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Un'idea di benessere. Un'idea di città. Rimini Venture 2027, il Piano Strategico di Rimini

Il nuovo concept del benessere

Il riminese non è biecamente campanilista, non pretende che la sua città sia la più bella o la più progredita. In compenso, è profondamente convinto che “a Rimini si sta bene” come in pochi posti al mondo. E se ci sta bene lui, devono starci bene tutti – soprattutto gli alieni che hanno la fortuna di venirci ad abitare, lasciandosi alle spalle lande fredde e caliginose, metropoli stressanti o sperduti villaggi. La malinconia del forestiero gli risulta quindi ancora più incomprensibile e fastidiosa: “ma cosa vuoi di più, dov’è che si sta bene come qui?”

«Non è una città ideale, ma una città in cui “lo stare bene” delle persone diventa una proprità che si persegue a tutto campo.»

Siamo finalmente arrivati al punto cruciale della riflessione sul benessere per la Rimini futura. Lontani ormai anni luce dal “riminizzare” sinonimo di cementificare indiscriminatamente, i sostenitori del piano strategico spostano il baricentro della città dal turismo balneare al mare stesso. Non si tratta di un cambiamento da poco. Il mare riacquista la propria centralità nella vita di tutti, non soltanto dei pescatori o dei riminesi nei mesi invernali. Esso viene riconosciuto per quello che è: il polmone e il cuore della città. Come tale le sue acque vanno tutelate, la spiaggia protetta e va circondato da un parco urbano, che lo isoli dal caos delle automobili, ma lo renda ugualmente fruibile a tutti grazie a un trasporto pubblico – che si prefigge di sostituire completamente l’uso dell’automobile privata – e a infrastrutture non invasive. È la rivincita del verde sul cemento e del cittadino sul turismo stagionale. Il parco del mare infatti è un parco pubblico e come tale si rivolge a tutti, tutti i giorni dell’anno. Nasce allora, dal punto di vista turistico, un nuovo concept del benessere: il sea wellness, con annesso rinnovo delle strutture ricettive, potenziamento di una mobilità senz’auto, Spa marine, centri benessere, strutture atte a fare sport. Dal punto di vista sociale abbiamo il lungomare trasformato in uno spazio non solo destinato all’attività fisica, al relax, o alle relazioni, ma anche alla cultura, grazie al recupero delle grandi colonie e la proposta di trasformarle in contenitori culturali.

Un nuovo valore di riferimento viene conferito al mare e la percezione della sua presenza, in relazione alla città, cambia totalmente: da sfondo torna ad essere presenza centrale. Attraverso questa inversione di polarità e rinnovata importanza, il mare diviene elemento fondante di un nuovo concetto di benessere e per lo sviluppo di un volano di ricerca e di innovazione di settore dell’impresa del benessere, generando così un nuovo di turismo, il Sea Wellness. Si tratta di un nuovo approccio concettuale che rifonda il turismo balneare, dà un valore aggiunto agli altri turismi (congressuale, fieristico, culturale, sportivo, ecc.), e fa vivere 365 giorni all’anno il mare, il lungomare e la fascia turistica anche a beneficio della città e dei residenti. Questo nuovo concept innescherà anche una radicale riqualificazione del comparto ricettivo. La spinta propulsiva per questa rinnovata identità deriva quindi dal mare, che rifonda in questo modo la nuova attrattività turistica del territorio. Prerequisito fondamentale del nuovo protagonismo che deriva e che parte dal mare, è la tutela e la valorizzazione della qualità delle sue acque, a cominciare dall’eliminazione totale degli scarichi inquinanti anche nei bacini idrografici. Il ritorno alla qualità ambientale ha anche il compito di recuperare l’orgoglio verso il proprio mare, patrimonio e risorsa che si potrà vivere e godere nell’arco di tutto l’anno attraverso l’utilizzo della sua acqua, opportunamente trattata e anche riscaldata in appositi ambienti e spazi dedicati. Si creerà a questo scopo un sistema diffuso di Spa marine, che non sono centri benessere in senso stretto, ma costituiranno un’offerta differenziata di trattamenti e servizi incentrati sul valore benefico dell’acqua di mare, ma anche della sabbia, dell’aria marina e del sole.

