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Il Teen Drama: l'adolescente diventa fan di Se Stesso attraverso lo specchio della TV

Buffy, The Vampire Slayer

"Buffy, The Vampire Slayer": è il teen drama principe dell'intera categoria degli ibridi “Teen drama / Horror Fantasy”, nonché probabilmente il telefilm per adolescenti che vanta la più grande comunità di Fandom in assoluto. Andato in onda per sette serie con un totale di 144 episodi, dal 1997 al 2003, è nato dalla penna di Joss Whedon, sceneggiatore pluripremiato e dal talento più che riconosciuto.

Il telefilm racconta le vicende di Buffy Summers, una sedicenne bionda e minuta, trasferitasi a Sunnydale dopo essere stata espulsa dal suo vecchio liceo. Se di giorno Buffy è solo una tranquilla studentessa che si divide tra amici, shopping e compiti in classe, di notte la sua vita si trasforma: Buffy è infatti una cacciatrice, ovvero una ragazza dotata di poteri soprannaturali che gli permettono di uccidere i vampiri.

Uccidere i vampiri è proprio la sua missione, ma ad aiutarla, anche in questo caso, non manca il gruppo dei fidati amici: Willow, dolce e timida, è una ragazza molto studiosa che più tardi scoprirà di possedere poteri di strega; Xander, timido ed impacciato, è anche lui un outsider della scuola, ma ciò non gli impedirà di essere un eroe nella lotta contro il male; Cordelia, l'immancabile cheerleader che nasconde una personalità tutt'altro che superficiale.

Oltre al gruppo dei pari, compaiono altri due personaggi importantissimi per lo svolgersi della storia: Giles ed Angel. Giles, apparentemente solo il bibliotecario del liceo, è in realtà “l'osservatore” di Buffy, ovvero l'incaricato di guidarla durante le sue imprese di cacciatrice. Giles svolge la funzione di una sorta di genitore, non solo per Buffy, ma per tutto il gruppo, laddove le famiglie dei personaggi, a parte la madre della protagonista, non appaiono quasi mai negli episodi.

Angel è invece un vampiro dotato di anima che combatte dalla parte dei buoni; Buffy ed Angel hanno una relazione, ma naturalmente, si capirà ben presto che si tratta di un amore impossibile e i due dovranno dirsi addio. Parlare del fenomeno “Buffy, l'ammazzavampiri” richiederebbe un'analisi approfondita, ma purtroppo non mi è possibile in questa sede, per cui mi limiterò a segnalare quali sono le caratteristiche principali che hanno reso a questo teen drama un tale successo. Innanzitutto “Buffy” rappresenta il miglior esempio di telefilm ibrido, mantenendo i tratti fondamentali di entrambi i generi e, specialmente per quanto riguarda la parte fantasy, ci si trova davanti ad una rappresentazione realistica di quelle che sono le culture antiche dell'occulto e del paranormale, le arti magiche e le rappresentazioni mitologiche delle figure soprannaturali.

“Buffy” è un telefilm per adolescenti che possiede un forte spessore sociologico, tanto da essere accostato da molti studi al “femminismo”, di cui sarebbe veicolo: per la prima volta si parla infatti di un'eroina, di una ragazzina indipendente e sorprendentemente forte, di una giovane donna che non ha alcun bisogno di un uomo accanto anzi, molto spesso è proprio chiamata a salvare uomini in difficoltà. D'altra parte però, questa stessa eroina non perde mai il suo lato femminile, la sua delicatezza e la sua dolcezza, il tutto a dimostrare come le donne si trovino effettivamente in una posizione di autosufficienza, che non può e non deve accettare alcuna subordinazione da parte del mondo maschile.

Molto forte è anche la continua presenza negli episodi dell'elemento “diverso”, incarnato per eccellenza nelle figure dei vampiri e dei demoni, ma anche negli stessi personaggi che, durante la loro crescita personale, scoprono un poco alla volta la loro “diversità”; diversità sia in termini di orientamento sessuale (Willow scopre nella quarta serie la sua omosessualità) che di vere e proprie metà oscure nascoste per anni solo nel loro subconscio (Willow diventa una potente strega, Oz scopre di essere un licantropo, Xander passa dall'essere solo un nerd al diventare un eroe ecc ecc..). Nel corso di tutto il telefilm si parla quasi sempre di morte, di sangue e di apocalisse, ma ognuno di questi argomenti non viene mai affrontato in maniera superficiale o utilizzato come semplice espediente narrativo, bensì andrebbe analizzato nel suo significato metaforico ed archetipico. La morte e l'apocalisse, così come il sangue, rappresentano da sempre dei simboli molto importanti per la società umana, specialmente per la comunità dei cristiani.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Teen Drama: l'adolescente diventa fan di Se Stesso attraverso lo specchio della TV

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Informazioni tesi

  Autore: Martina Marchetti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi dell'Aquila
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze psicologiche
  Relatore: Isabella Corradini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 118

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