Il Sé: breve rassegna critica. Dalle prospettive storiche al problemi attuali

Se sino ad allora "l'analisi veniva considerata esclusivamente come psicologia del profondo" (A. Freud, 1968, pag. 1055) e con S. Freud (1922) l'Io aveva ricevuto il ruolo che gli spettava all'interno della metapsicologia freudiana, una progressiva estensione di interesse verso le complesse vicende del funzionamento, dell'adattamento e dello sviluppo primario dell'Io, "istanza più problematica della psicoanalisi" (Vegetti Finzi, 1986), portò, agli inizi degli anni Trenta, alla realizzazione di quel viraggio "che sposta l'asse della psicoanalisi dall'economia delle pulsioni e delle fantasie inconsce alla dinamica adattiva dell'Io" (ibidem, p. 291), grazie ai contributi in primis di Anna Freud. Ci vollero più di venti anni dalle primissime formulazioni di Freud sull'Io (Hartmann, 1956), affinché un capitolo della Psicoanalisi spettasse di diritto anche a questa istanza e si raggiungesse una equidistribuzione di interesse per Es, Io e Super-Io da parte degli analisti. "[…] è ormai consuetudine unificare il lavoro di alcuni psicoanalisti americani sotto la comune etichetta «psicologi dell'Io» […]. I loro nomi sono noti: Heinz Hartmann, Ernst Kris, Rudolf Loewenstein, David Rapaport" (Vegetti Finzi, 1986) considerati gli alfieri, ma anche, con maggior libertà Renè Spitz, Margaret Mahler, Edith Jacobson (Longobardi & Quaglia, 2013a).
Le nuove teorie psicologiche dell'Io hanno sottolineato i legami tra il funzionamento di questa istanza e lo sviluppo delle relazioni oggettuali e del Sé. In virtù della iperdeterminazione del termine "das Ich" in Freud, nonché della sua controversa traduzione con "Ego" da parte di Strachey, Heinz Hartmann (1939, 1950) ha differenziato il Sé inteso come l'intera persona – la personalità od organizzazione, inclusi psiche e soma – dall'Io inteso come sistema o struttura psichica, orientando le sue indagini sulla sua funzione adattiva, i suoi problemi energetici, privilegiando la sfera esterna ai conflitti Es-Io. (IPA Inter-Regional Encyclopedic Dictionary of Psychoanalysis). Hartmann ha tentato di integrare la metapsicologia freudiana e approfondire il pensiero di A. Freud introducendo, nell'ambito del Sé, uno smarcamento tra sé, immagine del sé e rappresentazione del sé che starebbero in rapporto di opposizione e di reciprocità con le rappresentazioni oggettuali. Il Sé viene inteso da Hartmann sempre in contrapposizione all'oggetto, come immagine della personalità globale del soggetto presente in ciascuna delle tre istanze psichiche, è una rappresentazione mentale, un'immagine del Sé che si costituisce in seno all'Io, e che va distinta dalle "funzioni dell'Io". [...]