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Introduzione 
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Il giornalismo d’inchiesta 
 
Il giornalismo è una vocazione, non è solamente un lavoro ma 
un’incessante ricerca della verità. Un flusso narrativo fine a sé stesso, una 
mera narrazione di un evento, tende ad essere dimenticato, a scivolare 
via e perdersi insieme alle tante informazioni che ognuno di noi riceve 
durante l’intero arco di una giornata.  
Il giornalismo di qualità e specialmente quello d’inchiesta, tende a 
smuovere e suscitare qualcosa nella nostra mente: un innato senso di 
ricerca; lo stesso che ci fa chiedere il perché siamo venuti al mondo, 
come è nato l’universo e, ci permette di indagare sugli eventi, poco chiari, 
che spesso provocano indignazione, rendendoci affamati di verità. Il 
giornalismo d’inchiesta risponde al nostro desiderio di conoscenza.   
Prendendo in esame le cose che apparentemente ci sembrano inspiegabili 
e analizzandole, dopo un attento processo di ricerca, l’inchiesta ci 
fornisce le informazioni e le risposte di cui abbiamo bisogno. 
Ovviamente il processo è molto più complesso di così e non ci si può 
improvvisare giornalisti, occorrono una serie di caratteristiche e la 
conoscenza dei meccanismi, degli strumenti di analisi e dell’etica 
lavorativa affinché si possa sperare di produrre un’inchiesta che abbia un 
valore e che sia degna di essere chiamata così.  
Questa tesi descrive, in una prima parte, le fasi e gli sviluppi del processo 
investigativo nel giornalismo: i suoi primi passi, come funziona, i rischi 
che un reporter deve calcolare, gli strumenti necessari durante il processo 
di analisi. Segue una descrizione delle inchieste durante gli anni più 
significativi del nostro paese, a partire dagli anni 50, riportando come 
esempio le inchieste più importanti di quegli anni.       
Le regole stabilite all’interno del giornalismo d’inchiesta, garantiscono 
un’informazione sicura e sono volte a rassicurare il lettore
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sull’attendibilità, la veridicità e la qualità delle notizie riportate e del 
processo investigativo. I temi principali trattati da questa tipologia di 
giornalismo sono senz’altro inerenti agli scandali in cui sanità e ambienti 
politici ed istituzionali possono essere coinvolti, seguono poi 
clientelismo, favoritismi negli appalti pubblici, condizioni insostenibili dei 
pazienti ricoverati, contaminazione di aree protette e zone marine, 
inquinamento atmosferico nelle grandi città e molti altri.  
Nel nostro paese, però, uno degli argomenti che trova ampio spazio nelle 
inchieste, forse perché si tratta di una ferita ancora aperta, sono gli affari 
della mafia: dalla collusione con le istituzioni statali ai casi irrisolti di 
omicidio, le guerre tra clan e il traffico di droga. Molti giornalisti, 
sfortunatamente, hanno perso la vita in circostanze misteriose durante le 
loro indagini sugli affari della mafia.  
La seconda parte di questa tesi si soffermerà sulle grandi indagini di 
mafia che hanno sconvolto il nostro paese: dalle prime quando si 
cominciano a capire i meccanismi dell’organizzazione, agli omicidi di 
giornalisti, che gli esecutori hanno tentato di far passare per casi di 
suicidio, fino agli anni del maxiprocesso e delle grandi stragi di Capaci e 
Via D’Amelio, veri e propri casi mediatici. Una breve parentesi sarà poi 
dedicata al come viene rappresentata la mafia ai giorni d’oggi, attraverso 
serie tv e fiction, e al caso Gomorra.        
In fase finale verranno analizzati i cambiamenti del processo di 
investigazione, divenuti più complessi per rispondere alle necessità e 
all’evoluzione della società moderna.   
Agli inizi i reporter pubblicavano le loro storie esclusivamente su giornali 
cartacei, tutto ciò grazie all’invenzione gutemberghiana della stampa; 
fortunatamente, o no, dipende dai punti di vista, il mondo è in continuo 
sviluppo e questo ha permesso la nascita del più grande contenitore di 
informazioni: Internet.    
Il World Wide Web, con il successo progressivo ottenuto fin dagli inizi, 
ha spinto molte testate giornalistiche alla creazione di una versione 
online del proprio giornale da affiancare a quella cartacea.
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La versione 3.0 del Web ha permesso la nascita dei social networks e dei 
blog. È forse questo il futuro del giornalismo d’inchiesta? Per scoprirlo 
dovremmo aspettare ulteriori sviluppi. Tuttavia, le iniziative di 
Crowdfunding e Crowdsourcing che si affiancano ai metodi tradizionali 
di realizzare un’inchiesta ci fanno pensare che presto si assisterà ad una 
nuova era, prettamente virtuale e social, del giornalismo d’inchiesta.   
La terza fase della tesi sarà dedicata proprio a questo aspetto, si 
analizzeranno le iniziative che hanno ottenuto successo grazie al 
crowdfunding e al crowdsourcing, gli effetti del blog sul giornalismo, e il 
fenomeno dei giornalisti divenuti sempre più social producendo un 
nuovo dilemma etico: è giusto schierarsi a favore o contro un evento, sul 
proprio profilo personale, senza causare danni all’immagine del proprio 
giornale?
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Capitolo I 
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La nascita delle inchieste 
 
