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Ovunque, Comunque: gli scenari tra le sottoculture ultras e le normative istituzionali

Eccitazione collettiva e stereotipi sulla violenza

E' noto che i riti sociali con la propria capacità di coinvolgimento psicologico creano una realtà soggettiva che sarebbe inesistente senza di loro; le persone devono molte delle loro emozioni alle situazioni cerimoniali nelle quali vengono coinvolte. Tuttavia, in società sempre più complesse, non è più possibile tollerare, oltre una certa soglia, la ripetizione di esperienze intense; l'eccitazione collettiva come fenomeno di massa è pressoché scomparsa in Occidente, tranne in luoghi e momenti determinati tramite riti (religiosi, sportivi, ludici) che per l'appunto consentono una sua espressione.
Una sorta di “normalizzazione” dunque delle emozioni collettive che possiamo trovare soprattutto negli eventi sportivi. In quest'ultimi una delle prime peculiarità osservate è un “addolcimento”, vale a dire una minimizzazione dei rischi onnipresenti nelle pratiche sportive (che si ricollegherebbe a sua volta ad un macro-processo di civilizzazione sociale ipotizzato da Elias). D'altronde, questa umanizzazione non ha soltanto fini protettivi nei confronti dell'integrità fisica degli atleti, ma anche fini pedagogici nei confronti del pubblico e della sua percezione morale della violenza: eliminare il carattere intenzionale della violenza (Dal Lago, 1990) ma non la violenza in quanto tale che è comunque prevista dalle regole pratiche del gioco. Una tale umanizzazione conduce ad una sorta di neutralizzazione emotiva, per la quale il calcio lo si può individuare come mero sport indipendente dall'attività quotidiana e l'attività sportiva depurata da ogni emotività.
In base a ciò, fatti che nel contesto quotidiano possono sembrare di scarsa rilevanza, nel contesto sportivo possono invece assumere una grande importanza morale, in quanto si tratta di un contesto in cui le emozioni e le loro espressioni non sono legittimamente riconosciute (Dal Lago, 1990).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Ovunque, Comunque: gli scenari tra le sottoculture ultras e le normative istituzionali

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Informazioni tesi

  Autore: Raffaele Cellini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Scienze sociologiche
  Relatore: Isabella Quadrelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 99

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Parole chiave

daspo
normative sicurezza
normative stadi
psicologia sociale
questure
sociologia
tessera del tifoso
ultras

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