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Il dopo Brexit tra pandemia e nuovi negoziati: cosa cambierà per la Gran Bretagna e l’Unione Europea

Clausola opt-out, la non adesione alla moneta unica

Come precedentemente citato, col trattato di Maastricht la Gran Bretagna si avvalse della clausola opt-out per quanto riguarda la moneta unica. Questo avvenne perché la Gran Bretagna non intendeva cedere la sua sovranità monetaria all'Unione appena formatasi.
Pertanto, come si evince dal trattato di Maastricht, la Gran Bretagna prese tempo per fare le dovute valutazioni sull'adozione della moneta unica. Infatti nel trattato di Maastricht c'è una disposizione precisa per la Gran Bretagna, che avrebbe dovuto comunicare entro il 31 dicembre 1997 se avesse o meno l'intenzione di passare alla terza fase.
A tal proposito, l'allora cancelliere inglese Gordon Brown nel 1997 avviò un'indagine all'interno del Ministero dell'Economia su cinque test economici:
- Il primo test riguardava la convergenza. In tale test sarebbero stati analizzati i cicli economici e le strutture economiche dei Paesi aderenti alla moneta unica. Tale test non portò però ad un risultato soddisfacente.
- Il secondo test riguardava la flessibilità: qui si valutava la flessibilità del Regno Unito ad eventuali shock asimmetrici. Anche qui non si ebbe un risultato soddisfacente.
- Il terzo test era sugli investimenti, per controllare se nel lungo periodo l'unione economica monetaria avrebbe creato condizioni migliori per l'investimento nel Regno Unito. Qui il test ebbe esito positivo.
- Il quarto test riguardava il settore finanziario dove si cercava di capire le potenziali opportunità per il mercato finanziario britannico. Anche qui si ebbero risultati positivi, l'unione monetaria avrebbe consentito sul lungo periodo un vantaggio competitivo al Regno Unito.
- Il quinto test riguardava il mercato del lavoro e la stabilità politica e monetaria dell'UE. Questo ultimo test ebbe un esito negativo in quanto per risultare positivo sarebbero dovuti risultare positivi anche i primi due test.
Visti i risultati, pertanto, il Regno Unito comunicò di non aderire alla moneta unica in quanto non adatta alla propria economia conservando quindi la propria moneta e pertanto fu esonerato ad aderire alla Fase III dell'Unione Economica e Monetaria.
Di conseguenza, mentre tutti gli altri Stati membri (fatta eccezione per la Danimarca) ebbero l'obbligo di adottare l'euro e devolvere alla competenza della Banca Centrale Europea (BCE) una volta integrati i criteri di convergenza, la gestione delle loro politiche monetarie, al Regno Unito non venne imposta nessuna tra queste obbligazioni.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il dopo Brexit tra pandemia e nuovi negoziati: cosa cambierà per la Gran Bretagna e l’Unione Europea

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Informazioni tesi

  Autore: Filippo Contiliano
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2019-20
  Università: Università Telematica Pegaso
  Facoltà: Scienze Economiche e Aziendali
  Corso: Scienze dell'economia
  Relatore: Colomba La Ragione
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 128

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