1.1 Come si fa un’inchiesta? 
«L’inchiesta è come un mosaico. Bisogna raccogliere tutte le tessere e poi 
metterle insieme, ma già avendo in mente l’idea del disegno». Questa è la 
definizione data da Andrea Sortino, giornalista e conduttore televisivo, 
per uno dei generi più entusiasmanti e controversi del giornalismo.   
Scavare nella profonda natura delle cose è un processo insito nella psiche 
umana: non è un caso, infatti, che una delle prime domande formulate da 
un bambino sia perché? Ecco che, come per magia, pronunciando quelle 
parole avrà dato inizio ad una piccola indagine con lo scopo di conoscere 
l’essenza di ciò che lo circonda.  
Un giornalista può essere definito come un bambino che crescendo non 
ha mai smesso di porsi quesiti e cercare delle risposte, a tal punto da far 
diventare tutto ciò la sua professione; uno scrutatore affamato di notizie, 
ma soprattutto di verità.  
Ma se, come detto da Pirandello, non esiste una verità assoluta bensì 
molteplici e soggettive visioni della realtà, come può un giornalista capire 
cosa corrisponde al reale e cosa no? Come riuscire a togliere la maschera 
che nasconde il vero?   
Non è facile poiché difficilmente si troveranno persone disposte a 
fornire delle risposte e ancor più complicato sarà non incorrere nel 
desiderio di fermarsi in superficie, evitando di scavare all’interno della 
notizia, per portare a termine il lavoro in un breve arco di tempo. Niente 
di più sbagliato.
12 
 
 
Per comporre un’inchiesta si indaga e, si sa, un’analisi approfondita che 
sia in grado di catalizzare l’attenzione e far riflettere l’opinione pubblica 
riguardo ad un tema in particolare, richiede un enorme quantità di lavoro 
che esamineremo andando per gradi.  
Innanzitutto, va chiarita la differenza tra il giornalismo investigativo e gli 
altri tipi di giornalismo; ogni storia, se frutto di un’analisi profonda del 
contesto in cui si sviluppa, ha in sé un certo grado di investigazione, ma  
Il giornalismo investigativo tenta di scoprire e ricostruire i fatti, non limitandosi a una 
narrazione superficiale, ma andando oltre, in quanto l’inchiesta è un’indagine approfondita su 
un fatto, un problema analizzato cercando le cause, gli antecedenti e le possibili 
conseguenze
1
. 
Un cronista riporterà correttamente i fatti del giorno mentre un 
giornalista investigativo porterà alla luce quello che si nasconde dietro 
all’apparenza: dinamiche, motivazioni, interessi che possono modificare 
la realtà sociale. 
Ovviamente questo non è l’unico aspetto che separa il giornalismo 
investigativo dagli altri generi; studiosi, esperti del mestiere e giornalisti 
sono concordi nello stabilire ed indicare alcune regole che si trovano alla 
base di un’inchiesta e ne determinano il successo: 
• L’argomento va trattato a fondo e non narrato. 
• La notizia deve essere di pubblico interesse per essere in grado di 
arrecare vantaggi o svantaggi ad una comunità e innescare dei 
cambiamenti. 
• Un’inchiesta è frutto di una lunga pianificazione e di un’approfondita 
raccolta di informazioni. 
•  Può riguardare notizie sconosciute all’opinione pubblica o 
approfondire e spiegare il senso di alcuni fatti già noti. 
• È frutto del lavoro del singolo giornalista o del team, pertanto non è 
tale un documento anonimo stampato e pubblicato. 
                                                           
