La tutela del consumatore nei contratti a distanza

Il Codice del consumo, in relazione ai contratti a distanza, non detta una disciplina specifica della formazione e conclusione del contratto, di conseguenza trovano applicazione i principi generali stabiliti dal codice civile.
In questo modo, il contratto a distanza, così come il normale contratto, risulta concluso, ai sensi dell’art. 1326 c.c., nel momento in cui il proponente, cioè chi ha fatto la proposta e solitamente identificabile con il professionista, viene a conoscenza dell’accettazione dell’altra parte, cioè l’oblato.
Affinché un contratto possa considerarsi perfezionato, è necessario quindi che si verifichi una corrispondenza tra le manifestazioni di volontà delle parti. Queste manifestazioni di volontà prendono il nome di proposta ed accettazione; entrambe sono degli atti unilaterali prenegoziali, recettizi, revocabili con tempi e modalità diversi e con requisiti ben precisi.
La proposta deve essere completa, nel senso che deve contenere tutti gli elementi necessari all’identificazione dell’oggetto del contratto e può essere revocata prima della conclusione del contratto stesso; l’accettazione, invece, deve essere innanzitutto pienamente conforme alla proposta (altrimenti essa diventerebbe una nuova proposta), tempestiva, cioè deve giungere al proponente in un tempo congruo se nella proposta non vi è alcun termine di scadenza, e può essere revocata purché arrivi al proponente prima dell’accettazione stessa.