7 
 
 
Gli anarchici a Carrara e i rapporti con le altre forze politiche 
allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale 
 
Il socialismo libertario, già all' inizio del '900, aveva trovato a Carrara un 
forte radicamento. L' industria marmifera che si era sviluppata aveva 
portato fin dagli inizi del XIX secolo a una forte crescita della popolazione 
e della manodopera attratta dalla possibilità di lavoro
11
; 
la presenza di un 
numeroso nucleo di  operai caratterizzava questa zona anche quando l' Italia 
era ancora un paese prevalentemente agricolo. I lavoratori del marmo, spinti 
soprattutto dalle pessime condizioni di vita, si erano ben presto organizzati 
attorno alla Camera del lavoro, guidata nel primo decennio del 900, da  
Alberto Meschi  arrivando ad ottenere nel 1913 le 8 ore di lavoro
12
. 
I dissidi all' interno degli stessi lavoratori del marmo erano molteplici, già 
nei primi anni del 900 i Socialisti si erano distaccati dalla Camera del 
Lavoro
13
 e anche in occasioni precedenti avevano avuto diverbi con i gruppi 
anarchici, e si erano avvicinati al comitato dei Cavatori
14
 
Il movimento operaio apuano continuò il suo sviluppo e il suo forte 
radicamento nel territorio. La prima guerra mondiale aveva lasciato il paese 
distrutto e disorientato. Il primo dopoguerra fu caratterizzato dall' 
accentuarsi delle tensioni e degli scontri ideologici in tutto il paese. La 
                                                 
11
 G.VATTERONI, Sindacalismo, anarchismo e lotte sociali a Carrara dalla 
prima guerra mondiale all' avvento del fascismo, Carrara, Il baffardello, 2006, 
p.15 
12
 H ROLLAND, Il sindacalismo anarchico di A.Meschi ,Firenze, La nuova Italia, 
1972, p. 279 
13
 L.GESTRI, Capitalismo e classe operaia in provincia di Massa 
Carrara,Firenze, Leo S. Olschki Editore, 1976, p. 288 
14
 Ibidem
8 
 
rivoluzione russa, che in un primo momento aveva dato grandi speranze alla 
classe operaia,  portò poi ad una profonda delusione del movimento 
anarchico che iniziava ad intravedere l' indirizzo autoritario e accentratore 
portato avanti dai bolscevichi. La persecuzione degli anarchici in Russia si 
concretizzò già dai primi anni 20 e numerosi furono gli “esili” forzati 
mentre e le pene inflitte per attività “antisovietiche” venivano denunciati 
dalla stampa  libertaria italiana ed estera
15
. 
 In previsione delle elezioni del Novembre 1919 per il rinnovo del 
Parlamento Italiano si svolse una  campagna elettorale molto accesa  con 
forti contrapposizioni tra i principali partiti della zona apuana. La 
propaganda del  partito Socialista, di quello Repubblicano e i comizi sull' 
astensionismo degli anarchici, a volte, degeneravano in risse ed episodi di 
violenza
16
 in tutto il paese e anche nel territorio apuano dove i conflitti di 
lavoro erano accentuati dalle difficoltà del dopoguerra. 
 Le dure lotte dei lavoratori del marmo si concretizzavano in grandi scioperi 
e mobilitazioni che in quegli anni avevano portato al riconoscimento di 
importanti diritti:  giornata lavorativa di 6 ore, aumenti salariali, 
facilitazioni per creare cooperative di consumo (create da industriali ma 
gestite da operai). Era,inoltre, stata presentata una proposta di legge che 
preoccupava seriamente gli industriali del marmo poiché prevedeva la 
restituzione delle cave al comune e le concessioni su queste venivano 
affidate a cooperative di lavoratori rappresentati nella Camera del Lavoro .
17
 
 I lavoratori apuani agli inizi del 1920, diedero vita ad uno sciopero 
generale per  protestare contro l' arresto dell' anarchico Enrico Malatesta, 
                                                 
