Skip to content

Concetto di costo standard nel federalismo fiscale

Costi e fabbisogni standard nel D. Lgs. 68/2011

Recentemente emanato, il decreto legislativo 68/2011 riguardante l’autonomia di entrata delle Regioni e delle Province, nonché la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario, fa parte di quei decreti previsti all’articolo 2 della legge delega 42/2009.
Tale decreto pone l’obiettivo di realizzare una riforma del sistema di finanziamento della struttura assistenziale socio-sanitaria nazionale.
All’articolo 25 viene fornito, oltre all’obbiettivo dichiarato del progressivo superamento dell’attuale criterio di riparto del Fondo sanitario nazionale in favore del nuovo modello basato sui costi standard, anche la definizione del fabbisogno utile a calcolare questi ultimi. In particolare, per fabbisogno standard, il testo intende - l’ammontare di risorse necessarie ad assicurare i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) in condizioni di efficienza ed appropriatezza. In aggiunta, l’articolo 26 propone che il fabbisogno nazionale standard sia calcolato matematicamente secondo questa operazione: il fattore popolazione ponderata deve essere moltiplicato per la quantità di prestazioni pro-capite standard, ed ulteriormente moltiplicato per il costo standard relativo alle diverse prestazioni. Dal 2013, il fabbisogno dovrà essere determinato tenendo conto del quadro macroeconomico complessivo, mentre per gli anni 2011 e 2012 il legislatore ha già individuato il relativo fabbisogno standard. Con riferimento invece ai costi e fabbisogni standard regionali, il legislatore prevede che il loro calcolo sia effettuato utilizzando le informazioni contenute nel Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS). Quindi, come scritto all’articolo 27 della legge 68/2011, a partire dal 2013 l’entità del fabbisogno standard verrà determinata - applicando a tutte le regioni i valori di costo rilevati nelle regioni di riferimento. Tali Regioni benchmark saranno scelte tra quelle che sono state ritenute virtuose in base alla qualità dei servizi resi ai propri cittadini e che presentano bilanci in regola. In base ai dati raccolti da queste Regioni, verranno valorizzati i costi standard delle singole prestazioni. In questo modo, il sistema di finanziamento della sanità viene imperniato sui costi standard, in sostituzione del vecchio modello sanitario basato sulla quota capitaria ponderata. La determinazione dei mezzi di finanziamento viene però rinviata annualmente ai provvedimenti del Ministro della Salute, emanati d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze e con la Conferenza Stato-regioni. Si prevede inoltre la non ricandidabilità e/o la non nominabilità di quei governatori incapaci di condurre una corretta gestione delle aziende della salute.
Questo decreto legge vara quindi una riforma del sistema di finanziamento in materia sanitaria, che sostanzialmente non si discosta di molto dall’attuale modello, il quale è stato corretto con la sostituzione della quota capitaria ponderata in favore dei costi standard.
Ricordando che, scopo dei decreti previsti dalla legge 42/2009 è quello di legiferare nello specifico gli argomenti trattati in maniera generale nella legge delega, non si capisce come mai la disciplina riguardante i costi standard non sia ancora del tutto intuibile. Il testo elenca le modalità di calcolo per arrivare alla determinazione degli strumenti di finanziamento nel settore finanziario, ma il testo rimanda ancora una volta il giudizio sulla determinazione dei costi standard. Nella definizione di fabbisogno standard si dice infatti che esso sarà determinato - applicando a tutte le regioni i valori di costo rilevati nelle regioni benchmark tramite i dati raccolti dal NSIS. Nessuna indicazione è quindi stata fatta riguardo al metodo statistico-matematico necessario alla determinazione concreta dei costi standard, lasciando il dubbio che ormai il legislatore non voglia o non sappia trovare un’adeguata disciplina che possa garantire la corretta attuazione del federalismo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Concetto di costo standard nel federalismo fiscale

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Andrea Viganò
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia bancaria
  Relatore: Salvatore La Porta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 48

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi