Gli anziani nella società italiana

Le competenze digitali possono essere considerate essenziali ai fini di una “inclusione sociale, economica, culturale e relazionale delle persone” (Istat, 2020). I dati riportati dall’Istat (2015) nel volume Internet@Italia 2014 evidenziano un divario generazionale nell’uso dell’Information & Communication Technology (ICT). Nella fascia di età che va dai 6 ai 18 anni più del 90% usa la Rete, nella fascia dai 19 ai 34 anni è l’84%; dai 35 ai 54 anni è il 70%; dai 55 ai 64 anni è del 46% mentre oltre i 65 anni è del 12,5%. In relazione al genere con il crescere dell’età le donne utilizzano la Rete meno degli uomini. Il titolo di studio divide profondamente gli utilizzatori, gli utenti maggiormente istruiti (diploma o laurea) arrivano all’86,5% mentre coloro con istruzione inferiore (licenza media o meno) arrivano al 21,7% (Istat, 2015).
Le differenze di età nell’utilizzo di strumenti digitali sono dovute a diversi fattori: scarsa inclinazione al cambiamento e all’innovazione e fattori socioculturali (Caradonna, 2016). Alcune ricerche mettono in relazione l’uso di Internet con salute e benessere confermando che circa il 30% si ammala meno di depressione rispetto a chi non lo usa (Caradonna, 2016 p. 249).
Una ricerca italiana ha posto il focus sul rapporto degli anziani con le ICT in base a motivazioni e capacità d’uso (Risi e Olivero, 2007). Il campione era composto da 200 anziani di 55 anni in su, maggiormente concentrati nella fascia tra i 65 e i 74 anni (39%) di Milano e Varese (p. 13). I risultati: l’87% fa uso del telefono cellulare in misura maggiore per le telefonate, il 13% che non lo utilizza dichiara che è difficile da usare. Oltre la metà del campione ha utilizzato un computer soprattutto per lavoro e gli uomini (56%) lo utilizzano più delle donne (50%). Le motivazioni addotte per l’uso del computer non si concentrano sui benefici e il miglioramento della vita quotidiana ma su obblighi lavorativi. Tra coloro che utilizzano il computer Internet viene impiegato da circa il 68%; le relazioni con coetanei utilizzatori aumenta la possibilità di uso, così come la presenza in famiglia di figli o nipoti (p.23). Infine l’atteggiamento negativo e di rifiuto della tecnologia ha un’influenza minore verso i giovani anziani (65-74 anni) che verso gli over 75 che la utilizzano meno (Risi e Olivero, 2007, p.24).