15
 S. FEDELE Una breve illusione. Gli anarchici italiani e la Russia sovietica 
1917-1919, Franco Angeli, Milano 1996, pp 158-159 
16
 G.VATTERONI,  Sindacalismo, anarchismo e lotte sociali a Carrara dalla 
prima guerra mondiale all' avvento del fascismo,Cit. pp 164-165 
17
 G.CERRITO, Gli anarchici nella resistenza apuana, Maria Pacini Fazzi 
Editore, Lucca, 1984, p.6
9 
 
avvenuto mentre si stava recando da Livorno verso Nord; lo sciopero 
spontaneo aveva colto di sorpresa i dirigenti delle camere del lavoro 
carraresi che lo avevano subito approvato ed appoggiato
18
. Dopo la 
scarcerazione, il vecchio anarchico fece visita a Carrara suscitando un clima 
di forti emozioni ed entusiasmo, ma anche grosse preoccupazioni per i 
problemi di ordine pubblico
19
 . Episodi simili fanno capire come quegli anni 
fossero pervasi da un forte impegno politico che riguardava ampi strati della 
popolazione. 
 La crisi economica e l' aumento dei prezzi dei generi alimentari 
contribuirono a far riemergere ancora più drammaticamente la condizione 
di vita dei lavoratori carraresi; la questione abitativa aveva avuto un grande 
rilievo e lo stesso giornale camerale “il Cavatore” pubblicava articoli nei 
quali denunciava “la penuria e la mancanza assoluta di abitazioni [...] il fitto 
esagerato […] e soprattutto che vi sono poi la maggioranza delle case dei 
quartieri popolari che sono addirittura inabitabili, oltre che essere sudice, 
sono anche pericolanti
20
”. Le precarie condizioni economiche spesso 
portavano a risse, agitazioni ed arresti. 
In tutta la penisola il clima era molto simile ed inoltre si andava affermando 
il mito della Russia rivoluzionaria. Anche il movimento anarchico aveva 
visto nella rivoluzione del '17 il possibile inizio di una nuova era per il 
proletariato e ritenevano, in quel momento, che l' esempio russo potesse 
essere la concreta realizzazione dell' ipotesi insurrezionale
21
. 
Si stava cercando di riunire in un “fronte unico” tutte le forze sovversive e 
le organizzazioni operaie al fine di preparare quella rivoluzione sociale che 
                                                 
18
 Emme, Lo sciopero generale per Enrico Malatesta, in  Il cavatore  del 14 
Febbraio 1920 
19
 Enrico Malatesta nell' Apuania Rossa, in Il cavatore del 27 Marzo 1920 
20
 Mancanza di abitazioni,in Il Cavatore  del 4 Settembre 1920 
21
 S.FEDELE. Una breve illusione. Gli anarchici Italiani e la Russia Sovietica 
1917-1939 , p 16
10 
 
da tempo era nell' aria in tutto il paese;
22
 anche il “Cavatore” inneggiava all' 
unione dei lavoratori per dare vita alla rivoluzione. Nell' autunno del 1920 
furono numerosi gli arresti di anarchici,in seguito all' esplosione di alcune 
bombe a Carrara; in risposta a questi e ad altri arresti (sopratutto quello di 
Enrico Malatesta)
23
, fu proclamato uno sciopero ad oltranza, promosso dalla 
Camera del Lavoro di Carrara e portato avanti da tutti i lavoratori dalla 
Versilia alla Lunigiana. Anche i socialisti si espressero a favore delle 
agitazioni al fine di creare un fronte compatto  di lavoratori organizzati per  
rispondere agli arresti e alla “montante reazione statale”
24
. 
In questo contesto di tentativi rivoluzionari e di risposte reazionarie da parte 
dei governi si andò rafforzando anche a Carrara e provincia il movimento 
fascista, appoggiato inizialmente solo dai liberali. Il movimento Fascista 
nato col “Programma di Sansepolcro” nel 1919, che aveva dato vita ai Fasci 
Italiani di combattimento, si stava espandendo in tutta Italia, e andava 
acquistando caratteri più definiti e specifici. Il fascio di Carrara fu 
inaugurato nel Maggio del 1921
25
 ; fu infatti con il ritorno dall' impresa di 
Fiume di Renato Ricci
26
 che si consolidò il fascismo carrarese. L' 
immobilismo ideologico delle forze politiche locali e la sottovalutazione del 
potere  dirompente del fascismo da parte del movimento operaio fecero sì 
che sviluppasse e dilagasse. 
Un contributo rilevante fu dato anche dal ceto agrario che, sovvenzionando 
                                                 
