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Musica digitale e Peer to Peer: una ricerca sugli aspetti psicosociali

Aspetti legali: regolamentazione, vincoli e prospettive future

Le leggi inerenti il diritto d'autore sono molto diverse da Paese a Paese e fanno diretto riferimento a regolamentazioni locali di carattere peculiare.
In Germania ad esempio, la violazione del diritto d'autore viene equiparata al reato di furto e le pene derivanti dalla violazione del diritto d'autore sono le più severe in Europa.
Sottoposti a tali leggi sono anche i minorenni e i trasgressori vengono puniti con un massimo di cinque anni di reclusione. In Francia gli inventori di programmi P2P sono puniti con una reclusione fino a tre anni e chi scarica musica illegalmente è punibile con una multa di 30 euro che aumenta di sei volte per chi mette in condivisione file on line.
Nonostante l'eterogeneità diffusa sotto il punto di vista giuridico, esistono accordi internazionali che regolamentano il diritto d'autore dal punto di vista formale. Tuttavia tali patti aggiungono molto poco in termini di regolamentazione giuridica e di lotta alla pirateria dal punto di vista pratico e operativo, limitandosi a sancire un impegno formale degli stati membri nella lotta alla pirateria e nel formalizzare un impegno condiviso a rispettare norme di uguaglianza nel trattamento procedurale dei cittadini all'interno degli stati membri.
In accordo con questa filosofia nell'art. 54 della Legge 31 maggio 1995, n. 218 - "Riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato" si afferma esplicitamente che "i diritti su beni immateriali sono regolati dalla legge dello Stato di utilizzazione."
Tale legge è in linea con i principi sanciti dalla Convenzione di Berna (CUB) nel 1886 e dalla Convenzione Universale sul Diritto d’Autore (CUA) del 1952, in seguito rivisitata e firmata nel 1971 a Parigi con l'entrata degli U.S.A. assieme ai 32 stati già membri dal 1952.
Il diritto d'autore in Italia è disciplinato dalla legge n. 633 del 22 aprile 1941, la quale prescrive che tutti i brani musicali, indipendentemente dal loro formato (comprende quindi gli mp3) e qualunque siano i mezzi di diffusione (p2P incluso), sono coperti da copyright a meno che gli autori non rinuncino espressamente a tali diritti o nel caso in cui siano trascorsi più di 70 anni dalla morte del proprietario dei diritti di proprietà intellettuale.
La legge 128 del 21 maggio 2004, data dell'entrata in vigore del decreto Urbani, sancì in Italia un inasprimento delle pene per la condivisione di materiale sottoposto a copyright e andò ad introdurre sanzioni penali per chi condivide materiale protetto da diritti d'autore e amministrative per chi pratica il semplice download dei file incriminati.. L'introduzione della locuzione "a fini di lucro" con "per trarne profitto", operata da questa legge, avrebbe aggiunto nella legge 22 aprile 1941, n. 633 (sul diritto d'autore) la possibilità di applicare sanzioni amministrative e penali a chi si renda protagonista della violazione del copyright.
In accordo con tale postulato, il mancato acquisto di brani musicali determina un risparmio oggettivo per gli utenti che traggono così profitto (indirettamente) scaricando musica digitale gratuitamente.
In termini pratici e per motivi tecnici il peer to peer è formalmente illegale in Italia dal momento che i client svolgono contemporaneamente il ruolo di server, scaricando e condividendo allo stesso tempo file protetti da diritto d'autore e traendone profitto per via indiretta.
Gli aspetti legislativi legati alla regolamentazione e al diritto d'autore sono in aperto contrasto con le logiche intrinseche alla nascita e allo sviluppo di internet che costituisce da sempre il terreno della libera condivisione e cooperazione, arrivando a essere definito come il luogo ideale nel quale mettere in atto ciò che è meglio conosciuto con il termine di e-democracy. A conferma di ciò e in armonia con la filosofia dell'open source è nato, in opposizione all'inasprirsi delle leggi sul copyright, il concetto di copyleft, il quale individua un modello di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze grazie alle quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Musica digitale e Peer to Peer: una ricerca sugli aspetti psicosociali

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Informazioni tesi

  Autore: Pierluigi Lido
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Psicologia delle Organizzazioni e Servizi (Polo Cesena )
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Marco Giovanni  Mariani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 102

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