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Il video mapping - nuovi strumenti per l'exhibit design

Video mapping: definizioni ed ambiti

Il video mapping è la tecnica che permette di proiettare immagini sulle facciate degli edifici ottenendo un effetto tridimensionale e di movimento.
Grandi marchi, celebrazioni storiche, campagne pubblicitarie si sono avvalse del video mapping per coinvolgere gli spettatori in un evento unico. Gli effetti video, i colori, le luci ed i suoni trasformano edifici reali in animazioni virtuali. La commistione tra la morfologia dell’edificio e l’animazione è di primaria importanza: partendo appunto dalle caratteristiche tecniche ed architettoniche (finestre, archi, porte, colonne, balconi…) si programma un evento che potremmo definire “artistico”. La facciata diventa luogo di esposizione di nuove forme, palcoscenico e teatro.
Nella realizzazione di questi spettacoli si parte inizialmente dalla morfologia dell’edificio, costruendone una copia esatta in 3D. Successivamente si procede a realizzare il contenuto della performance e ad effettuare numerose prove per individuare eventuali imprecisioni.
Il mondo della pubblicità e del marketing hanno già colto il potenziale di questo nuovo linguaggio comunicativo. Ovviamente, ogni spettacolo ha l’obiettivo di comunicare un messaggio ben preciso che non si limiterà a colpire solo gli astanti. Grazie al potere di internet e dei social media questi eventi vengono diffusi, condivisi, commentati, rafforzando l’immagine dell’azienda che li ha promossi. Il video mapping utilizza la tecnologia per intrattenere in un nuovo modo completamente innovativo. L'obiettivo principale è quello di utilizzare le proiezioni su misura direttamente sulla superficie di un oggetto selezionato per confondere la percezione di prospettiva dello spettatore. Il proiettore consente la curvatura ed evidenziandone qualsiasi forma, linea o spazio, produce un suggestivo gioco di luci su di un oggetto fisico, creando una nuova dimensione e cambiando la percezione stessa dell'oggetto comune. Così tutto diventa un'illusione digitale.
Concisamente, se parliamo di video mapping, parliamo di proiezioni su superfici bidimensionali con una precisa sincronia tra le stesse e la musica. La rappresentazione della terza dimensione su superfici bidimensionali è una sfida irrinunciabile per artisti di varie epoche e, nel contempo, inganno e illusione per gli spettatori ignari ma esigenti. Le prospettive murali cinquecentesche, gli scorci prospettici, il quadraturismo e il trompe l’oeil riescono, tutt’oggi, ad impressionare l’osservatore, oltrepassando e squartando lo spazio reale. Tali illusione pittoriche, proprio come il video mapping, sono state applicate con un effetto amplificato sull’architettura reale, soprattutto nel periodo barocco.
Durante le videoproiezioni, le immagini sono bidimensionali ma sono percepite come 3d. La definizione augmented reality è perciò calzante, poiché si tratta di percezioni visive alterate e aumentate a beneficio dello stupore dell’osservatore. La musica e gli effetti luminosi accrescono l’emozione, la suspense e l’effetto sorpresa.
Le architetture, nell’oscurità della notte e per una manciata di minuti, diventano sfondo attivo di installazioni fantasiose, mostrando, seppur virtualmente, una nuova estetica.
Il valore aggiunto di tali video installazioni, come per qualsiasi forma artistica, non è la tecnica, ma l’idea, la storia o valenza che si vuol comunicare. Partendo dal presupposto che non deve essere semplicemente uno sfoggio di virtuosismi tecnici, può essere uno strumento potentissimo per installazioni urbane, rivisitazioni e rappresentazioni artistiche. La comunicazione senza contenuto difficilmente porta benefici per un pubblico onnivoro e incolto.
Come vettore di contaminazioni, messaggi e interpretazioni non convenzionali, può produrre benefici per un pubblico eclettico e reattivo. Alcuni artisti hanno intrapreso e sperimentato, perciò, un approccio lontano dall’abilità tecnica e dagli effetti sensazionali. Philipp Geist realizza e proietta video da lui prodotti, ingrandendo, sfocando e sovrapponendo immagini di oggetti comuni (foglie, capelli, tendaggi …).
Studio Azzurro ha realizzato mapping su vari palazzi storici in piazza Scala a Milano (Risveglio allegoria di figure e musica, 2011) in cui personaggi pittorici fluttuano e, uscendo dai quadri, invitano gli spettatori al museo (in concomitanza con l’inaugurazione del Polo museale Gallerie d’Italia).
Se le illusioni pittoriche cinquecentesche e barocche erano destinate ai ceti nobili e famiglie ricche, rinchiuse nelle enormi stanze private o musei, il 3d architectural mapping o video mapping, che dir si voglia, rappresenta la nuova frontiera di arte pubblica digitale destinata alla massa. In connubio con il light design, video art, animazione 3d, sound design e teatro, rappresenta, per aziende desiderose di nuovi clienti inconsapevoli e impressionabili, una grandissima forma di pubblicità. Per tale motivo, i grandi marchi internazionali – con budget da capogiro- hanno utilizzato tali tecniche per il lancio di prodotti o nuove sedi (H&M e Samsung ad Amsterdam, HP ePrint & TRON, Ralph Lauren a Londra, BMW a Singapore, Sensodyne a Istanbul…).
Diffondendosi in tutto il mondo come la più vivace e applaudita forma d’intrattenimento e comunicazione è ampiamente utilizzata da artisti indipendenti, eventi musicali, notti bianche anche in ambito pubblico (Antivj a Bruxelles, 30 installazioni per la notte bianca a Lione).
Nel 3d architectural mapping il video e le immagini in movimento sono sagomate appositamente per uno sfondo architettonico. La mappatura può, però, essere realizzata per qualsiasi oggetto, dagli interni ad oggetti più piccoli (la differenza degli altre animazioni digitali è che avviene tutto in tempo reale). Quindi tali tecnologie sono utilizzate per l’interior design, gli showroom, le rappresentazioni teatrali, i concerti ed anche per gli eventi nelle città, com'è successo durante il 388° festino di Santa Rosalia a Palermo, dove ai quattro canti, piazza ottagonale all'incrocio dei due principali assi viari di Palermo: la via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele, (sormontata da decorazioni architettoniche in stile dorico) è avvenuta una performance di video mapping in onore della Santuzza (S.Rosalia) con voce fuori campo a narrare, in un dialetto parlemitano ormai quasi dimenticato, le gesta della giovane Santa, in concomitanza ai video proiettati sulle stesse forme dei quattro canti nella più tradizionale logica del video mapping. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il video mapping - nuovi strumenti per l'exhibit design

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Informazioni tesi

  Autore: Salvo Princiotto
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Architettura
  Corso: Disegno industriale
  Relatore: Michele Argentino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 82

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Parole chiave

media
3d
performing arts
multimediale
audiovisivo
proiezione
mapping
videomapping
architettura multimediale
exhibit design

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