22
 G.VATTERONI,  Sindacalismo, anarchismo e lotte sociali a Carrara dalla 
prima guerra mondiale all' avvento del fascismo,Cit. p. 188 
23
 A.BORGHI, Errico Malatesta in 60 anni di lotte anarchiche : storia, critica, 
ricord ,edizioni Samizdat, Pescara, 1999,  p. 211 
24
 Ivi. p.207 
25
 G.CERRITO, Gli anarchici nella resistenza apuana, Maria Pacini Fazzi 
Editore, Lucca, 1984, p.7 
26
 S.SETTA, Renato Ricci. Dallo squadrsimo alla Repubblica Sociale Italiana, 
Bologna , Il mulino, 1986, p.17
11 
 
le varie “squadracce ...con la complicità del governo e di tutte le autorità di 
allora” avevano arruolato delinquenti e vagabondi per scagliarli contro i 
lavoratori, le camere del lavoro, le cooperative ecc
27
; gli episodi più gravi si 
erano verificati nella Val Padana, ma comunque in tutta la penisola erano 
avvenuti fatti simili. Negli anni precedenti infatti era stata portata avanti 
una lotta incessante, che si era concretizzata nella Settembre del ' 21 quando 
nelle campagne dell' Emilia e della Toscana era stato firmato un patto che 
riduceva molto il dominio padronale; gli agrari avevano dovuto cedere, ma 
non si erano rassegnati, infatti fecero accordi con i gruppi fascisti locali e, 
poco dopo, compirono un vero e proprio assalto al comune di Bologna, 
cuore del socialismo, dove si stava insediando una nuova giunta “rossa”. In 
tutta la penisola comunque la risposta dei socialisti fu inadatta, non 
riuscendo a capire che dei cambiamenti così incisivi nei rapporti di lavoro 
potevano essere mantenuti solo con una forza concreta armata e 
rivoluzionaria
28
, almeno questo era ciò che riteneva gran parte del 
movimento anarchico e sindacalista, e ben presto si manifestarono i primi 
contrasti. 
Furono numerosi in quegli anni atti provocatori, spedizioni di squadristi e 
veri e propri episodi di violenza da parte dei fascisti, tant' è che  il 
settimanale liberale “Il giornale di Carrara” inserì nelle proprie pagine un 
apposito spazio riguardante le “Rappresaglie fasciste”. Numerose infatti 
furono già dai primi di Luglio del 1921, quelle che si perpetuarono nelle 
località di Gragnana, Bedizzano, Bergiola Foscalina,e le incursioni nei 
locali della Camera del Lavoro
29
 . Il settimanale aveva minacciato nell' 
edizione successiva che avrebbe chiuso la rubrica se non si fosse giunti ad 
                                                 
27
 Gli agrari e l' ordine  in  Il cavatore  del 27 Ottobre 1945 
28
 L. DI LEMBO,Guerra di classe e lotta umana l' anarchismo in Italia dal 
biennio rosso alla guerra di Spagna, Pisa BSF edizioni,2001 p. 96 
29
 Rappresaglie fasciste in Il giornale di Carrara del 9 Luglio 1921
12 
 
