità, offrendomi la possibilità di 
crescere molto, relazionandomi quotidianamente con le necessità della 
“fidelizzatissima” clientela albese e dei turisti in visita delle Langhe durante le 
festività natalizie e la Fiera del Tartufo che da decenni si rivolgono alla competenza 
della storica attività, istituita dall’omonima Dott.ssa Agronoma ed Erborista 
Annalisa Sartoris. 
2.1 L’ordine del giorno 
Quotidianamente mi sono dedicato con la Sartoris, la sua collaboratrice esperta di 
“flavours knowledge” Franca e la Dott.ssa Elena Roagna all’allestimento 
dell'esposizione degli scaffali e delle vetrine, allo smistamento, la registrazione degli 
ordini, alla conservazione di bolle e documenti di trasporto delle forniture ed alla 
consegna della merce alla clientela.  Ho potuto assistere i clienti nella loro spesa 
servendo e offrendo consigli tecnici qualora necessitassero di informazioni sui 
prodotti salutistici e di cosmetica funzionale o presentando le novità più idonee
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come idee regalo, durante il periodo delle feste, a cui seguiva la realizzazione di 
confezioni decorate allestite sul gusto del cliente. Ho partecipato alla manutenzione 
degli ambienti ed al ricevimento, alla prezzatura e al controllo della merce in arrivo. 
2.2 Nuove norme d’igiene all’arrivo della merce 
Importante, per migliorare le condizioni di igiene e sicurezza nel negozio, è stato 
attuare delle strategie di sanificazione sulla merce in arrivo dai corrieri che è 
consistito nell’igienizzazione dei colli con alcol e la loro apertura servendosi di 
guanti in lattice monouso. Questi accorgimenti hanno ridotto il rischio di infezione 
delle lavoratrici in questi anni e le ha garantito un migliore senso di tutela per loro 
stesse e verso la clientela, la cui salute è doverosamente prioritaria da parte 
dell’operatore erboristico.   
2.3 L’expo erboristico 
La proposta merceologica dell’erboristeria contempla la vendita diretta al dettaglio 
di prodotti finiti quali: integratori alimentari in forma di estratti idrogliceroalcolici 
ed idroalcolici, compresse, capsule, granulati, soluzioni deglutibili, probiotici, 
sciroppi, amari, spray e pastiglie balsamiche, oli essenziali, oli vegetali, gel, unguenti 
e pomate, cosmetici funzionali, igienizzanti cutanei, detergenti per la persona e per 
la casa, fanghi e argille funzionali,  profumeria personale e per ambienti, make-up, 
tinte per capelli biologiche, complementi d’arredo quali candele e gessetti 
profumati, incensi, alimenti biologici, caramelle, cioccolato artigianale, condimenti e 
sali da cucina certificati,  accessori per la preparazione del tè quali teiere e 
cucchiaini da collezione, confezioni di tè e tisane in filtri, spezie, carbone attivo in 
polvere, manna, zolfo, canfora, parti di piante essiccate per miscele di tisane 
estemporanee e miscele aromatiche per condimenti; a cui mi sono dedicato nella 
preparazione, seguendo le ricette delle Dott.sse.   
Quotidianamente gli scaffali del negozio sono stati forniti dei nuovi arrivi e della 
merce di scorta, la fornitura prevede la messa in prima battuta dei pezzi consegnati 
con l’ordine precedente, al fine di evitare che la merce permanga troppo in fondo 
agli scaffali e non correre il rischio che scada, evitando di offrire per primi gli articoli 
di lotti più recenti. Questa organizzazione previene di buttare articoli invenduti e 
deperiti, inoltre si previene la possibilità che un articolo di cui è decorsa la sua 
“shelf-life” venga accidentalmente acquistato.
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Ogni categoria merceologica è raccolta in spazi con scaffali distinti del negozio:  
-Una parete interamente dedicata alle piante officinali essiccate (ordinate 
alfabeticamente), come osservabile sulla figura(Fig.3)
 
Fig.3 Parete dedicata alle erbe essiccate per le miscelazioni estemporanee di tisane 
 
 ed un’ulteriore cassettiera per quelle più utilizzate, immediatamente dietro alla 
cappa preposta per la miscelazione, visibile nella prossima immagine .(Fig.4) 
 
