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Adulti a 360°. L'educazione alla sessualità e all'affettività nell'ambito del ''Durante e Dopo di Noi''

Affettività e sessualità. Tra tabù e presa di coscienza

Le sfere dell’affettività e della sessualità nell’ambito della disabilità, nonostante quest’ultima, come detto precedentemente, sia sempre esistita, sono state a lungo ignorate o trattate celatamente all’interno della nostra società causando, in tal modo, un ritardo nell’elaborazione e nella definizione di concetti quali la salute sessuale e la sessualità, e una carenza di documenti, di studi e di ricerche in diversi ambiti che aiutassero a comprendere meglio i vissuti affettivo-sessuali delle persone con disabilità.
L’affettività e la sessualità del disabile infatti sono state, e in parte lo sono ancora, oggetto di pregiudizi, di false credenze e di luoghi comuni.
Le conseguenze dovute alla presenza e al peso che ricoprono i tabù all’interno di tali ambiti sono riscontrabili sia a livello politico, sia a livello sociale, e di conseguenza, anche a livello educativo e formativo, andando a influenzare e condizionare anche il lavoro educativo-pedagogico che le figure professionali attuano quotidianamente con e per le persone disabili e le loro famiglie.
Le sfere sessuali ed affettive dei disabili, infatti, investono e coinvolgono anche la vita degli operatori e delle loro famiglie, i quali possono reagire e affrontare tali aspetti in modi diversi: dalla disapprovazione alla repressione; dall’intolleranza alla messa in atto di strategie disfunzionali.
Attualmente nel contesto italiano esistono alcune associazioni che si muovono verso la sensibilizzazione e il riconoscimento politico del diritto del disabile a sperimentare liberamente e in maniera sana la propria sessualità e la propria affettività.
L’Associazione LoveGiver fondata da Maximiliano Ulivieri nel 2013, ad esempio, dal punto di vista politico ha presentato per la prima volta il Disegno di Legge 1442 “Disposizioni in materia di sessualità assistita per persone con disabilità”, ovvero una legge che, se approvata, permetterebbe il riconoscimento della figura dell’assistente sessuale, o anche denominato O.E.A.S. (“Operatore per l’assistenza Emotiva, Affettiva e Sessuale”), e di conseguenza, anche una migliore programmazione, gestione e regolamentazione dei percorsi di educazione alla sessualità e all’affettività dedicati ai disabili.
La figura dell’assistente sessuale, infatti, si cerca di allontanare dalla figura del sex worker, già riconosciuta in vari paesi europei, e soprattutto dalla possibilità di sovrapporre tale attività a quella della prostituzione, concentrando l’attenzione sulla natura educativa e formativa della sessualità e dell’affettività, più che sull’atto concreto e meccanico e sulla pura soddisfazione di un bisogno e di un impulso.
La figura dell’assistente sessuale, per la forte ambiguità in cui versa l’attività dell’assistenza sessuale, fatica a prendere piede e a diffondersi all’interno del contesto italiano. Molti sono infatti i fattori che sostengono la delegittimazione dell’assistente sessuale, come molti sono anche i fattori che, al contrario, sostengono e spingono verso la legittimazione e il riconoscimento di tale pratica.
La carenza di educazione e di formazione alla sessualità e all’affettività, come vedremo, porta a delle conseguenze, tra queste si hanno: scarsa prevenzione verso le malattie sessualmente trasmissibili; scarsa conoscenza del corpo e delle emozioni, sia propri che altrui; poca consapevolezza e coscienza della propria identità, sessualità e del proprio orientamento sessuale; alta probabilità di instaurare e di non riuscire a riconoscere eventuali relazioni abusive, violente e disfunzionali; possibile sviluppo di comportamenti sessuali problematici; ecc.
Nel presente capitolo, quindi, si approfondiranno le tematiche dell’affettività e della sessualità del disabile sia dal punto di vista politico-sociale, sia dal punto di vista educativo-pedagogico, trattando anche i possibili vissuti e ruoli che hanno rispettivamente le figure professionali, le famiglie e le persone con disabilità.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Adulti a 360°. L'educazione alla sessualità e all'affettività nell'ambito del ''Durante e Dopo di Noi''

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Informazioni tesi

  Autore: Jennifer Macabeo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Scienze Cognitive, Psicologiche, Pedagogiche e degli Studi Culturali
  Corso: Scienze pedagogiche
  Relatore: Raffaele Monteleone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 96

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Parole chiave

disabilità
formazione
educazione
affettività
sessualità
adulti
sex worker
dopo di noi
assistenza sessuale
cascina biblioteca

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