una reale pace tra “sovversivi e fascisti”.
30
 
Il fatto più grave avvenne il 21 Luglio  a Sarzana: una spedizione fascista, 
cercando di liberare altri fascisti trattenuti in carcere a Sarzana, si scontrò 
con i carabinieri; il conflitto a fuoco durò qualche minuto e i militari fecero 
6 morti e numerosi feriti, mentre i fascisti uccisero un militare e ferirono un 
carabiniere. Ai fascisti fu consentito di lasciare la città con treni speciali, ma 
questi, una volta sul treno, aprirono il fuoco contro le case lungo la ferrovia 
causando diversi feriti; un gruppo di Arditi del Popolo rispose al fuoco, 
uccidendo diversi fascisti che cercavano di tornare a Carrara.
31
 Gli Arditi del 
Popolo erano un gruppo eterogeneo nel quale confluirono persone di 
diversa estrazione politica che si era posto come obiettivo quello di far 
cessare le violenze fasciste, il primo nucleo di ciò che poteva essere una 
risposta compatta agli avvenimenti che stavano accadendo. I partiti di 
sinistra però ben presto se ne distaccarono: i socialisti manifestando un 
completo disaccordo con la formazione degli Arditi, i repubblicani non la 
riconobbero e i comunisti imposero agli iscritti di non partecipare
32
 
Il conflitto avvenuto a Sarzana provocò ore di angoscia e di dolore, 
soprattutto quando si venne a sapere che tra i caduti fascisti molti erano 
Carraresi
33
. La notizia dei fatti di Sarzana ebbe eco anche nel Parlamento 
Italiano dove l' On. Chiesa tenne un discorso  molto sentito e apprezzato 
dalla Camera “...Dal principio di questa settimana scorre sangue di 
cittadini... per la nostra patria, per l' umanità, per la nostra civiltà, bisogna 
finirla! Questo tristissimo evento abbia parole di dolore e insieme di 
ammonimento...la pacificazione deve essere profondamente sentita e voluta 
                                                 
30
 Rappresaglie fasciste in Il giornale di Carrara del 16 Luglio 1921 
31
 G.VATTERONI,  Sindacalismo, anarchismo e lotte sociali a Carrara dalla 
prima guerra mondiale all' avvento del fascismo,Cit. p.p 311-312 
32
 L.DI LEMBO Guerra di Classe e lotta umana  cit. p 131 
33
 Ore di angoscia e di dolore in  La sveglia repubblicana del 23 Luglio 1921 p.4
13 
 
da tutti
34
[...]”Inoltre, l' Onorevole riscontrava l' incapacità dei governi di 
gestire queste situazioni, annunciava la necessità di proteggere  e rispettare 
il movimento operaio della zona ma riteneva necessario anche cercare in 
qualche modo di smorzare le agitazioni e gli attriti tra le diverse forze 
politiche
35
. Il discorso dell' Onorevole Chiesa preannunciava quello che da 
lì a poco sarebbe  stato l' intento dei partiti maggiori della zona ovvero un 
Patto di Pacificazione. 
Le tragedie, in quei giorni, continuavano a susseguirsi come, ad esempio, l' 
episodio di Fossola dove un gruppo di circa 15 persone aprì il fuoco su due 
operai uno dei quali rimase ucciso
36
. Anche il “Giornale di Carrara” faceva 
appello alla pace, una pace che doveva essere “il prodotto di una viva 
volontà cosciente, che dà agli Italiani tutti un alto senso di civismo[...]”. Il 
settimanale Carrarese era profondamente convinto  che il patto di 
pacificazione sarebbe andato a buon fine favorito anche da altri appelli alla 
distensione rivolti all' intero paese, dall' accordo che si stava per concludere 
a Roma tra Fascisti e Socialisti, e dalla volontà di un forte intervento Statale 
al fine di isolare gli elementi più violenti delle due fazioni in lotta
37
. Il 
“Comitato  Cittadino di  Pacificazione Sociale
38
”
 che si venne a creare pochi 
giorni dopo il 21 Luglio fu costituito da tutti i partiti locali, esclusi gli 
Anarchici e i Comunisti
39
, anche se non mancarono le adesioni personali 
                                                 
