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L'acqua e i liquidi nei sistemi metaforici: un'analisi in prospettiva cognitivista

Il livello concettuale: le nozioni di frame, dominio e metafora concettuale

Anche considerando la sistematicità, le strutture e le funzioni interne alla lingua, la ragione alla base dello studio cognitivo del sistema linguistico è senz’altro riconducibile al fatto che esso rappresenti un punto di accesso alla struttura del pensiero umano, “una finestra verso la mente” (Fauconnier 2000: 58). Studiare il sistema linguistico sotto questa prospettiva significa difatti studiare gli schemi alla base della concettualizzazione, gettando luce sulle funzioni cognitive ad essa sottostanti e fornendo una prospettiva sulla natura e sull’organizzazione interna delle idee. Secondo Talmy (2000), la lingua riproduce entità e scene riflettendo o codificando la rappresentazione cognitiva o, più in generale, il sistema concettuale del parlante. In altre parole, sebbene il sistema concettuale non sia accessibile a un’indagine diretta, le proprietà della lingua permetterebbero comunque di ricavare e ricostruire caratteristiche e processi del sistema concettuale, creando un modello di concettualizzazione che, tra le altre cose, offrirebbe una spiegazione proprio su quanto è direttamente osservabile dalla lingua.

Il significato, definibile quale contenuto semantico convenzionalmente associato ad un simbolo linguistico, è parte costituente di una più complessa rappresentazione mentale, ovvero il concetto. Con riferimento alla embodied cognition thesis illustrata sopra, è stato evidenziato come il concetto poggi essenzialmente su una base esperienziale e si costituisca primariamente partendo proprio da quanto sensibilmente percepito, ovvero dal “percetto” (Evans e Green 2006: 21). Si consideri, ad esempio, una mela: le differenti parti del cervello ne percepiscono la forma, il colore, il sapore, l’odore e via dicendo. Il concetto di MELA che si verrà a creare, dunque, altro non sarà che il risultato della processazione di tali informazioni percettive poi condensate in una singola e coerente immagine mentale accessibile alla coscienza. Il simbolo utilizzato per “mela”, poiché corrispondente al suo significato convenzionale, non risulterà direttamente connesso con l’oggetto fisico nel mondo esterno, ma farà riferimento al concetto che di esso si è costruito mentalmente. Sulla base di quanto detto, i significati decodificati dai simboli linguistici, quindi, sono definibili fondamentalmente come prodotti derivati da quella che Jackendoff (1997: 29) chiama “realtà proiettata” (projected reality), ovvero la rappresentazione mentale della realtà costruita dalla mente e mediata dalle capacità del sistema percettivo e concettuale.

Poiché offre accesso all’insieme delle conoscenze connesse con un particolare dominio concettuale, la natura enciclopedica del sistema semantico-lessicale costituisce un prerequisito indispensabile ai fini della concettualizzazione e dei processi ad essa sottostanti (cfr. Langacker 1987). Anche se necessarie all’organizzazione del sistema concettuale, le capacità semantico-lessicali della lingua risultano tuttavia piuttosto limitate rispetto a quelle del pensiero: il sistema linguistico, infatti, non fornirebbe che rudimentali istruzioni finalizzate ai processi di concettualizzazione ben più ricchi ed elaborati rispetto ai significati convenzionali offerti dalla lingua (cfr. Fauconnier 1997). Cognitivamente parlando, quindi, il simbolo convenzionalmente associato ad una specifica parola altro non sarebbe che un comando finalizzato alla costruzione del significato, nonché la selezione di una corretta interpretazione sullo sfondo di un più generale contesto in cui avviene l’espressione (Langacker 2007: 438). Presentandosi come un processo dinamico in cui le unità linguistiche fungono da comando per la disposizione di operazioni concettuali e la raccolta di conoscenze pregresse, la costruzione del significato è pertanto sostanzialmente equiparabile alla concettualizzazione. Poggiando sulla conoscenza enciclopedica, il processo di significazione implicherebbe infatti strategie di inferenza che connettano differenti aspetti della struttura concettuale tanto nell’organizzazione quanto nella sua codifica (cfr. Sweetser 1999). Conseguente a questa visione, vi è in ultima istanza la prospettiva di un significare considerato come un processo piuttosto che come un qualcosa che possa essere espresso discretamente dalla lingua parola per parola.

Talmy (2000) suggerisce che la rappresentazione cognitiva, come manifestata nella lingua, sia formata da due sistemi: il sistema della strutturazione concettuale (conceptual structuring system) e il sistema dei contenuti concettuali (conceptual content system). Entrambi apportano allo scenario congiuntamente costruito dimensioni differenti, ma ugualmente importanti: mentre il primo costituirebbe lo scheletro di una data scena, il sistema del contenuto fornirebbe invece la maggior parte dei dettagli sostanziali a riempimento di esso (Talmy 2000: 40). Se il significato associato al sistema della strutturazione concettuale è per sua natura altamente schematico, quello associato al sistema contenutistico-concettuale risulta invece assai ricco e dettagliato nei particolari. Facendo un rapido resoconto di quanto detto, è dunque possibile affermare che:

a) la struttura concettuale è “incarnata” in quanto creata a partire dall’esperienza fisica;
b) la struttura semantica è parallela a quella concettuale; il significato, convenzionalmente associato alle parole e ad altre unità linguistiche, è pertanto equivalente ai concetti;
c) la rappresentazione del significato è intrinsecamente enciclopedica (le unità linguistiche fungono da accesso al vasto repertorio di conoscenze connesso a un particolare concetto);
d) la costruzione del significato equivale alla concettualizzazione, un processo dinamico in cui le unità linguistiche servono da comando per una serie di operazioni concettuali e per la ripresa di conoscenze pregresse.

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L'acqua e i liquidi nei sistemi metaforici: un'analisi in prospettiva cognitivista

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Informazioni tesi

  Autore: Luciano Pintus
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2019-20
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Linguistica
  Relatore: Flavia  Pompeo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 111

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Parole chiave

tempo
dominio
espressioni idiomatiche
metafora concettuale
schema di immagine
liquidità monetaria
sostanza-contenitore
quantificatore generico
locuzioni avverbiali e aggettivali
metafora strutturale

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