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Energia Nucleare: il caso giapponese

Il Giappone sposa il nucleare

La generazione elettro nucleare commerciale iniziò, in Giappone, nel 1966, quando fu commissionato il reattore uno della centrale Tokai.
Successivamente, nel 1970, vennero inseriti in rete anche i reattori Fukushima Daiichii-1, Mihama-1, Tokai-1 e il reattore 1 della centrale di Tsuruga.
Il Giappone, tuttavia, nei primi anni '70, malgrado l'inizio del progetto nucleare, non disponeva ancora di un’autonomia energetica, ed essendo uno stato notoriamente privo di risorse, doveva far affidamento sull’import di combustibili fossili come il petrolio.
L'importazione del petrolio, proveniente per la maggior parte dal Golfo del Persico, subì un tracollo nel 1973 a causa della crisi petrolifera.
Il crollo dell'oro nero, oltre a mettere fine agli approvvigionamenti a basso costo dal Golfo, palesò la forte dipendenza del Giappone dai combustibili fossili.
Il Giappone prese, dunque, coscienza dell’esigenza di trovare valide alternative energetiche che sostituissero la carenza di petrolio. Si scelse, fra tutte le energie rinnovabili, di puntare con forza sul nucleare.
Le risorse energetiche alternative, come ad esempio il fotovoltaico, l’idroelettrico, la geotermica e l'eolico erano, e lo sono tuttora, lontane da un utilizzo commerciale, e l'uso dell'energia nucleare è considerato ancora oggi, dal Giappone, a distanza di quasi mezzo secolo, l'unica alternativa sia tecnologicamente che commercialmente valida.
Così, anno dopo anno, il Giappone costruì nuovi reattori, arrivando ad avere, alla fine del 1980, 23 reattori in funzione per una produzione di 79,11 TWh, che, al tempo, incideva per il 14,5% su una generazione elettrica totale di 546,76 TWh.
Nel 1990, i reattori operativi salirono a 41 apportando un’autosufficienza energetica del 23%. L’apogeo della generazione nucleare venne raggiunto nel 1997 con 51 reattori operativi superando 300 TWh di generazione e la quota del 30% sulla generazione elettrica totale. Questo livello di contribuzione venne mantenuto per sei anni, fino al 2002, con un primato di 307,59 TWh prodotti nel 2001 da 53 reattori.

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Energia Nucleare: il caso giapponese

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Informazioni tesi

  Autore: Umberto Sorrentino
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2019-20
  Università: Università degli Studi di Ferrara
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze dell'economia e della gestione aziendale
  Relatore: Roberto  Fazioli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 29

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giappone
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energia nucleare
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