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Il mercato delle copie nel seicento a Napoli

Carlo Sellitto e il caravaggismo

Carlo Sellitto è nato a Napoli nel 1580. La sua formazione ebbe inizio nella bottega del padre, il pittore Sebastiano Infantino. Successivamente, è documentato il suo passaggio nell'atelier del pittore Giovanni Antonio Ardito. Non c'è invece alcuna notizia certa sul periodo passato presso il pittore fiammingo Louis Croys.

A metà del primo decennio del 1600, avvenne il passaggio dell'artista dal tardo manierismo al caravaggismo meridionale, di cui Sellitto è stato uno dei maggiori protagonisti.
Nel 1613, Sellitto con Caracciolo e Santafede risulta essere l'unico pittore autorizzato a copiare dal Merisi le Sette opere di Misericordia per il conte di Villamediana.

Un dato di difficile comprensione è quello relativo al numero di dipinti sopravvissuti fino a oggi; le fonti ci informano che il corpus pittorico dell'artista era caratterizzato da un numero cospicuo di copie e soprattutto da numerosi ritratti, oggi il numero di opere superstiti è molto ridotto, all'incirca una trentina di dipinti.

Nel catalogo delle opere di Sellitto rientrano la Lavanda dei piedi (figura 23), di ubicazione ignota, resa nota da Wolfgang Prohaska sulla base di una foto d'archivio, la sua copia si trova in collezione Garofalo l'impressione è che siamo di fronte a un originale e alla sua copia, entrambe uscite dalla cerchia di Sellitto.

Un'altra opera che presenta diverse analogie con la Lavanda è una Cena in Emmaus, datata intorno al 1607, oggi in una collezione privata a Napoli. L'opera sembrerebbe essere autografa, anche se di recente un'altra edizione è stata ritenuta l'originale. Questo tema fu poi ripreso e interpretato più volte dall'amico e collega Filippo Vitale, i due avevano in comune l'attitudine alla copia integrale o parziale delle proprie opere, come accade con la Cena di Emmaus presso la Gallerie Leegenhoek di Parigi; dell'opera, oltre alla nota copia un tempo in collezione Sasso a Milano, è emersa un'altra versione documentata presso la Fototeca Zeri, da una foto dello Studio Vasari, probabilmente in qualche collezione romana.
Nel primo decennio del secolo rientra anche il San Bruno in preghiera davanti al Crocifisso (figura 24), presso il Museo di Belle Arti di Strasburgo. La sua paternità è evidente negli incavi che formano angoli nel panneggio, nell'aspetto cadente della pelle del volto, nell'ambientazione stessa del dipinto, che richiama molto le caratteristiche nordiche.
Un secondo esemplare dell'opera (figura 25) è nel Museo Nazionale d'Abruzzo dell'Aquila, questo presenta una significativa semplificazione delle linee grafiche e delle trasparenze luministiche, tipicamente barocche. Alcuni passaggi, specie nella testa del santo, fanno pensare a un'opera uscita comunque dalla bottega di Sellitto.

Nel 1608 Sellitto inizia a lavorare alla decorazione della cappella Curtoni in Sant'Anna dei Lombardi a Napoli, fino al 1612. Qui sono sopravvissute solamente due tele, si tratta di quelle laterali raffiguranti La consegna delle chiavi e L'apostolo Pietro salvato dalle acque, entrambe furono trasferite nella Chiesa S. Maria di Monteoliveto, dopo il crollo del 1798.
Tuttavia, al medesimo complesso appartenevano anche la pala d'altare raffigurante la Vergine santissima con l'apostolo san Pietro et un altro santo, il tondo nella volta con la Crocifissione di san Pietro e i due quadri piccioli, raffiguranti uno San Francesco e l'altro di San Domenico. All'inizio del secondo decennio, le produzioni di Sellitto sono ancora più chiaramente caravaggesche.

Nella transizione dell'artista al caravaggismo, influì certamente la possibilità di osservare i lavori eseguiti dal Merisi durante il suo secondo soggiorno napoletano, quando realizzò tre dipinti, oggi perduti, per la cappella dei Fenaroli in Sant'Anna dei Lombardi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il mercato delle copie nel seicento a Napoli

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Antenucci
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università Telematica "E-Campus"
  Facoltà: Lettere
  Corso: Lettere
  Relatore: Cecilia Vicentini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 84

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