Il mare trova ancora più forza attraverso un ulteriore cambiamento radicale del ruolo dell’infrastruttura di costa, con l’attenzione all’ambiente e al paesaggio che si concretizza attraverso la realizzazione del Parco del Mare per cittadini e turisti. Il Parco è uno spazio strutturato tra la ferrovia ed i primi 500 m. di mare che ha la presunzione di andare oltre ai confini amministrativi e si connette con l’interno (centro storico, periferia, entroterra) attraverso assi verdi perpendicolari alla costa. Configurandosi come Parco Urbano attrezzato che contiene funzioni e servizi, il lungomare diviene così nuova “Agorà” cittadina dotata di spazi pubblici accoglienti, attrattivi e identitari, luogo vocato all’incontro e alla relazione tra i residenti, tra e con i turisti, destinato allo svago, al tempo libero, al loisir e ai vari eventi e manifestazioni all’aperto. In virtù della sua posizione strategica tra la città e la spiaggia, si presenta quale nuovo scenario per l’incontro tra la città e il mare e non più come una barriera invalicabile a causa del traffico intenso che finora lo ha caratterizzato. L’uso dell’automobile nella zona lungomare non sarà più necessario e, in questo senso, verrà fortemente disincentivato grazie all’introduzione di sistemi alternativi ed innovativi, libererà di conseguenza spazi pubblici fruibili a livello urbano e turistico dai cittadini, temporanei e non. Il nuovo sistema di mobilità diviene quindi uno dei pilastri su cui si fonda quest’ipotesi di nuova riqualificazione dell’offerta turistica e di nuova identità paesaggistica del litorale.


La Rimini del turismo èlitario pare fare capolino da queste righe del documento. Ci piace comunque sottolineare che una cosa è parlare di sea wellness nell’ottica del marketing turistico, secondo cui Rimini deve diventare attrattiva per la sua bellezza e per tutti coloro che desiderino stare bene; altro è parlare di sea wellness per i residenti. Infatti il parco del mare e tutte le misure volte a incentivare la protezione delle acque e delle coste ricadono su tutti.

Il parco urbano del mare intende rigenerare un luogo e un senso a servizio non solo della fascia turistica ma di tutta Rimini.

L’esternalità positiva delle iniziative è globale, ma Rimini, per i residenti, diventa una città in cui il termine benessere accoglie la potenzialità di vivere bene; in cui le tradizioni vanno a braccetto con l’innovazione, ma in cui, soprattutto, l’ambiente, la qualità dell’aria, la qualità del tempo libero, diventano il centro delle politiche urbane; in cui la città offre – non è detto che i cittadini li accolgano – standard di qualità della vita altissimi e non con finalità di potenziamento dei sistemi di welfare, ma con lo scopo di incentivare la crescita economica e sociale dell’intera area. Si rispetta il tradizionale ruolo di un’amministrazione comunale che crea delle basi su cui il cittadino può edificare il proprio “viver bene”, ma senza più proporre un benessere materiale e consumistico. Rimini ha scelto l’idea di benessere che vuole perseguire e noi la riassumiamo con la definizione che del proprio campo di studi dà il dipartimento universitario di Scienze per la Qualità della Vita che ha sede proprio a Rimini.
[…]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Un'idea di benessere. Un'idea di città. Rimini Venture 2027, il Piano Strategico di Rimini

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Informazioni tesi

  Autore: Lorena Fonti
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
  Facoltà: Conservazione dei Beni Culturali
  Corso: economia delle arti e delle attività culturali LM-76
  Relatore: Daniele Goldoni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 231

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