34
  Discorso dell' On. Chiesa al Parlamento Italiano in La sveglia repubblicana  
del23 Luglio 1921 p.4 
35
 Ibidem 
36
 La Tragedia di Fossola in La Sveglia Repubblicana del 23 Luglio 1921 p.4 
37
 La giusta pace in Il giornale di Carrara   del 30 Luglio 1921 p.1 
38
 Comitato cittadino di Pacificazione sociale in La sveglia Repubblicana  del 30 
Luglio 1921 
39
 G.VATTERONI,  Sindacalismo, anarchismo e lotte sociali a Carrara dalla 
prima guerra mondiale all' avvento del fascismo,Cit. p. 329
14 
 
come quella del comunista Bonci Lamberto e  dell' anarchico Pedruzzi 
40
 . 
La  Camera del lavoro decise di non partecipare alle riunioni del Comitato 
essendo un organo principalmente economico al di sopra  delle 
competizioni politiche, ritenendo ciò che riguardava il funzionamento della 
Camera del Lavoro  di competenza esclusiva del proletariato
41
. 
L' appello alla moderazione venne anche da Mussolini stesso e dal comitato 
Centrale dei Fasci; Renato Ricci, segretario politico del Fascio a Carrara , 
rinnovava l' assicurazione che i fascisti avrebbero aderito “con completa 
lealtà” al trattato di pacificazione, chiedendo però che cessassero le 
aggressioni ai fascisti
42
. 
 L' appello di Mussolini alla pace era in quel momento funzionale affinché 
si potesse rafforzare e affermare la credibilità del partito Fascista a livello 
nazionale, naturalmente furono espresse molte perplessità dallo stesso Ricci 
mentre gli squadristi più intransigenti non aderirono
43
. Le forze di sinistra 
non riuscirono a dare una risposta concreta alle violenze fasciste e, 
nonostante la necessità impellente di ridurre al minimo le frammentazioni e 
di costituire un fronte compatto, continuarono le divisioni. Gli anarchici 
avevano in qualche modo sottovalutato il fascismo ritenendolo quasi 
esclusivamente uno strumento delle istituzioni statali, che doveva occuparsi 
dell' ordine pubblico
44
. 
Le violenze comunque continuarono nonostante il Patto di Pacificazione, e 
già agli inizi di Settembre numerosi furono gli incidenti tra i Fascisti e il 
                                                 
40
  L' adesione di un comunista e un anarchico  in Il giornale di Carrara del 13 
Agosto 1921 
41
 Manifesto della C.d.l 2 Agosto 1921 in  Il Cavatore del  6 Agosto 1921 
42
 Il rappresentante del Fascio di Combattimento del Il giornale di Carrara  del 
13 Agosto 1921 
43
 G.VATTERONI,  Sindacalismo, anarchismo e lotte sociali a Carrara dalla 
prima guerra mondiale all' avvento del fascismo,Cit. p. 332 
44
 LUIGI DI LEMBO Guerra di Classe e lotta umana  cit. p125
15 
 
movimento Operaio, si ebbero episodi intimidatori verso i socialisti, verso 
gli arditi (che avevano risposto al fuoco a Sarzana)
45
, e veri e propri scontri 
tra Fascisti, anarchici e comunisti. Nonostante tutto non si riuscì a creare un' 
opposizione compatta e concreta per rispondere al fascismo, questa 
difficoltà si ripresenterà spesso soprattutto negli anni 30 e 40, quando 
numerosi saranno gli appelli alla costituzione di fronti popolari per arginare 
l' ascesa delle destre in tutta Europa.Il successo che ebbero i Fronti Popolari 
in Francia e Spagna negli anni '30,spesso fu effimero e lasciò il posto alle 
lacerazioni e ai contrasti tra forze di sinistra che si manifestarono sopratutto 
nella guerra civile spagnola. 
Un duro colpo all' organizzazione dei lavoratori della zona apuana fu inferto 
con la creazione della “Camera Carrarese dei Sindacati Economici” ;questo 
nuovo organismo avrebbe dovuto raccogliere le istanze della classe operaia  
apuana che non poteva più, a detta degli industriali, essere rappresentata 
dalla Camera del Lavoro. “Il Giornale di Carrara”, espresse molto 
ottimismo nei confronti del nuovo organo che aveva per presupposti “[...] la 
apoliticità, la produzione, la Nazione e la soppressione della lotta di classe” 
, aggiungendo che la Camera del Lavoro e i sindacati operai avevano, in 
qualche modo, “tradito una parte della loro funzione di mercato del lavoro 
per divenire strumenti di agitazione [...]”
46
 . 
La Camera Carrarese dei Sindacati Economici aveva invitato gli industriali 
ad assumere operai iscritti a tale organo, incentivava l' iscrizione con 
volantini e manifesti e, facendo leva sulla problematica della 
disoccupazione, accusava la Camera del Lavoro di non aver fatto nulla per 
risolvere la questione lavorativa
47
.  Questo fece scatenare la reazione de “Il 
                                                 
