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L'istituto della mediazione alla luce delle recenti riforme

Ordinanza del TAR del Lazio del 12 Aprile 2011 n. 3202 sulla mediazione civile e commerciale

L’istituto della mediazione civile e commerciale, entrato in vigore con D.lgs. 28/2010, ha suscitato sempre molti dubbi a livello costituzionale. I temi che suscitano maggiori perplessità riguardano, soprattutto, l’obbligatorietà del procedimento nonché l’onerosità dello stesso.
Il Consiglio Nazionale Forense e l’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana hanno denunciato, con molta fermezza, le incongruenze relative alla mediazione, in quanto lesive dei diritti riconosciuti dalla Costituzione in tema di accesso alla giustizia, con un aumento di oneri e costi per ottenere risposta alla domanda di giustizia.
Durante il XXX Congresso Nazionale Forense, tenutosi a Genova, nel 2010, il CNF ha approvato, in sede di lavori, una mozione contenente alcune proposte modificative del D.lgs. 28/2010, affinché venissero accolte dagli organi istituzionali, secondo le proprie competenze. Il testo della mozione prevede dunque:
1. Abrogazione della previsione di annullabilità del mandato per omessa comunicazione preventiva al cliente della possibilità della conciliazione;
2. Obbligatorietà della difesa;
3. Previsione di un periodo di sperimentazione per valutarne i vantaggi e le problematiche;
4. Abrogazione della previsione di una proposta del mediatore in assenza di una congiunta richiesta delle parti;
5. Abrogazione di tutte le disposizioni che stabiliscono un collegamento tra la condotta delle parti nel procedimento di mediazione e il processo;
6. Previsione della competenza territoriale per gli organismi di conciliazione in correlazione a quella del giudice competente per legge.

Il CNF, con tale mozione, chiede, agli organi competenti, di abrogare l’obbligatorietà del ricorso alla mediazione quale condizione di procedibilità dell’azione.
Anche il Presidente dell’OUA, ha evidenziato, in molte occasioni, la necessità di far slittare l’entrata in vigore dell’obbligatorietà delle materie previste dall’articolo 5 del D.lgs., in attesa di eventuali nuove modifiche. Egli stesso dichiara appunto che “Con l’art. 5 del D.lgs. 28/2010, il Governo ha introdotto sia l’obbligatorietà che l’improcedibilità, incorrendo nel vizio di eccesso di delega, arrogandosi un potere che non gli era stato conferito” e inoltre “l’obbligatorietà della media-conciliazione viola la Costituzione, tanto più perché collegata alla mancata previsione di necessità dell’assistenza dell’avvocato […] il legislatore delegante aveva stabilito che dovesse essere introdotto un meccanismo di conciliazione, ma non ne aveva affatto previsto l’obbligatorietà, né aveva consentito che essa potesse essere considerata condizione di procedibilità della domanda giudiziaria”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'istituto della mediazione alla luce delle recenti riforme

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Informazioni tesi

  Autore: Katia Giorlando
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze dei servizi giuridici
  Relatore: Fabio Santangeli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 128

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