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Lo scudo fiscale del 2009-2010 visto dalla Svizzera

Il segreto bancario svizzero

Il segreto bancario svizzero garantisce ai clienti delle banche elvetiche la confidenzialità delle informazioni nei confronti dei privati e delle amministrazioni. Analogamente a quanto avviene per i medici rispetto ai loro pazienti, i banchieri sono tenuti a mantenere il segreto sulla situazione finanziaria dei loro clienti. Il segreto bancario è regolato dalle disposizioni del Codice civile, dalla legislazione in materia di protezione dei dati e dalla legge sulle banche (art. 47), che risale al 1934. La violazione del segreto professionale è punita con la detenzione fino a 6 mesi e con multe fino a 50'000 franchi (38'000 euro). Esistono tuttavia limiti al segreto bancario: in caso di sospetto di attività criminali come terrorismo, crimine organizzato, riciclaggio di denaro o frode fiscale il segreto viene abolito e le autorità possono accedere alle informazioni bancarie. Secondo le nuove convenzioni contro la doppia imposizione, la Svizzera si impegna in tal modo a fornire, nel singolo caso, informazioni a scopi fiscali agli Stati sulla base di una domanda concreta e motivata, indipendentemente dall'esistenza di un reato fiscale. Fino al 13 marzo 2009 e all'adempimento degli standard stabiliti dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) in tema di assistenza amministrativa in materia fiscale, l'evasione fiscale non rientrava fra queste eccezioni. L'evasione fiscale viene anche combattuta mediante la riscossione di un'imposta alla fonte del 35% e altri provvedimenti (ad esempio nell'ambito della procedura di valutazione fiscale). L'imposta alla fonte è la più elevata fra tutti gli Stati membri dell'OCSE. L'accordo sulla fiscalità del risparmio con l'Unione europea (UE) colma una lacuna: prevede una trattenuta fiscale su tutti gli interessi maturati su fondi stranieri appartenenti a persone fisiche con residenza fiscale in uno Stato membro dell'UE. In Svizzera non esistono conti anonimi. La banca è tenuta a conoscere il titolare del conto ed eventualmente il reale beneficiario. In virtù del principio di territorialità, secondo il diritto internazionale, la tutela del segreto bancario è inoltre limitata al territorio nazionale svizzero. La Svizzera non può pertanto di principio impedire che autorità estere accedano fuori dai propri confini a dati che in Svizzera sarebbero protetti dal segreto bancario. Molti altri paesi conoscono il segreto bancario. I sistemi in vigore nel Lussemburgo e in Austria sono quelli che si avvicinano maggiormente al sistema svizzero.

Fino al 13 marzo 2009 e all'adempimento agli standard dell'OCSE, la legge elvetica distingueva l'evasione fiscale e la frode fiscale; una distinzione fondamentale per decidere se le autorità elvetiche potevano accordare assistenza giudiziaria internazionale. L'evasione fiscale consiste nel non dichiarare al fisco, intenzionalmente o per omissione, una parte della sostanza imponibile o del reddito ed in Svizzera è un'infrazione amministrativa perseguita dalle autorità fiscali, e non giudiziarie. Perciò non giustifica la revoca del segreto bancario. Le banche non hanno il diritto di informare il fisco, salvo in caso di un'inchiesta giudiziaria. Di conseguenza la Svizzera non accoglieva alcuna domanda di assistenza giudiziaria per questioni di evasione fiscale. La frode fiscale corrisponde invece ad una sottrazione criminale dei contributi per mezzo di titoli falsi e di falsificazione di documenti (certificato di salario, registro degli immobili, ecc). È punibile penalmente e in tal caso il segreto bancario può dunque essere revocato da un giudice svizzero competente. Gli istituti bancari sono tenuti a collaborare con le autorità giudiziarie, svizzere o straniere. Questa distinzione fra evasione fiscale e frode fiscale è rimasta valida solo per chi risiede in Svizzera.

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Lo scudo fiscale del 2009-2010 visto dalla Svizzera

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Informazioni tesi

  Autore: Mirko Martino
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Alessandro Volpi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 53

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