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La filiera legno-energia: un'analisi economica delle possibilità energetiche della biomassa da legno

Caratterizzazione del pellet

Per caratterizzazione del pellet intendiamo una serie di caratteristiche fisico-chimiche attribuibili al biocombustibile allo scopo di facilitarne il commercio, la legislazione e l’implementazione di sistemi di combustione a pellet. Secondo la legislazione vigente le biomasse combustibili sono:
- materiale vegetale prodotto da coltivazioni dedicate;
- materiale vegetale prodotto da trattamento esclusivamente meccanico di coltivazioni agricole non dedicate;
- materiale vegetale prodotto dalla lavorazione esclusivamente meccanica di legno vergine e costituito da cortecce, segatura, trucioli, chips, refili e tondelli di legno vergine, granulati e cascami di legno vergine, granulati e cascami di sughero vergine, tondelli non contaminati da inquinanti, aventi le caratteristiche previste per la commercializzazione e l’impiego;
- materiale vegetale prodotto dalla lavorazione esclusivamente meccanica di prodotti agricoli, avente le caratteristiche previste per la commercializzazione e l’impiego.
È chiaro che il pellet ai fini energetici può essere prodotto solo a partire da questi materiali. Secondo una raccomandazione del CTI (Comitato Termotecnica Italiano) il pellet può essere suddiviso in quattro categorie: A con additivi, A senza additivi, B e C, le quali sono distinte in base alla natura della materia prima usata e alle proprietà chimico-fisiche. Ogni categoria è caratterizzata da: origine della materia prima, misura del pellet, umidità, ceneri da residuo di combustione, durabilità meccanica, polveri, agenti leganti utilizzati, contenuti di azoto, cloro e zolfo, densità apparente e potere calorifero inferiore. Riguardo agli additivi che possono essere utilizzati, essi si distinguono in leganti, lubrificanti e impermeabilizzanti all’umidità. Tuttavia il loro utilizzo non è di uso comune in quanto comporta un costo aggiuntivo di produzione ed inoltre può compromettere l’immagine del pellet come combustibile ecologico se gli additivi usati sono di origine sintetica. Ad ogni modo gli additivi comunemente usati sono: amido di patata, molassa, paraffina naturale, olio vegetale, ligno sulfonato. Tali sostanze non devono alterare la combustione e sviluppare durante essa gas dannosi o maleodoranti. Alla categoria A appartengono tutte le biomasse legnose con contenuto di ceneri non superiore allo 0,7% sulla sostanza secca. Alle categorie B e C appartengono tutte le categorie di biomassa da agricoltura non trattate chimicamente.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La filiera legno-energia: un'analisi economica delle possibilità energetiche della biomassa da legno

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Informazioni tesi

  Autore: Mauro Asara
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Angela Tarabella
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 93

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