45
 Uno spiacevole incidente alla stazione di Avenza in Il giornale di Carrara del 
24 Settembre 1921 
46
 Confilitti nelcampo del lavoro in Il Giornale di Carrara  del 10 Settembre 1921 
47
 G.VATTERONI,  Sindacalismo, anarchismo e lotte sociali a Carrara dalla 
prima guerra mondiale all' avvento del fascismo,Cit. p. 334
16 
 
Cavatore” il quale metteva letteralmente in guardia gli operai circa la nuova 
organizzazione, chiedeva di non lasciarsi impressionare,e ribadiva che era 
stato chiesto agli industriali di rimanere neutrali e di non sottostare alle 
pressioni dei fascisti
48
; il giornale camerale faceva notare come ci fosse una 
stretta relazione tra   la Camera Carrarese dei Sindacati Economici e il 
Fascio di combattimento. 
Le tensioni sociali misero ancora più in luce una “crisi morale” 
49
 che stava 
investendo il paese, alla quale le istituzioni e i partiti del regio parlamento 
non stavano dando risposte concrete mettendo in risalto l' impreparazione 
dei governi. I primi mesi del '22 furono scossi dal susseguirsi di crisi 
ministeriali, tant' è che nel Febbraio di quell' anno “ La sveglia 
repubblicana” denunciava, oltre alle continue violenze,
50
 che “in 22 giorni si 
sono avvicendate ben 10 crisi di ministero” 
51
. 
I liberali, che non avevano mai celato le loro simpatie verso i fascisti, nell' 
Aprile di quell' anno continuavano a sostenere che ogni violenza fascista 
fosse stata compiuta in risposta a provocazioni, e avevano cercato di 
addossare la responsabilità morale delle azioni ai Repubblicani
52
. Un clima 
di profondo smarrimento e “desolazione” 
53
 era quello che si respirava pochi 
mesi prima della marcia su Roma; il patto di pacificazione era fallito, le 
istituzioni erano impreparate,e i partiti politici non sapevano dare le giuste 
risposte. 
Le aggressioni continuavano e l' esistenza del “Cavatore”  e della stessa 
Camera del Lavoro si fece molto problematica. Il giornale infatti non 
                                                 
48
 Lavoratori! in Il cavatore  del 17 Settembre 1921 
49
 Crisi morale in La sveglia Repubblicana del 20 Agosto 1921 
50
 Le stragi continuano in La sveglia Repubblicana  del 1 Ottobre 1921 
51
 Miseria parlamentare o crisi di regime? in La sveglia Repubblicana  del 25 
Febbraio 1922 
52
 E' ora di finirla!in La sveglia repubblicana  del 22 Aprile 1922 
53
 Smarrimento in La sveglia repubblicana del 16 Settembre 1922
17 
 