1
 G. Adinolfi, Dentro l’Inchiesta, Edizioni della sera, Roma, 2016, p. 19.
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• L’attendibilità della notizia va verificata, per questo motivo è 
necessario l’utilizzo di più fonti. 
Quante volte, sentendo parlare di un evento di cronaca ci siamo 
veramente fermati a pensare, a formulare delle domande e cercare di 
captare le possibili risposte? Inconsciamente nella nostra mente si attiva 
un meccanismo di selezione che permette di prendere ciò che ci interessa 
della notizia, diciamo all’incirca il 10% e cestinare ciò che resta. Ma cosa 
succede se i dati che ci vengono forniti sono stati “lavorati” 
precedentemente da qualcun altro e solamente il 5% degli avvenimenti 
raccontati corrisponde al vero? Sono poche le persone che vogliono 
scavare e scoprire cosa si nasconde dietro; ci fidiamo di ciò che ci viene 
detto e per questo motivo diventa più facile sminuire un fatto e fare il 
modo che venga dimenticato, che nessuno ne parli. 
Ecco, un’inchiesta comincia quando non si accetta che un avvenimento 
importante venga cancellato, gettato via. Il reporter fa domande e in 
questo modo attiva il meccanismo che lo porterà all’interno 
dell’accaduto.  
• Chi è il responsabile? 
• Come è stato prodotto l’evento? 
• Quali sono le conseguenze? 
• Cosa può essere fatto? 
La seconda fase, detta istruttoria, consiste nella raccolta e nello studio dei 
materiali disponibili: articoli, visite agli archivi, documenti. Un reporter 
non si ferma, indaga, fa telefonate, studia usi e costumi dell’ambiente di 
ricerca e soprattutto sa che è fondamentale, per la riuscita del suo lavoro, 
individuare le fonti giuste ed estrapolare confessioni che non siano frutto 
di interessi personali, che non siano distorte.  
Alla fase di ricerca e raccolta, seguirà l’analisi dei dati che porterà infine 
alla pubblicazione del lavoro. 
Dopo aver visto quali sono le principali tappe di un’inchiesta 
soffermiamoci ora sulla persona che si trova dietro di essa: il reporter.
14 
 
Quali sono le caratteristiche che deve necessariamente avere per essere 
all’altezza del compito? 
È il manuale di giornalismo investigativo scritto da Fairpress, blog per la 
diffusione di notizie online fondato con il supporto dell’Unione 
Europea, che ci fornisce un profilo completo del reporter perfetto: deve 
essere curioso, informarsi, leggere per arricchire la propria base culturale, 
studiare usi e costumi della comunità oggetto dell’indagine, avere 
determinazione, pazienza, abilità nell’utilizzo delle nuove tecnologie e un 
certo grado di iniziativa personale
2
.  
Per concludere, citando le parole di Evelyn Groenink
3
, giornalista 
investigativa, scrittrice e vincitrice di un Golden Key Awards,  
If you like a stable income with regular promotions, if your deepest wish is a management 
position with matching salary and if you enjoy being invited to dinners and parties given by 
VIPs in your country or community, then investigative journalism is probably not for you. 
But if you enjoy challenges, have a passion for truth and justice, and want to serve your 
readership or audience with stories that matter, no matter how much time and energy it costs 
you – and even if some powerful people will end up with maybe less-than-friendly feelings 
towards you – then, by all means, go for it!
4
 
Va da sé che non si sceglie di intraprendere questo percorso per ottenere 
prestigio, premi e riconoscimenti, ma per il senso di giustizia e il 
desiderio di arrivare dritti al cuore delle persone a cui sarà dedicato il 
proprio lavoro; per questo, sopra ogni cosa non deve mancare il coraggio 
necessario per sfidare i meccanismi che si trovano al potere, e un certo 
grado di incoscienza che spinga il reporter a porre in primo piano la 
propria indagine, anche a costo di farsi dei nemici.  
                                                           
2
 S. Nazakat & The KAS Media Programme, Investigative Journalism Manual, Konrad 
Adenauer Stiftung, 2016, pp.10-12.  
3
 Cfr. About Evelyn,  https://evelyngroenink.com/ . 
4
 «Se vuoi avere uno stipendio fisso con promozioni lavorative, se il tuo desiderio più 
grande è una posizione di comando con un salario alto e se desideri essere invitato a 
party e cene organizzate dai vip del tuo paese, il giornalismo investigativo 
probabilmente non fa per te. Ma se ti piacciono le sfide, hai una passione per la 
ricerca della verità e della giustizia, e vuoi fornire ai tuoi lettori storie interessanti, non 
importa quanto tempo e energia ti costa tutto questo, e non importa che qualche 
potente non ti sarà più amico, Fallo!». S. Nazakat & The KAS Media Programme, 
Investigative Journalism Manual, Konrad Adenauer Stiftung, 2016, cit., p.10.