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Attenzione e attenzioni: bambini e genitori davanti al digitale

Bambini in età prescolare e utilizzo delle tecnologie

Vagliando la storia dell’umanità, dalla nascita dell’homo sapiens ad oggi, ci sono state una moltitudine di innovazioni tecnologiche intese come nuove idee, processi o prodotti che hanno comportano un cambiamento significativo, a volte un miglioramento, rispetto alla situazione precedente. Negli ultimi decenni si sta assistendo a quella che è possibile definire “rivoluzione digitale” (Balbi, 2022) che prevede l’utilizzo massiccio delle tecniche informatiche nella quotidianità di ogni individuo, in ogni settore produttivo o di servizi. Le innovazioni sono sempre state accolte in parte positivamente, osservandone il potenziale, in parte in modo avverso, vedendole come un allontanamento dalla natura umana. Questo è avvenuto anche con l’introduzione delle tecnologie digitali, si riconoscono le potenzialità ma se ne sottolineano anche i rischi derivanti dall’utilizzo, soprattutto da parte dei più piccoli.
Si possono evidenziare, in particolare, tre tipologie di reazioni all’utilizzo delle tecnologie da parte dei più piccoli: coloro che vengono definiti tecnoentusiasti, sostenitori dei benefici derivanti dall’uso delle tecnologie, fin dalla prima infanzia; i tecnoscettici o tecnofobici che sono contrari all’uso da parte dei più piccoli e preoccupati dagli aspetti negativi e dalle problematiche che questi strumenti potrebbero far sorgere; infine è possibile riconoscere coloro che provano a conciliare le due posizioni, che osservano in modo critico l’utilizzo delle tecnologie, senza però privarsene.

Dati sull’utilizzo dei device
I bambini vivono nella società, condividono con gli adulti la quotidianità, osservano e studiano incuriositi le azioni dei genitori e delle figure di riferimento. Il loro apprendimento, fin dalla nascita, deriva dell’osservazione e dall’imitazione dell’altro, attraverso l’attivazione dei neuroni specchio costruiscono connessioni cerebrali che permettono di imparare come muoversi nel mondo, fin dalle prime ore di vita.
Grazie agli studi di Urie Bronfenbrenner (1977) si è potuto osservare come l’intera ecologia dello sviluppo umano dipendesse dai diversi contesti e rapporti in cui un individuo cresce3. All’interno di questo sistema è fondamentale tenere conto anche della presenza di device digitali, con cui i bambini interagiscono quotidianamente e che hanno un impatto sulla loro vita.
La ricerca della Counterpoint Research “Almost Half Of Smartphone Users Spend More Than 5 Hours A Day on Their Mobile Device” del 2017 ha stabilito che, su un campione di 3500 utenti dai 15 ai 45 anni, una persona su quattro tiene in mano lo smartphone per 7 ore al giorno. Il dato più rilevante della ricerca è che solo il 4% dei partecipanti tiene il telefono in mano per meno di un’ora, quindi il 96% delle persone ha un contatto diretto con lo smartphone per più di un’ora ogni giorno.

È quindi possibile affermare che gli smartphone e i device in generale siano pressoché onnipresenti nella quotidianità degli adulti. Come conseguenza di questa presenza costante nella vita dei genitori risultano esserlo anche nella vita dei bambini, che vengono inclusi in questo rapporto ancora prima di nascere, per esempio con fotografie delle ecografie caricate online.
I paragrafi che seguono riportano diversi studi che mostrano l’utilizzo che viene fatto dei device digitali. Le informazioni riportate vengono proposte in ordine regressivo nel tempo, dal più recente al più lontano, in modo da dare maggior risalto alle ricerche più recenti. Vengono qui riportati questi studi perché permettono di avere una più chiara visione dell’utilizzo dei device in tutto il mondo.

Una ricerca condotta dal Pew Research Center (2020) sulla popolazione statunitense ha mostrato che nella fascia di età 0-2 anni quasi la metà dei bambini utilizzano lo smartphone e il 35% il tablet, mentre tre bambini su quattro di quell’età guardano la televisione. Nei bambini di 3-4 anni il 64% usa il tablet o lo smartphone, dai 5 agli 8 anni la percentuale sale a 81%.
I bambini guardano principalmente video su Youtube o cartoni attraverso piattaforme di streaming. Pochi sono i bambini che utilizzano le console o il computer, questi sono strumenti meno accessibili rispetto a quelli con schermo touch. Nella ricerca viene riportato che il 31% dei genitori afferma che il proprio bambino ha iniziato ad interagire con gli smartphone prima dei 2 anni, mentre il 29% dai 3 ai 4. Sommando i dati è possibile affermare che sei bambini su dieci hanno iniziato ad utilizzare i device prima dei 5 anni.

Uno studio seguito da Elena Bozzola pubblicato nel 2018 su Italian Journal of Pediatrics (Bozzola et al., 2018) riporta che tra i bambini americani dagli 0 agli 8 anni di età l’utilizzo dei dispositivi mobili è passato dal 38% nel 2011 al 72% nel 2013. Osservando nello specifico i bambini di 2 anni è avvenuto un incremento dal 10% al 38%. Gli smartphone vengono utilizzati dal 51% dei bambini, i tablet dal 44%. La metà di questi bambini utilizza applicazioni o giochi educativi. Il 13% dei bambini di età inferiore ad un anno ha utilizzato giochi educativi mentre il 19% applicazioni educative.
Secondo una ricerca compiuta dal Centro per la Salute del Bambino Onlus (Balbinot et al., 2016) nel 2016 le percentuali di utilizzo di device digitali da parte dei bambini sono: il 38% dei bambini di 2 anni gioca e guarda video su device digitali, il 63% dei bambini sotto gli 8 anni utilizza quotidianamente lo smartphone, il 44% dei bambini tra i 5 e i 13 anni navigano in rete.
Dall’analisi di questi dati è possibile dedurre che la quotidianità dei bambini è invasa da questi dispositivi, molto spesso anche in fasce di età in cui ne è sconsigliato l’utilizzo da parte di ricercatori e pediatri.
Nella Convenzione sui diritti dell’infanzia (ONU, 1989) si sostiene come sia fondamentale trarre il massimo del vantaggio dall’ambiente digitale per i bambini, cercando di comprenderne i limiti e le vulnerabilità, evitando di incappare in problematiche causate dal loro uso. L’utilizzo delle tecnologie digitali può essere uno strumento che permette di aiutare o ostacolare lo sviluppo dei bambini, in base all’utilizzo che si decide di farne.





[3] Nella teoria di Bronfenbrenner vengono illustrati: il microsistema che è l’ambiente costituito dai parenti diretti del bambino, dalla vita dimestica, scuola, etc; il mesostistema che è composto da microsistemi e le loro relazioni; l’esostistema che è un insieme in cui troviamo il vicinato, i mass media, le istituzioni della società; il macrosistema che fa riferimento alla cultura globale in cui il bambino cresce, le opportunità sociali, economiche e formative, le istituzioni politiche.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Attenzione e attenzioni: bambini e genitori davanti al digitale

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Vanotti
  Tipo: Laurea magistrale a ciclo unico
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze della Formazione Primaria
  Relatore: Andrea Mangiatordi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 203

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