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Rottura del legamento crociato anteriore nel volley femminile: meccanismi traumatici e misure preventive

I movimenti del ginocchio

L’articolazione del ginocchio può compiere movimenti di flessione ed estensione, mentre un certo grado di rotazione è possibile solo a ginocchio flesso.
Nel movimento di flessione si avvicina il polpaccio alla superficie posteriore della coscia ed ha un’ampiezza massima di circa 140° se l’anca è flessa e di circa 120° se l’anca è estesa.
La riduzione dell’ampiezza della flessione quando l’anca è in estensione è dovuta alla perdita di efficienza dei muscoli flessori, legata al fatto che, in questa posizione, riducendosi la distanza tra le loro origini e inserzioni, diminuisce l’ampiezza dell’accorciamento.
La flessione passiva dell’articolazione del ginocchio, durante la quale il calcagno viene a contatto con la natica, può raggiungere un’ampiezza di 160°. Quest’ultima si arresta per il contatto tra le masse muscolari posteriori della coscia e della gamba.
Nella flessione, la tibia ed i menischi scivolano indietro e la parte posteriore dei condili femorali, più ricurva, viene in contatto con i condili tibiali, mentre la rotula scivola verticalmente in basso sulla superfice patellare; i legamenti collaterali si detendono, i crociati si tendono e la parte anteriore dei menischi viene compressa.
Il movimento si svolge per l’azione dei muscoli bicipite femorale, semitendinoso, semimembranoso, sartorio, gracile e popliteo. I muscoli bicipite femorale da un lato e semitendinoso, semimembranoso e popliteo dall’altro neutralizzano reciprocamente l’azione rotatoria esterna ed interna.
Inoltre la flessione si blocca per la tensione del quadricipite femorale e delle strutture che costituiscono la parte anteriore della capsula articolare.
L’estensione avviene come ritorno dalla flessione, infatti allontana il polpaccio dalla superfice posteriore della coscia. Può tuttavia essere continuato fino a raggiungere un’ampiezza compresa tra 5° e 10° rispetto alla posizione dell’articolazione nella stazione eretta. Nell’estensione, tibia e menischi scivolano in avanti sui condili femorali, fino a quando la parte anteriore, più piatta, dei condili è in rapporto con le superfici articolari della tibia.

Pertanto, quando il ginocchio è in estensione, si stabilisce il più ampio contatto tra i condili femorali e tibiali: ciò garantisce la massima stabilità all’articolazione proprio nel momento in cui, nella stazione eretta, è sottoposta al maggior carico. Poiché la superfice del condilo mediale del femore è più estesa rispetto a quella del condilo laterale, quest’ultimo completa il movimento poco prima che l’estensione si arresti: per questo motivo, l’ultima fase del movimento avviene soprattutto a carico del condilo mediale. In questo modo avviene automaticamente una lieve rotazione mediale del femore.
In completa estensione, il ginocchio si “blocca” grazie alla rotazione mediale del femore sulla tibia. La posizione di blocco, accompagnandosi alla massima tensione dei legamenti collaterali, oltre che dei crociati, del legamento popliteo obliquo, della parte posteriore della capsula e dei tendini dei muscoli flessori del ginocchio, garantisce estrema stabilità, rendendo l’arto inferiore un valido appoggio per il peso del corpo. Questo spiega il motivo per il quale in massima estensione, con il piede appoggiato sul terreno, i muscoli della coscia si possano rilassare senza rendere l’articolazione troppo instabile. Per “sbloccare” il ginocchio si utilizza il muscolo popliteo che, contraendosi, ruota lateralmente il femore, rendendo possibile l’inizio della flessione.
L’estensione avviene per l’azione del muscolo quadricipite femorale. I muscoli estensori della coscia neutralizzano l’azione flessoria del retto del femore.

I legamenti collaterali, in tensione durante l’estensione, impediscono qualsiasi movimento del ginocchio. Al contrario, a ginocchio flesso, tali legamenti sono rilassati e l’articolazione può compiere movimenti di rotazione interna ed esterna:
La rotazione esterna(fig. 1.12) ha un’ampiezza massima di circa 40° che orienta lateralmente la punta del piede quando il ginocchio è flesso a 90°.
La rotazione interna invece(fig. 1.12), ha un’ampiezza massima di circa 30°, dove la punta del piede è orientata medialmente quando il ginocchio è flesso a 90°. Il movimento si svolge per l’azione dei muscoli semitendinoso, semimembranoso, popliteo, gracile e sartorio ed è arrestato dalla tensione dei legamenti crociati. Infatti durante la rotazione esterna, i legamenti si avvolgono l’uno sull’altro per l’obliquità opposta del loro decorso e, tenendosi, bloccano il movimento.

Il ginocchio è un’articolazione che si muove sotto carico e la sua stabilità dipende quasi esclusivamente dai legamenti e dai muscoli ad esso associati. Vista l’importanza dei rinforzi offerti all’articolazione da alcuni muscoli della coscia(quadricipite femorale, tensore della fascia lata, semitendinoso),molte lesioni che avvengono nella pratica di sport che prevedono corsa, salti, calci e rapidi cambiamenti di direzione potrebbero essere prevenute da un adeguato allenamento. Il muscolo più importante per la stabilità articolare del ginocchio è il quadricipite femorale, soprattutto le fibre inferiori dei vasti laterali ed intermedi. Questo spiega come la riabilitazione dopo un eventuale stiramento dei legamenti del ginocchio si basi sul potenziamento del quadricipite.
In conclusione, possiamo dire che inclinando il tronco all’indietro, la linea d’azione della gravità passa dietro all’asse trasversale dell’articolazione del ginocchio e determina la flessione; l’inverso avviene nell’inclinazione in avanti. I muscoli ischiocrurali determinano la flessione dell’anca e, contemporaneamente, la flessione del ginocchio oppure agiscono con effetti nettamente inversi tramite la coordinazione muscolare.

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Rottura del legamento crociato anteriore nel volley femminile: meccanismi traumatici e misure preventive

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Informazioni tesi

  Autore: Monica Mele
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università Telematica "E-Campus"
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: LM-22
  Relatore: Pietro Picerno
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 48

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