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Apprendimento linguistico: due generazioni a confronto

Basi neurali del linguaggio nei parlanti monolingui e bilingui

Fino a un centinaio di anni fa era difficile indagare il funzionamento della mente e del cervello, che da sempre hanno suscitato interesse nell’uomo, ma grazie al progresso delle neuroscienze, ma soprattutto grazie all’ideazione di tecniche di neuro-immagine, si dispone di una descrizione sempre più precisa del cervello umano sul piano fisiologico, anatomico e cellulare, a cui contribuiscono anche altre discipline quali:
• la neurologia, che si occupa del funzionamento dei processi neurologici della mente;
• la psicologia, che ne descrive la natura;
• la neurolinguistica, che li associa al linguaggio, fornendo informazioni su come avviene l’apprendimento, in particolar modo linguistico.
Generalmente, la ricerca sul cervello bilingue affronta il problema della rappresentazione e del funzionamento di più lingue in un unico cervello. In questo capitolo verrà delineata la struttura anatomica del cervello e la sua organizzazione in relazione al linguaggio che porterà a comprendere la differenza tra il cervello bilingue e monolingue.

L’organizzazione cerebrale

Il cervello umano è uno degli organi più complessi del nostro corpo. Si compone di varie parti che lavorano in modo coordinato, attraverso un ampio numero di connessioni che stabiliscono tra loro e con il resto del corpo, tra le quali le principali sono:
• telencefalo;
• cervelletto;
• tronco encefalico.
Ognuna è suddivisa in ulteriori piccole zone con funzioni specifiche.
Il cervello si sviluppa a partire dal grembo materno sin dalla quarta settimana di gravidanza ed è perfettamente visibile dal sesto mese: cresce rapidamente durante la gestazione e ha una crescita inferiore dopo il parto dovuta non all’aumento del suo volume ma alla quantità di nozioni che immagazzina.

Per descrivere il cervello dobbiamo prima capire l’organizzazione del sistema nervoso. Il sistema nervoso è costituito da una rete di cellule nervose che, legate tra loro, sono in grado di trasmettere informazioni e controllare rapidamente il nostro organismo e si suddivide in due parti: il sistema nervoso centrale (SNC) e il sistema nervoso periferico (SNP). Nel SNC, che verrà analizzato con più attenzione, si distinguono l’encefalo (suddiviso in tronco cerebrale, cervelletto, diencefalo e telencefalo) e il midollo spinale, sede dei riflessi nervosi semplici e complessi. Il SNP, invece, è composto dai nervi esterni all’encefalo e al midollo spinale.

Il telencefalo, più comunemente noto come cervello, è la parte più estesa dell’encefalo e l’organo principale del SNC, racchiuso nella scatola cranica, molto complesso e caratterizzato da miliardi di neuroni (o cellule nervose, l’unità fondamentale del sistema nervoso) che comunicano attraverso innumerevoli connessioni, le sinapsi, che permettono il passaggio dell’impulso nervoso.
Le cellule nervose (FIGURA 2) sono costitute da un grande corpo cellulare e due tipi di fibre nervose: l’assone e i dendriti. I neuroni volgono come funzione principale quella di coordinare il funzionamento degli organi e il comportamento organizzandosi in gruppi neuronali, ognuno con una propria funzione, organizzazione dovuta sia a interazioni ambientali, sia a fattori genetici. Basti pensare al linguaggio: non presuppone l’apprendimento, è innato, ma non può prescindere da input esterni.

L’encefalo e il midollo spinale contengono anche cellule di supporto note come cellule gliali, che si differenziano dalle cellule nervose non producendo impulsi elettrici. Inoltre, essi sono costituiti da materia grigia e bianca. La prima «consiste in corpi cellulari nervosi, dendriti e assoni, cellule gliali e capillari (i vasi sanguigni più piccoli del corpo). La materia bianca contiene relativamente pochi neuroni e consiste principalmente di assoni avvolti da molti strati di mielina e di oligodendrociti che costituiscono la mielina. La mielina è ciò che dà il colore alla materia bianca».

Anatomicamente, il cervello è diviso in due metà. Infatti, «è costituito da due emisferi connessi tra loro dal corpo calloso, una struttura costituita da assoni che passano da un lato all’altro dell’encefalo. […] Ogni emisfero cerebrale è diviso in sei lobi: quattro sono definiti in base all’osso cranico sotto il quale sono situati (frontale, parietale, temporale, occipitale), mentre gli altri due si trovano in profondità e sono detti lobo dell’insula e lobo limbico». I lobi frontale, temporale, parietale e occipitale appaiono evidenti sulla superficie del cervello.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Apprendimento linguistico: due generazioni a confronto

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Informazioni tesi

  Autore: Elisa Ghezzi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2020-21
  Università: Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM)
  Facoltà: Interpretariato e Traduzione
  Corso: L-12
  Relatore: Giovanna Rocca
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 63

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