Fig.4 Cappa per la miscelazione delle tisane corredata di mortaio e stoviglie in acciaio inox adoperate nelle 
preparazioni. Dietro la cassettiera dedicata alle erbe sfuse più adoperate. 
 -Un comparto di mensole su cui sono esposti gli alimenti biologici, i condimenti, gli 
oli da cucina ed il pastigliaggio dolciario venduto al peso.
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-Due scaffali dedicati agli integratori alimentari ed i dispositivi medici, mantenuti 
dietro al bancone che ne impedisce l’avvicinamento dei bambini. I prodotti sono a 
loro volta distinti in base al marchio e la categoria per ripiani, mantenuti in ordine 
alfabetico. 
-Si hanno poi gli scaffali dedicati alla fitocosmetica funzionale che sono 
direttamente accessibili al pubblico, il quale può riconoscere le linee esposte a 
seconda del marchio e lasciarsi convincere all’acquisto per impulso. Il cosmetico è 
infatti il prodotto più autovendente che corrisponde ad un coinvolgimento 
edonisticamente emotivo del consumatore e non necessariamente di utilità 
prioritaria predeterminata all’arrivo in negozio. 
-Le raccolte delle tinte per capelli, corredate di cataloghi cromatici per indirizzare la 
scelta al colore ricercato. Esse sono numerate preventivamente dalle case 
produttrici per favorire un’esposizione per ordine di intensità cromatica. 
-Le esposizioni degli articoli per la casa ed i complementi d’arredo che sono 
anch’essi spesso venduti conseguentemente ad un acquisto per impulso. 
Per esempio il design ricercato e le fragranze delle candele, sono una chiara idea del 
coinvolgimento emotivo che sorge nel cliente che si avvicina all’articolo ed 
incuriosito ne scopre l’aroma che gli richiama memorie personali che possono 
indurlo alla scelta. 
-Seguono esposizioni a turnazione periodica nelle vetrine ed in altre posizioni di 
prima battuta:  
• Nel periodo natalizio si sono promosse le tradizionali idee regalo 
quali tè confezionati natalizi, dolciumi e cioccolateria artigianale, liquoristica, 
i kit di teiere e cucchiaini da collezione. 
• All’inizio dell’inverno la vetrina ha esposto i prodotti che meglio si 
adattano al sostegno delle difese immunitarie ed a coadiuvare la guarigione 
delle sindromi influenzali che nelle settimane seguenti, avrebbero causato 
l’altissima affluenza alle farmacie per la richiesta dei tamponi rapidi 
finalizzati alla diagnosi del Covid-19. 
2.4 La gestione delle scorte 
La merce che non stava a scaffale, l’ho potuta depositare come scorta nel 
magazzino idoneo, organizzato in ambienti diversificati e compartimentati in cui è 
prevista la divisione del materiale da imballaggio per alimenti (come i sacchettini 
per le tisane e le buste per le caramelle), gli imballaggi decorativi per le confezioni 
regalo, i prodotti alimentari confezionati divisi per tipologia ed in ordine alfabetico 
all’interno delle stesse, i prodotti cosmetici divisi a seconda del marchio e delle 
linee.
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2.5 La gestione dei rifiuti di imballaggio 
I colli in cartoni venivano svuotati e differenziati dai materiali di confezionamento 
plastici, per ragioni logistiche gli imballaggi si ripiegano o compattano e per 
mantenere in ordine il negozio e garantire la comodità dei movimenti nei locali 
aperti al pubblico, dovevano essere velocemente depositati o in magazzino o nel 
punto di raccolta della differenziata preposto fuori dal negozio. 
2.6 Il “check-in” dei clienti 
L’accesso della clientela, vista la situazione pandemica, è stato organizzato con 
l’entrata di un singolo adulto alla volta o al massimo coppie di congiunti, al fine di 
limitare i contatti tra le persone. A tutti abbiamo richiesto di indossare le idonee 
mascherine e di igienizzare le mani dai “dispensers” di igienizzante, messi a 
disposizione in negozio. Anche noi stessi dopo ogni vendita abbiamo avuto 
l’abitudine di igienizzare o andarci a detergere le mani. Nei momenti di maggiore 
affluenza all’ingresso del negozio, per soddisfare più celermente i bisogni dei clienti, 
sono andato a chiedere le loro necessità, accogliendo le persone fuori dal negozio, 
così da preparare in anticipo la loro merce; miscelare le loro tisane, se dovevano 
ripetere una ricetta che dalla Sartoris è buona norma riportare sulle apposite buste 
di carta che i clienti conservano o fotografano per richiederle successivamente.  
2.7 Molto di più del “marketing fidelizzato” 
Per una fidelizzazione più gratificante i clienti possono ricevere una tessera punti 
che gli varrà come buono sconto al completamento delle caselle su cui applicavo i 
timbri. La tessera della Sartoris è un biglietto da visita con indirizzo e contatti del 
suo negozio sul fronte e la raccolta dei bollini sul retro, un semplice cartoncino 
molto apprezzato e conservato con cura dalla maggioranza dei suoi clienti, al cui 
ricevimento non occorre richiedere alcun dato personale del ricevente, garantendo 
a pieno la “privacy” dei compratori ed evitando di sottrarre tempo al mansionario 
con alcuna registrazione digitale dei dati personali. La tessera inoltre viene 
presentata come esente di scadenza e valida per la raccolta punti e nell’uso del 
buono, su ogni spesa degli importi prefissati, a cui non è già apportato uno sconto. 
 Inoltre le case produttrici forniscono l’attività commerciale di opuscoli e 
campioncini delle nuove linee che vengono offerti ai clienti al fine di presentare loro 
i prodotti in vendita. I buoni regalo, particolarmente apprezzati nel periodo delle 
festività, li ho potuti corredare di tester monodose e “dépliant “presentativi, 
confezionati nelle apposite scatole regalo, dei marchi più apprezzati che potessero 
far conoscere al destinatario un’ampia gamma dei prodotti disponibili con cui potrà 
spendere il buono omaggio. 
La più apprezzata e ferventemente richiesta dalla stessa clientela, delle strategie di 
marketing a tal proposito, è, però, la raccolta dei gadget offerti dai marchi dei 
fornitori, come segnalibri, agende ed il richiestissimo calendario che è diventato 
negli anni, un vero “cult object” per gli affezionatissimi clienti albesi.