riusciva a essere diffuso a Carrara e nel Maggio del 22  i fascisti 
occuparono la CdL. Le attività degli anarchici e del movimento operaio  si 
spensero pian piano, non riuscendo a portare avanti una reazione concreta
54
, 
le intimidazioni e le violenze avevano scoraggiato molto il movimento che 
si trovava privo di guide sindacali carismatiche. Molti anarchici preferirono 
emigrare all' estero, anche se questo costava difficoltà e fatiche. L' esodo 
degli antifascisti comincio già dal '22 e diventò di massa negli anni 
successivi, spinto sia dalle motivazioni politiche sia da quelle economiche. 
Molti operai emigrarono verso la Svizzera, il Belgio o la Francia dove si 
crearono nuclei molto forti di libertari italiani. 
Nell' Ottobre del 22 a Carrara in previsione delle elezioni amministrative i 
liberali davano pieno appoggio alle liste fasciste, mentre i repubblicani  si 
schieravano per l' astensionismo. Il 28 ottobre “secondo le loro 
dichiarazioni le giovanili squadre fasciste sono entrate in Roma per liberare 
l' eterna città[...] dalla molle, vischiosa, fungaia parlamentare
55
”
. Il Giornale 
di Carrara, salutava  “la scalata del fascismo allo stato  come la 
conseguenza ultima della ribellione di tutto un popolo esasperato dalla 
deficienza e dalla inettitudine [...]degli uomini che si sono succeduti al 
governo” 
56
 . 
Per il movimento anarchico divenne quasi impossibile qualsiasi 
manifestazione pubblica o privata. Dopo i primi anni di sbandamento, le 
forze anarchiche cominciarono a riorganizzarsi riuscendo ad adattarsi bene 
alla nuova situazione poiché erano comunque da sempre stati abituati ad 
operare in un contesto di semiclandestinità
57
; molte furono le iniziative per 
tenere vivo il movimento; nel 1923 ad esempio si ricostituiva la 
                                                 
54
 G.CERRITO Gli anarchici nella resistenza apuana  cit. p.16 
55
 L' avvento del fascismo in La sveglia Repubblicana del 4 Novembre 1922 
56
 Il partito liberale e il governo in Il giornale di Carrara del 9 Dicembre 1922 
57
 R.LUCCETTI,Gino Luccetti.L' attentato contro il duce, 11 Settembre 1926,La 
cooperativa tipolitografica, Carrara 2000 p.56
18 
 
Commissione di corrispondenza dell' Unione anarchica Italiana. 
 In quegli anni gli anarchici progettarono l' attentato a Mussolini che doveva 
coincidere con una serie di agitazioni in tutto il paese
58
; l' attentato fu 
compiuto qualche anno dopo, nel Settembre 1926, dall' anarchico Lucetti 
ma fallì e il gesto comportò  in tutta la zona apuana una serie di arresti e 
condanne a persone sospettate di aver collaborato
59
. Dal '24 cominciarono a 
risvegliarsi anche gli altri partiti, ad esempio il Partito Repubblicano 
cominciava a denunciare lo stretto legame tra monarchia e fascismo e anche 
nel mondo liberale cominciavano le prime, timide, prese di distanza che, 
dopo il delitto Matteotti, portarono i parlamentari delle opposizioni a 
ritirarsi sull' Aventino
60
, lasciando però la strada aperta al fascismo. Gli 
esiliati sopratutto in Francia stavano cercando intanto di ricompattarsi in un 
fronte antifascista anche se l' opera risultava molto difficoltosa. Venivano 
proposti metodi molto diversi di intervento e le spaccature che esistevano 
anche tra gli stessi anarchici comportavano grandi difficoltà per  i vari 
tentativi di rovesciare Mussolini
61
. Alla fine del '26 Mussolini emanava le 
leggi speciali, a conferma della forza e della tenuta del regime. 
Nella zona apuana già dai primi mesi di quell’ anno i partiti non esistevano 
praticamente più: gli oppositori al regime vivevano in condizione di 
clandestinità per sfuggire agli arresti e chi poteva espatriava.
62
  Gli 
antifascisti in esilio dovevano prepararsi ad una lotta ben organizzata e di 
lunga durata, poiché all' interno del paese  era praticamente impossibile una 
sollevazione contro il regime. 
                                                 
58
 G. CERRITO Gli anarchici nella resistenza apuana cit. pp. 17-18 
59
 Ivi. p 21 
60
 R.LUCCETTI, Gino Luccetti. L' attentato contro il duce, 11 settembre 1926,cit. pp. 51-52 
61
 L.DI LEMBO,Guerra di classe e lotta umana,cit. pp 176-177 
62
 A.BIANCHI Lotte sociali e dittatura in Lunigiana storica e Versilia,Olschki, 
Firenze 1981 p.275